2 marzo 2021 - 16:46

Irama, positivo al covid nello staff: stasera Noemi canta a Sanremo 2021 al suo posto

Per regolamento il cantante si è dovuto sottoporre al tampone molecolare, il cui esito è risultato negativo. Stasera verrà comunque sostituito dall’artista romana

di Andrea Laffranchi, inviato a Sanremo

Irama, positivo al covid nello staff: stasera Noemi canta a Sanremo 2021 al suo posto
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La bolla di Sanremo non è a tenuta stagna. Nonostante i rigidi protocolli definiti dalla Rai e dalle case discografiche è arrivato il primo tampone positivo a portare scompiglio nella manifestazione. Riguarda uno dei componenti dello staff di Irama, un professionista che si occupa dell’immagine dell’artista. Alla preoccupazione per la salute della persona coinvolta, si somma quella per la salute della competizione. In caso di conferma dell’esito, il cantautore e lo staff rischiano la quarantena. Anche se negativi, se fossero considerati «contatti stretti» questo è quello che prevedono i provvedimenti governativi. Come conseguenza estrema, ha detto Amadeus, «il cantante dovrà ritirarsi dalla gara».

La tegola è arrivata alle 11 di mattina. Tampone in una narice: positivo. Ne viene fatto immediatamente un secondo nell’altra narice: positivo pure quello. Scattano telefonate di allarme rosso. La Rai convoca Irama, sposta la sua esibizione alla seconda serata (al suo posto Noemi) e gli fa un doppio tampone, rapido e molecolare, entrambi negativi. «Prima di tutto la salute — racconta sui social in tarda serata comunicando l’esito —: io e chi mi segue da vicino stiamo bene e spero stia bene anche questa persona. E spero arrivino buone notizie per la partecipazione». Anche il sospetto positivo e il resto dello staff sono stati sottoposti al molecolare, ma gli esiti arriveranno domani mattina.

In base al protocollo approvato dal Cts, la Rai controlla ogni 72 ore soltanto chi ha accesso all’interno del teatro Ariston. Quindi ciascun artista e le tre persone (direttore d’orchestra, fonico e accompagnatore) che possono entrare con lui nell’edificio. Per gli altri collaboratori sono case discografiche ed etichette a tenere sotto controllo la situazione, sempre con tamponi periodici definiti dalle associazioni di categoria.

La positività è stata scoperta proprio con uno di questi test. Il collaboratore ne aveva fatto uno nella sede di Milano della Warner venerdì ed era risultato pulito. A Sanremo è arrivato autonomamente, con la propria vettura e quindi non avrebbe contagiato altri. Ma è stato ovviamente a contatto, protetto da mascherina, con Irama. Preoccupa l’insorgenza di qualche sintomo, un leggero mal di gola, compatibile però con una forma allergica di cui il collaboratore soffrirebbe ad ogni primavera. Fatti i test tutti si sono blindati nella propria camera all’hotel Miramare. Struttura a cinque stelle nella quale sono ospitati anche altri artisti. Un po’ di preoccupazione c’è, si teme l’effetto «Dieci piccoli indiani» di Agatha Christie.

Comunque vada è evidente che la bolla creata dal protocollo Rai e da quello Fimi-Afi-Pmi (le associazioni di categoria dei discografici) ha altre falle. Gli artisti non possono incontrare giornalisti e fan fuori dall’Ariston, niente interviste e selfie, non ci sono eventi collaterali con gli sponsor, pranzi e cene in camera con i vassoi appoggiati fuori dalla porta «in stile Wuhan» (copyright Willie Peyote) ma all’interno del teatro le regole sono meno rigide. Atri programmi Rai hanno accesso diretto ai concorrenti per interviste e collegamenti, senza avere però le loro stesse limitazioni. E così le possibilità di contagio si moltiplicano.

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