turismo culturale

I fondi del Recovery Ue per i Musei: Osanna illustra la strategia

Pompei banco di prova dopo i restauri con le risorse di Bruxelles

di R.I.T.

2' di lettura

«La nuova sfida che mi attende è di portare le best practice pompeiane in tutti i musei e i siti archeologici italiani, con progetti di manutenzione programmata che deve essere esteso a tutti i siti». Lo afferma Massimo Osanna, ex direttore del parco archeologico di Pompei e oggi a capo della direzione musei del ministero della Cultura. Osanna è intervenuto alla Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio dell'Università Federico II di Napoli con una lectio magistralis sui restauri a Pompei che lui ha seguito in prima persona nei sette anni alla guida del sito archeologico. «È necessario avviare le operazioni di manutenzione in tutti i parchi archeologici e i musei - ha spiegato poi a margine - un'operazione su cui spero di intercettare anche i fondi del Recovery Plan con cui cominciare un processo virtuoso di manutenzione, che ora si fa in pochi luoghi. Molti siti dei beni culturali versano in condizioni critiche, parlo anche dei musei, il ciclo di manutenzione è attivo solo nei grandi musei e invece ovunque serve l'intervento sistematico, la digitalizzazione dei dati». Osanna parla anche delle prospettive in tema di covid19: «Le decisioni sulle chiusure - spiega - sono politiche che dipendono dal Cts, bisogna ascoltare gli esperti. Io spero che presto potremo aprire, come il ministro ha annunciato, anche nel fine settimana. Si pensava potesse accadere già il 27 marzo, io speravo molto che accadesse prima di Pasqua. Ora però la situazione della pandemia non è ottimale, quindi non ci resta che monitorare la situazione e attendere». Dall'ex direttore di Pompei, che a fine marzo passerà il testimone al nuovo direttore Gabriel Zuchtriegel, e da professore di archeologia in aspettativa, il dg ha mandato infine un messaggio agli studenti che si preparano a lavorare sui beni culturali: «È un mestiere bellissimo - dice - che va fatto in squadre interdispliciplinari; per questo è importante questa giornata in una scuola che forma architetti, che ti prepara a operare sul campo in team con restauratori, informatici. Perché solo con squadre complesse si vincono sfide complesse come quelle della manutenzione di Pompei».

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