BARCELLONA. Quei quattro gol presi dal Paris Saint Germain non erano il vero problema. Il Barça precipita ancora una volta, ma stavolta invece che Mbappè sono arrivati i poliziotti a rovistare nei faldoni, con risultati pessimi per l’immagine del club. Dopo una lunga perquisizione negli uffici del Camp Nou è stato arrestato Josep Maria Bartomeu, il presidente uscente, finito nel mirino di Messi e a questo punto anche dei giudici che indagano sul cosiddetto Barçagate. Un disastro che arriva a pochi giorni dal giorno che doveva segnare la svolta, ovvero le elezioni fissate per domenica prossima, per eleggere il successore di Bartomeu, con Joan Laporta grande favorito. Un ricambio che appare alla luce di questi fatti ancora più urgente.

Rovinare la reputazione 
Lo scandalo nasce dal contratto a un'azienda, la  I3 Ventures, che si sarebbe occupata di macchiare sui social la reputazione dei nemici della presidenza del club, compresi alcuni giocatori, tra i quali Gerard Piqué e l'ex allenatore Pep Guardiola.

L'accusa specifica contro Bartomeu sarebbe di corruzione e di non meglio precisati (finora) illeciti amministrativi. Assieme a lui sono stati arrestati l'ex capo del personale del club, Jaume Masferrer, l'attuale direttore generale, Oscar Grau e il capo dell'ufficio legale, Roman Gomez Ponti. Bartobeu ha sempre negato che lo scopo della I3 Ventures fosse screditare i suoi rivali, ma la procura avrebbe trovato le prove della corruzione. Il Barcellona aveva infatti pagato la società con una cifra ben al di sopra del normale valore per il servizio richiesto, in rate da 200 mila euro per evitare i controlli sulla trasparenza effettuati all'interno dello stesso club.   

I commenti dei lettori