Emma Marrone, in Gucci a Sanremo: «L'abito ha fatto uscire la vera Emma»

In attesa della quarta serata del Festival, l'artista salentina ci ha parlato della creazione realizzata per lei da Alessandro Michele e di come, per lei, la moda possa rivelarsi un potente strumento comunicativo. Eccola in una serie di scatti backstage in esclusiva per noi
Emma Marrone in Gucci a Sanremo: le immagini backstage
Gallery5 Immagini
Guarda la gallery

Libera di esprimersi, di raccontarsi e di lottare da sempre, Emma Marrone è una delle cantautrici italiane più amate e capaci di arrivare al grande pubblico non solo per la sua musica, ma per il principio armonico che sembra legare in maniera indissolubile la sua arte con la sua persona. La ricca dimensione emotiva e narrativa che la caratterizza, è sempre stata manifestata in tutta autenticità e trasparenza, anche nei periodi più difficili: una capacità - e una forza - con cui ha affrontato il palco di Sanremo anche quest'anno, in questo momento storico particolarmente traballante per tutti e, in particolare, per gli artisti e i lavoratori dello spettacolo. La sua partecipazione, in questo contesto, assume un significato ancora più alto, che Emma ha voluto trasmettere anche attraverso la sua immagine: in occasione della terza serata del Festival, la cantante è apparsa sotto i riflettori insieme ad Achille Lauro in uno spettacolare long dress argentato di Gucci, realizzato esclusivamente per lei, e interamente ricamato in perline argento con drappeggio in cristalli, indossato su un top in tulle nude con paillettes. Una creazione che per lei ha rappresentato un bellissimo medium comunicativo, a partire dal suo vero sé, e di cui ci ha parlato in attesa della quarta serata al Teatro Ariston. Ieri sera è apparsa in uno splendido abito Gucci realizzato appositamente e su misura per lei: come l'ha fatto sentire questa creazione sul palco?

«Onorata e orgogliosa. Per quanto mi riguarda, l'abito di Gucci che ho indossato non ha rappresentato solo la possibilità di vestire una creazione ad hoc, con tutti i santi crismi dell'alta sartoria e dell'ufficio stile, ma di abbracciare interamente la visione di Alessandro Michele. Una prospettiva sul mondo, e non solo sulla moda: lui ha questa grande capacità di comunicare dei messaggi universali attraverso la sua arte, raccontare delle storie, dando vita a una piccola, grande rivoluzione in cui tantissime persone si sono ritrovate. È stato un onore enorme far parte di questo suo mondo».

Foto Ipa.

Un approccio, quello del direttore creativo, che ha fatto della libertà e dell'autenticità due delle principali parole chiave di Gucci, che si avvicinano particolarmente ai suoi valori in quanto artista.«Certo, rimanere fedeli a sé stessi è un principio molto importante nel mio lavoro. Ma anche l'attenzione a ciò che accade nel mondo, seguendo l'evoluzione di ciò che ci circonda senza perdere di vista il proprio centro, perché il rischio è quello di diventare delle banderuole senza un'identità. Indossare un vestito, così come cantare una canzone, o creare dei quadri come sta facendo l'immenso Achille Lauro, significa raccontare molto di sé stessi, ma anche mettere in scena qualcosa in cui molti hanno la possibilità di riconoscersi». ** ** Per arrivare al Teatro Ariston, ieri sera è arrivata con un camper (vedi le foto in esclusiva per noi nella gallery). Un'esperienza singolare, ce la può raccontare?«L'intuizione del camper è stata un'illuminazione di Alessandro Michele, perché era necessario restare in piedi e, soprattutto, non volevo che il vestito si rovinasse. Ma dico la verità, sarei rimasta in piedi altri due giorni con quell'abito, ci sarei anche andata a dormire! Perché mi sentivo bellissima e assolutamente me stessa, nonostante indossassi un pezzo unico e meraviglioso. Era come una seconda pelle ed ero davvero io: certo, in una versione inedita, ma ero io. Penso che Alessandro Michele, con la sua grande sensibilità, mi abbia letto dentro, costruendo questa creazione non per rendermi migliore o diversa, ma per far uscire fuori me stessa. Questo mi ha permesso di portare a casa un'esibizione complicata, perché il palco di Sanremo mette sempre una certa pressione, ma in quell'abito ho sentito che sarei potuta essere ovunque».

Per lei cosa rappresentano davvero la moda e lo stile nella quotidianità?«Nella vita di tutti i giorni amo i capi piuttosto basici. Ho un approccio molto pragmatico, ma mi piace anche giocare con i capi d'abbigliamento e gli accessori: per me è come inscenare ogni volta una parte di me, come se salissi su un palco anche quando vado a cena fuori. Penso che ci sia differenza tra moda e stile, e preferisco quest'ultimo. Mi piace farmi vestire da chi ha qualcosa da raccontare, e poterlo scegliere oggi mi fa sentire orgogliosa di me: è qualcosa che mi sono dovuta guadagnare negli anni, e penso che il non aver mai esagerato e aver sempre usato i vestiti come uno strumento narrativo che mi rappresentasse, e non che mi facesse sembrare diversa da come sono, abbia fatto la differenza. Avere uno stile per me significa avere un'anima, ed è bello che coincida con ciò che siamo davvero dentro, piuttosto che fuori».

Emma Marrone in Gucci a Sanremo
Gallery8 Immagini
Guarda la gallery

** ** Quali sono i tre capi d'abbigliamento o accessori che per lei sono degli assoluti must-have?«Sicuramente il chiodo di pelle: ho un armadio pieno, perché quando lo indosso mi sento benissimo. I jeans, e poi le scarpe molto alte, perché amo le calzature ma soprattutto i tacchi. Per me sono l'accessorio più importante in un look, e devono rappresentarmi ed essere comode al tempo stesso. E in questo senso, ho un rituale da sempre: nonostante abbia la possibilità di sceglierle in diverse occasioni, proposte dai designer, vado sempre in negozio a comprarle. Quando devo fare qualcosa di davvero importante, vado io ad acquistarle perché devono essere le mie scarpe, le vedo come qualcosa di intimo, un accessorio vergine in un certo senso, ed è fondamentale che le senta davvero mie perché, dopotutto, i piedi sono la mia base, ciò che permette di reggermi e camminare».

Cosa si aspetta da questa serata di Festival e da questa edizione?

«Penso che trovarsi sul palco di Sanremo in un momento così critico e incerto sia già una grande conquista. Mi aspetto un risveglio, una rinascita per tutti coloro che lavorano nello spettacolo e per tutti in generale, quindi spero che questa edizione sia un momento per riflettere e comprendere che dobbiamo ripartire e, soprattutto, che da qualche parte dobbiamo pur iniziare. A prescindere dalle critiche e dalle polemiche, che sono quasi "d'obbligo"ogni anno, il Festival di quest'anno è un grandissimo segnale e dietro ci sono tantissimi sacrifici, quindi confido che sarà una buona mossa per riaccendere le coscienze».

LEGGI ANCHE

Tutti i look (e i voti) a Sanremo 2021

LEGGI ANCHE

Achille Lauro si trasforma in una statua (pop) a Sanremo 2021

LEGGI ANCHE

Sanremo 2021: Achille Lauro ed Emma Marrone in difesa degli incompresi