Perché il videogioco Valheim è così famoso

Tre milioni di copie vendute in due settimane, venti milioni di ore di gameplay su Twitch, i numeri di un successo nato dal tam-tam della rete

2 minuti di lettura

Disponibile unicamente in Accesso Anticipato su Steam, Valheim, videogioco ancora lontano dalla sua forma compiuta, ha tagliato l’incredibile traguardo di tre milioni di copie vendute dopo solo due settimane dal lancio.

Il titolo sviluppato da Iron Gate Studios e prodotto da Coffee Stain Publishing non ha avuto una campagna pubblicitaria aggressiva, ma dal suo esordio ha macinato numeri e anche su Twitch ha più spettatori di videogiochi ampiamente supportati e famosi come Call of Duty: Warzone.

Con un boato, come il martello di Thor, il survival ad ambientazione norrena è caduto nelle lande videoludiche ed è il videogioco del momento. Dopo aver creato il personaggio con l'ausilio di un editor piuttosto semplice, Valheim porta il giocatore immediatamente nel vivo dell’azione, in un ampio territorio open world dove dovrà sopravvivere e trovare la via per il Valhalla, ardua strada costellata da mostruose creature mitologiche da eliminare. Nell’impresa il nostro vichingo potrà collaborare con un massimo di altri dieci giocatori e anche se la vita del norreno misantropo è abbastanza piacevole, cooperare comporta notevoli benefici.

Un fenomeno virale
Come per l’invito ai botellón, feste spontanee all’aperto dove i giovani si ritrovano per bere e ballare, che parte da una pagina Facebook o da un gruppo WhatsApp, anche Valheim deve il suo successo al passaparola in rete.

Il gioco sviluppato da uno studio svedese composto da sole cinque persone ha catturato le community di Twitch e in breve è diventato uno dei titoli più giocati in streaming, totalizzando un numero di spettatori che ha guardato oltre venti milioni di ore di gameplay. Le dinamiche del successo di Valheim, anche se esponenzialmente accelerate, ricordano quella di Among Us, il fenomeno esploso grazie a streamer e content creator a fine 2020. Come è già accaduto per il piccolo studio indipendente InnerSloth, con tre milioni di videogiocatori anche Iron Gate dovrà aumentare i propri dipendenti, a dichiararlo e lo stesso co-fondatore Henrik Törnqvist in un’intervista rilasciata a Christopher Livingston del sito PC Gamer.

Non è la prima volta e non sarà l’ultima
Se Among Us e Fall Guys rappresentano gli ultimi fenomeni di un tam-tam di rete amplificato dalla piattaforma Twitch, alla mezzanotte del dieci dicembre del lontano 1993 una prima versione del videogioco Doom fu trasmessa nel server FTP dell'Università di Wisconsin-Madison, pochi minuti dopo per l’eccessivo numero di utenti che cercavano di scaricarlo, il server collassò. Nei successivi cinque mesi la versione shareware, gratuita, di Doom fu scaricata da un milione e mezzo di persone e nel 1997 si stimò che il primo dei tre episodi del gioco sia stato prelevato e giocato da almeno 15 milioni di utenti.

Il successo decretato dalla rete all’opera di Iron Gate Studios è solo l’ultimo di una lunga lista, speriamo che la casa svedese riesca a gestirlo perché c’è sempre bisogno di un videogioco indipendente che rimescoli le carte sul miliardario banco videoludico.