innovazione

L’agritech cresce del 20% ma meno che all’estero. E rimane una nicchia

L’Osservatorio del Politecnico di Milano: le aree coltivate con tecniche 4.0 sono solo il 3-4% del totale, per un mercato da 540 milioni

di Giorgio dell'Orefice

 I sistemi di monitoraggio a distanza della situazione nei campi sono tra le soluzioni più diffuse

3' di lettura

Agricoltura di precisione in primo luogo, ma anche monitoraggio da remoto di macchine e attrezzature agricole, software gestionali e big data. L’innovazione in agricoltura nel 2020 si è rivelata più forte della pandemia. Infatti il mercato dell’agricoltura 4.0 cioè delle soluzioni tecnologiche nei campi nel 2020 ha raggiunto un giro d’affari di 540 milioni di euro con una crescita del 20% rispetto all’anno precedente.

Un trend che si è rivelato ancora più forte a livello mondiale visto che il fatturato globale delle tecnologie per l’agricoltura è stimato nell’ordine 13,7 miliardi di dollari in crescita del 76% rispetto al 2019. Sono i dati messi a punto dall’Osservatorio Smart Agrifood della School of Management Politecnico di Milano e del Laboratorio Rise (Research & Innovation for Smart Enterprises) dell’Università degli Studi di Brescia, che saranno presentati il 5 marzo e che Il Sole 24 Ore è in grado di anticipare.

Loading...

Forte accelerazione nel 2021

Dunque gli investimenti in soluzioni di agricoltura 4.0 in Italia sono cresciuti anche nel difficile 2020 «e ci attendiamo – segnalano dall’Osservatorio Smart Agrifood – una forte accelerazione nel 2021 considerato che le superfici a oggi coltivate in Italia con strumenti di agricoltura 4.0 sono nell’ordine del 3-4% del totale, quindi c’è un grosso potenziale ancora da esprimere».

Analizzando la composizione del mercato 2020 dell’agricoltura 4.0 in Italia a predominare sono le tecnologie legate all’agricoltura di precisione, cioè l’attenzione alle soluzioni a supporto delle attività in campo, rispetto ad altri ambiti quali i sistemi orientati alla valorizzazione dei dati in azienda o lungo la filiera.

In particolare le soluzioni che hanno trainato maggiormente la crescita sono quelle associate al monitoraggio e controllo di mezzi e attrezzature agricoli (36% del mercato), seguite dai macchinari connessi (30%), e dai software gestionali (13%). Issd (Sistemi di supporto alle decisioni) incidono per il 5% del mercato complessivo e iniziano a farsi strada i robot per le attività in campo (2%). Dal punto di vista dell’offerta delle soluzioni, i produttori di macchine agricole risultano la categoria trainante con una quota del 73% del mercato, seguiti dai fornitori di soluzioni IT e tecnologie avanzate (come l’Internet of Things, robot e droni) che ne coprono il 17%.

«La pandemia – commenta Andrea Bacchetti che dirige l’Osservatorio Smart Agrifood insieme a Chiara Corbo – ha messo alla prova il settore agroalimentare italiano, da un lato riducendo la disponibilità di manodopera dall’altro mettendo sotto pressione la logistica distributiva. Ma le analisi dell’Osservatorio hanno evidenziato un settore dinamico e aperto all’innovazione, consapevole dei benefici che le tecnologie digitali possono apportare in termini di efficienza, competitività e sostenibilità della filiera. Nella marcia di avvicinamento all’agricoltura 4.0 le soluzioni digitali sono ormai presenti in oltre la metà delle imprese analizzate, e la maggior parte di queste utilizza già almeno due strumenti in parallelo. Nei prossimi anni a guidare l’innovazione del settore saranno sempre di più la necessità di lavorare sull’interconnessione delle soluzioni, lo sviluppo di competenze specifiche e la valorizzazione dei dati».

La forte attenzione alle attività in campo e all’agricoltura di precisione si conferma anche attraverso l’analisi dell’offerta tecnologica nell’ambito dell’Agricoltura 4.0. L’Osservatorio Smart AgriFood ha individuato 538 soluzioni (100 in più rispetto al 2019) dedicate alle coltivazioni in campo aperto. Tenuto conto che le tecnologie analizzate coprono spesso più di una fase e più di una lavorazione, dall’analisi emerge che il 79% delle soluzioni proposte è pensato per supportare la fase di coltivazione, il 45% quella di semina e il 35% le operazioni di raccolta.

I sistemi utilizzabili trasversalmente in più settori agricoli sono quelli preponderanti (coprono il 61% dell’offerta), mentre tra le tecnologie orientate a specifici comparti prevalgono quelle rivolte all’ortofrutta o al settore vitivinicolo (17%) e cerealicolo (16%).

I big data entrano in campo

Guardando invece alle sole tecnologie riconducibili alla gestione delle informazioni, il 73% delle soluzioni è legato all’analisi dei dati (solo in alcuni casi big data), il 68% sono piattaforme di elaborazione. Aumenta anche il ricorso a soluzioni Iot, che coprono il 54% del totale (+4% rispetto al 2019). Tra gli ambiti di applicazione di tali soluzioni prevalgono quelli associati alla mappatura e al monitoraggio da remoto: il 41% delle soluzioni consente la mappatura o il monitoraggio di coltivazioni e terreni, il 33% è finalizzato all’analisi dei terreni e dei fattori ambientali e il 23% permette il monitoraggio dell’operato di macchine e attrezzature. Il 19% delle soluzioni analizzate è specificatamente rivolto al water management, a dimostrazione della crescente sensibilità dei produttori alla minimizzazione del costo della risorsa idrica e alle implicazioni ambientali.

Riproduzione riservata ©
Loading...

Brand connect

Loading...

Newsletter

Notizie e approfondimenti sugli avvenimenti politici, economici e finanziari.

Iscriviti