Una lettera aperta inviata da un gruppo di economisti al presidente Usa Joe Biden che Beppe Grillo, sul suo blog, condivide e “gira” al premier Mario Draghi. Oggetto: combattere l’evasione e l’elusione fiscale delle grandi multinazionali. “Un’equa tassazione delle multinazionali deve essere una parte centrale di qualsiasi sistema fiscale volto a guidare la crescita economica e creare standard di vita elevati per tutti. Condivido e rivolgo questo appello al nostro Presidente del Consiglio Mario Draghi“, scrive il garante del M5s nel distico che precede la lettera degli economisti. “Per troppo tempo le istituzioni internazionali non hanno affrontato uno degli aspetti più nocivi della globalizzazione: l’elusione e l’evasione fiscale da parte delle multinazionali. Una tassazione equa delle multinazionali è necessaria per creare il tipo di società a cui aspiriamo e deve essere una parte centrale di qualsiasi sistema fiscale progressivo volto a guidare la crescita economica e creare standard di vita elevati per tutti”, è l’appello a Biden, firmato tra gli altri, da José Antonio Ocampo, Joseph E. Stiglitz, Jayati Ghosh, Edmund Valpy Fitzgerald, Léonce Ndikumana, Irene Ovonji-Odida, Thomas Piketty, Magdalena Sepúlveda Carmona.

“La sua campagna ha promesso di aumentare la tassa minima statunitense sui guadagni esteri delle società statunitensi al 21%. Questa misura non avrebbe solo il merito di aumentare le risorse fiscali del suo paese; fornirebbe anche il supporto politico ai responsabili politici di altri paesi per seguirne l’esempio. Un’ambiziosa tassa minima globale potrebbe cambiare le carte in tavola nella lotta all’elusione fiscale. Se i paesi del G20 accettano di imporre una tassa minima del 25% delle imprese sul reddito globale delle loro imprese multinazionali, oltre il 90% degli utili a livello mondiale sarebbe automaticamente tassati al 25% o più. Naturalmente, è anche essenziale che tale tassa sia concepita per distribuire equamente i diritti di tassazione tra i paesi di origine delle imprese e quelli ospitanti”, continua la missiva. “Spostando i loro profitti verso i paradisi fiscali, le grandi aziende privano i governi di tutto il mondo di almeno 240 miliardi di dollari all’anno di entrate fiscali”, è la premessa degli economisti che, riferendosi ai negoziati nell’ambito G20 finora in stand-by, concludono: “Rimpegnarsi con il sistema multilaterale accettando un debole compromesso internazionale sulla tassazione delle multinazionali eroderà ulteriormente, non ripristinerà, la fiducia nel sistema. È pienamente in nostro potere costruire un mondo post-pandemia più sostenibile, cooperativo ed equo, in cui le multinazionali paghino le tasse che dovrebbero”.

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