3 febbraio 2021 - 10:12

Draghi accetta l’incarico con riserva: «Vincere la pandemia e rilanciare il Paese. Mi rivolgerò ai partiti». Domani le consultazioni

Dopo la rottura della trattativa tra i partiti per la nascita di un governo politico, il Capo dello Stato Sergio Mattarella ha affidato l’incarico di formare un governo istituzionale all'ex presidente della Bce

di Paolo Decrestina ed Elisa Messina

Draghi accetta l'incarico con riserva: «Vincere la pandemia e rilanciare il Paese. Mi rivolgerò ai partiti».  Domani le consultazioni
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È il giorno di Mario Draghi. L’ex presidente della Banca centrale europea è salito oggi al Quirinale e ha ricevuto dal capo dello Stato l’incarico formale per la formazione del nuovo governo. Come da prassi, il presidente incaricato ha accettato «con riserva», preannunciando un giro di consultazioni con le forze politiche per spiegare come intende lavorare e, soprattutto, per capire se riuscirà ad avere i numeri per la fiducia in Parlamento. Proprio il sostegno al governo istituzionale rischia di spaccare in due il M5S: molti esponenti di spicco tra i pentastellati hanno già fatto sapere che non lo voteranno, in linea con le parole di Alessandro Di Battista che ha parlato di lui come di «apostolo delle élite». Ma una parte dei parlamentari potrebbe seguire altre strade. Dopo l’incontro con Fico, Casellati e Conte, il presidente incaricato si prepara alle consultazioni, che si terranno nella giornata di domani

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Ore 21.50 — Le reazioni dopo il vertice Pd, M5S, LeU
«La riunione di questa sera tra Pd LeU e 5stelle è stata importante per proseguire nel percorso comune intrapreso in questo anno e mezzo di governo. Percorso che ci ha visto, in questa fase difficile del nostro paese, fare scelte importanti a difesa degli italiani per non lasciare indietro nessuno in questa crisi. Nel rispetto delle reciproche posizioni sull’attuale fase politica questo percorso non si ferma»: lo affermano i capigruppo di LeU Loredana De Petris e Federico Fornaro al termine dell’incontro con Pd e M5S.
Secondo Andrea Orlando, l’incontro è stato «interlocutorio, è stato caratterizzato da un «clima positivo» pur essendo emerse «posizioni diverse». Lo ha dichiarato l’ex ministro dell Giustizia a La7. Secondo Orlando, «c’è la volontà di continuare» nell’alleanza. Il senso della riunione tra Pd, LeU e M5S, aggiunge, è stato quello di un «contributo a migliorare il clima in cui può nascere il nuovo governo».

Ore 20.14 - L’appello di Di Battista: «Non cedete a Draghi, è una manovra anti-M5s»
«Le pressioni saranno fortissime. Vi accuseranno di tutto. Di essere artefici dello spread. Di irresponsabilità. Di blasfemia perché davanti all’Apostolo Draghi non vi siete genuflessi. Voi non cedete. Questa “manovra” è stata pensata ad hoc per indebolire il Movimento e plasmare il Recovery ad immagine e somiglianza di Confindustria. Non cedete. Dovranno farcela con le loro forze, non con il nostro avallo. La linea era chiara ed era sostenuta dalla maggior parte degli italiani: sì Conte presidente del Consiglio e “no” Renzi al governo. Qualsiasi sostegno (diretto, indiretto o mascherato) ad un governo Draghi diventerebbe un “no” Conte presidente del Consiglio e Sì a Renzi. Ovvero a colui che ha creato tutto questo. È inaccettabile»: è l’appello che Alessandro Di Battista ha pubblicato su Facebook.

Ore 20.00 - Renzi: «Draghi? Una speranza per l’Italia»
«Penso che Draghi, una personalità ammirata nel mondo, sia il miglior presidente del Consiglio per l’Italia, in particolare in questo momento. È la speranza del Paese». Sono le parole di Matteo Renzi, leader di Iv, in un’intervista alla Cnn. Secondo l’ex presidente del Consiglio, le sfide che l’Italia si trova oggi a affrontare sono «la campagna di vaccinazione», «un pil che registra il peggior risultato della storia» e «la scuola». «Educazione, salute, economia, sono le questioni principali», riassume. «Draghi è l’italiano che ha salvato l’Europa nel mezzo della crisi», ha aggiunto Renzi, «ora penso che salverà l’Italia con il Recovery plan e sono sicuro che sarà capace di spingere l’Ue nella direzione giusta nella campagna di vaccinazione. Un uomo con le sue capacità e la sua leadership sarà cruciale nei summit europei per spingere nella direzione di una leadership europea».

Ore 19.45 - Speranza: «La campagna di vaccinazione resti fuori dalla crisi»
«La Campagna di vaccinazione resti fuori da crisi e da contese politiche. È la cosa più importante per tutto il Paese». Così il ministro della Salute, Roberto Speranza, a margine dell’incontro in videoconferenza con le Regioni.

Ore 19.27 - Le posizioni all’interno del M5S
In mattinata, proprio mentre Draghi varcava la soglia del Quirinale, fonti interne al Movimento avevano fatto sapere che la linea di Vito Crimi, ovvero l’assoluta contrarietà al sostegno ad un governo tecnico guidato dall’ex presidente della Bce, «non è condivisa». E la conferma è arrivata dall’assemblea pomeridiana dei gruppi parlamentari: gli aperturisti nei confronti di Draghi sarebbero almeno il 30% di deputati e senatori grillini. Qui l’approfondimento.

Ore 19.00 - Le posizioni del centrodestra
Per Matteo Salvini la strade maestra resta il voto anche se non chiude la porta a Draghi. Seguito, su quest’ultimo punto, da Silvio Berlusconi, intenzionato ad ascoltare quel che il presidente incaricato ha da dire, prima di esprimere un giudizio. Mentre Giorgia Meloni propone l’astensione da parte di tutto il fronte di centrodestra. Qui l’approfondimento sulle posizioni dei partiti del centrodestra.

Ore 17.54 - Meloni: «Non c’è possibilità che Fdi sostenga Draghi»
«Sarò chiara. Non c’è alcuna possibilità di una partecipazione o anche di un sostegno da parte di FdI al Governo Draghi. Gli italiani hanno il diritto di votare. Continuiamo a lavorare per tenere il Centrodestra unito e portare gli italiani alle elezioni. Fatevene una ragione». Così la leader di FdI, Giorgia Meloni.

Ore 17.34 - Draghi lascia Palazzo Montecitorio
Il presidente del Consiglio incaricato Mario Draghi ha lasciato Montecitorio dove si era recato per un sopralluogo in vista delle consultazioni.

Ore 17.25 - Crimi a gruppi M5S: «Voto su Rousseau ipotesi da non trascurare»
«Quella del voto su Rousseau e una ipotesi daánon trascurare. Ovviamente dico ipotesi perché dobbiamo aspettare che prima ci sia un contenuto reale da sottoporre, votare su una persona soltanto mi sembra riduttivo». Così Vito Crimi durante l’assemblea dei gruppi M5S.

Ore 17.22 - Crimi, andremo a incontro con Pd e Leu
Da Pd e Leu «ci è stato chiesto di incontrarci con le delegazioni per capire se possiamo, al di là delle decisioni che prenderemo su Draghi, trovarci per cercare di non disperdere il patrimonio acquisito almeno sui temi comuni su cui abbiamo avviato un percorso. Pd e Leu hanno avuto un atteggiamento leale con noi. Per cui andremo a questo incontro, io con i capigruppo, e vedremo il messaggio che ci vogliono dare». Lo ha detto in assemblea M5s ,a quanto si apprende, il capo politico M5s Vito Crimi.

Ore 16.57 - Incontro Pd-Leu-M5s alle ore 19
L’incontro tra la delegazione Pd e quelle di M5S e Leu si svolgerà alle ore 19 da remoto.

Ore 16.56 - Draghi a Montecitorio in vista consultazioni di domani
Il presidente del Consiglio incaricato, Mario Draghi, è rientrato a Montecitorio, dopo aver incontrato Giuseppe Conte a Palazzo Chigi, per una prima visita delle sale che da domani lo ospiteranno per le consultazioni legate alla formazione del nuovo Governo.

Ore 16.40- Draghi lascia Palazzo Chigi dopo l’incontro con Conte
Il presidente incaricato Mario Draghi ha lasciato palazzo Chigi dopo l’incontro con il premier dimissionario Giuseppe Conte. Il colloquio è durato circa un’ora e venti minuti.

Ore 16.42 - Meloni ad alleati, non rompiamo unità e propone astensione
«Giochiamo a carte scoperte». È la richiesta che, raccontano alcuni presenti, avrebbe fatto Giorgia Meloni durante il vertice del centrodestra. La Meloni, ribadita l’indisponibilità di FdI a sostenere in ogni caso un governo Draghi, e avrebbe proposto una possibile mediazione solo al fine di salvaguardare l’unità e la compattezza della coalizione: fare tutti un passo intermedio e arrivare ad un voto comune, che non potrebbe in ogni caso spingersi oltre l’astensione.

Ore 16.35 - fonti M5s, Conte non disponibile a fare ministro
Giuseppe Conte non sarebbe disponibile a fare il ministro nel nuovo governo guidato da Mario Draghi. È quanto si apprende in ambienti M5s, da chi dice di aver sentito il premier uscente nelle ultime ore. Fonti di Palazzo Chigi, interpellate al riguardo, non confermano né smentiscono l’indiscrezione.

Ore 15.40 - Crimi a gruppi M5S: «Proviamo con esecutivo politico ancora una volta»
Inizia l’assemblea congiunta di deputati e senatori M5s per decidere la linea politica dei Cinque Stelle sul governo tecnico. Parla per primo il reggente Vito Crimi: «Voi mi avete chiesto di coinvolgere i capigruppo e l’ho fatto - dice Crimi -. Negoziando fino alla fine anche con Renzi, abbiamo sempre messo davanti l’interesse del Paese e non il nostro». «Qualsiasi governo dovrà passare da noi, anche per i soli emendamenti, dice Crimi. E poi apre a una terza via: «Potremmo ambire ancora ad un governo politico. Alle consultazioni diremo no a governi tecnici, ma ascolteremo. Se nascerà questo governo, noi potremo condizionarlo”, continua Crimi. «Se non avessimo negoziato, ci avrebbero dato la colpa dell’arrivo di Draghi, spiega Crimi. Poi l’attacco al leader di Italia viva: «Renzi voleva oltre a più ministeri pure le nomine Anpal, Inps e Rai”. Crimi cerca di spostare l’obiettivo dalla persona di Mario Draghi: «Lasciate perdere Draghi sì o no. Questi sarebbe un governo tecnico e basta».

Ore 15.36 - Berlusconi a vertice centrodestra: «Vediamo Draghi cosa ha da dirci»
«Andiamo alle consultazioni e sentiamo cosa ha da dirci». Silvio Berlusconi è collegato via Zoom dalla Provenza con il vertice di centrodestra, convocato da Matteo Salvini per decidere la linea da tenere su un eventuale governo Draghi. Il presidente azzurro, prima di dare un giudizio sull’ex presidente del Bce e qualche indicazione su come votare la fiducia di un suo esecutivo, vuole ascoltare le sue parole e capirne le intenzioni sulla formazione della nuova squadra di palazzo Chigi e sui contenuti programmatici.

Ore 15.30 - In corso l’assemblea dei gruppi M5S con Crimi
Al via, su una piattaforma telematica, l’assemblea dei gruppi M5S, convocata dal capo politico Vito Crimi per fare il punto sulla situazione politica dopo l’incarico conferito dal Presidente della Repubblica a Mario Draghi.

Ore 15.26 - Salvini: «Uniti a consultazioni? È obiettivo
«Questo è l’obiettivo. Io lavoro perché il centrodestra sia sempre compatto». Lo afferma il leader della Lega Matteo Salvini al termine del vertice del centrodestra a chi gli chiede se la coalizione si presenterà compatta alle consultazioni. «Come faccio a rispondere se non lo abbiamo ancora incontrato? Noi non abbiamo pregiudizi. Essendoci una persona di livello andiamo a cercare di capire», ha risposto Salvini a chi gli chiede se la coalizione potrebbe astenersi sul voto di fiducia a Draghi.

Ore 15.23 - Draghi arrivato a Palazzo Chigi, incontro con Conte
Il presidente incaricato Mario Draghi è giunto a Palazzo Chigi per incontrare il presidente del Consiglio dimissionario Giuseppe Conte.

Ore 15.20 - Salvini: «Per noi la via maestra resta il voto»
«Ribadiamo con coerenza che la strada maestra sono le elezioni. Se il professor Draghi ci incontrerà andremo ad ascoltare, a proporre e a valutare Non abbiamo pregiudizi». Lo afferma il leader della Lega Matteo Salvini al termine del vertice del centrodestra.

Ore 14,30 - Draghi al Senato, incontro con Casellati
Dopo avere incontrato il presidente della Camera, Draghi si è recato anche al Senato per un colloquio con la presidente Maria Elisabetta Alberti Casellati.

Ore 14,26 - Tabacci: «Draghi è un superman, mi sono emozionato»
«Lui è un superman, non c’è dubbio, in meno di due minuti ha impostato le cose con grande chiarezza. Mi sono emozionato ascoltandolo». Lo ha detto Bruno Tabacci, del Centro democratico, intervenendo a Un Giorno da Pecora, su Rai Radio1, parlando dell’incarico a Mario Draghi. «Chi lo voterà — ha aggiunto — se ne assumerà le responsabilità. Sarebbe come avere uno come Pelé e poi non farlo giocare. D’altra parte questo Parlamento è abituato a sciupare tutto. Io però credo che ce la farà».

Ore 14.11 - Di Battista, no a Draghi, lo votino partiti establishment
«Quel che penso è che il governo Draghi lo debbano votare, semmai i rappresentanti dell’establishment. Lo voti la Meloni che ha già detto sì, in passato, a governi tecnici e a leggi Fornero. Lo voti mezzo Pd che ha lavorato incessantemente per buttare giù Conte. Lo voti Salvini, ennesimo pezzo di arredamento del «sistema» mascherato. Lo voti Renzi, mero esecutore di ordini altrui. Lo voti FI». Lo scrive in un articolo su Tpi.it Alessandro Di Battista. «Ostacolare l’approdo di Draghi a Palazzo Chigi nulla ha a che vedere con la lotta tra europeismo ed anti-europeismo, ha a che fare con la contesa tra Politica e finanza», scrive.

Ore 14.02 - Speranza,serve iniziativa condivisa di Leu,Pd,M5s
«È importante che le forze politiche che hanno lavorato bene assieme negli ultimi mesi - Leu, Pd e M5S - affrontino in queste ore in modo coordinato la crisi politica in corso». Lo afferma Roberto Speranza (Leu), entrando al ministero.

Ore 13.48 - Draghi a Montecitorio, a colloquio con Fico
Il presidente incaricato Mario Draghi è appena arrivato a Montecitorio ed è a colloquio col presidente della Camera, Roberto Fico.

Ore 13.40 - Zingaretti: «Con Draghi fase nuova, incontro con Leu-M5s»
«Con l’incarico a Mario Draghi si apre una fase nuova che può portare il Paese fuori dall’incertezza creata da una crisi irresponsabile e assurda». Lo dichiara il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, in una nota. «Siamo pronti a contribuire con le nostre idee a questa sfida per fermare la pandemia, per concludere la campagna vaccinale, per un nuovo modello di sviluppo basato sulla sostenibilità ambientale e sociale, sulla difesa e sul rilancio di una forte collocazione europeista dell’Italia, che in questi mesi abbiamo riconquistato», aggiunge il segretario dem. «Bisogna puntare a una fase di investimenti e crescita, ora possibile con il Next Generation Eu, attenta all’inclusione e ai diritti delle persone, per realizzare le riforme istituzionali di cui il Paese ha urgente bisogno. Ancora una volta è il tempo di un nostro protagonismo per mettere in campo i contenuti e una visione chiara. Non bisogna perdere la forza e le potenzialità di una alleanza con il Movimento 5 Stelle e con Leu basata su proposte comuni sul futuro dell’Italia. Per affrontare questi temi chiederemo nelle prossime ore un incontro con il Movimento 5 Stelle e Leu», conclude Zingaretti.

Ore 13.30 - Draghi: «Vincere la pandemia e rilanciare il Paese»
« Ringrazio il presidente della Repubblica per la fiducia. È un momento difficile e rispondo positivamente all’appello del Capo dello Stato. Vincere la pandemia, completare la campagna vaccinale, rispondere alle esigenze dei cittadini, rilanciare il Paese, sono le nostre sfide. Abbiamo le risorse straordinarie che arrivano dall’Unione Europea e possiamo fare molto per il futuro del Paese. Con grande rispetto, mi rivolgerò innanzitutto al Parlamento: sono fiducioso che dal confronto con i partiti e i gruppi parlamentari e dal dialogo con le forze sociali, emerga unità e con essa la capacità di dare una risposta responsabile e positiva alla richiesta del presidente della Repubblica. Scioglierò la mia riserva al termine delle consultazioni». Sono le prime parole di Mario Draghi, dopo aver ricevuto l’incarico dal Capo dello Stato.

Ore 13.17 -Grillo: «Leali a Conte, no a Draghi»
Restare compatti e leali a Giuseppe Conte, no a un governo tecnico guidato da Mario Draghi. Dunque nessun sostegno all’ex numero 1 della Bce. Questa, a quanto apprende l’Adnkronos, la posizione di Beppe Grillo, espressa ad alcuni big del M5S che lo hanno sentito in queste ore. Il garante del Movimento, viene spiegato, avrebbe approvato la linea indicata dal capo politico Vito Crimi, ovvero nessun sostegno a un governo tecnico presieduto da Draghi. Ai suoi la raccomandazione di continuare a sostenere il premier uscente, Giuseppe Conte.

Ore 13.13 Mattarella ha incaricato Draghi, che accetta con riserva
«Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto questa mattina il professor Mario Draghi al quale ha conferito l’incarico di formare il governo. Il professor Draghi si è riservato di accettare». Lo ha comunicato il segretario generale della Presidenza della Repubblica, Ugo Zampetti.

Ore 12.38 - Toti: «Draghi coinvolga i leader politici»
Un Governo Draghi con i leader politici dentro «a me piacerebbe moltissimo, sarebbe un modello tedesco di grande maturità per la classe politica del Paese». Lo prospetta il presidente della Regione Liguria e leader di Cambiamo! Giovanni Toti a `L’aria che tira´ su La 7. «Non so se è l’idea di Draghi, se è il mandato che avrà da Mattarella e se i leader politici saranno disponibili», puntualizza.

Ore 12.21 - Lezzi: «M5S non voterà la fiducia al governo»
«È sufficiente ripercorrere le dichiarazioni delle ultime settimane per individuare chi ha invocato Draghi e chi ha dichiarato «con fuori Conte, si può parlare di tutto». Si tratta di Renzi, Berlusconi e Salvini. Persone che hanno dato prova di quanto tengano solo alla moltiplicazione delle proprie poltrone e al proprio potere. Sono gli stessi che hanno accusato i parlamentari del M5S di essere poveracci senza arte né parte pronti a ingoiare di tutto pur di non andare a votare. Abbiamo dimostrato esattamente il contrario. Il M5S non voterà la fiducia a Draghi». Lo scrive su Fb la senatrice M5S Barbara Lezzi.

Ore 12.12 - M5S si spacca: «Linea Crimi non condivisa, rischio rottura»
Su Mario Draghi i gruppi M5S rischiano di andare in frantumi. «È il momento di pensare al Paese, la linea di Crimi non è condivisa. Non escludiamo la spaccatura», dicono all’Adnkronos fonti parlamentari di primo piano che non hanno apprezzato la scelta del capo politico pentastellato di chiudere a un eventuale governo presieduto dall’ex numero uno della Bce. «Oggi ci sarà una resa dei conti in assemblea», promettono le stesse fonti. Alle 15 i gruppi 5 Stelle di Camera e Senato si riuniranno in videoconferenza per fare il punto sulla delicata situazione politica. Tanti i `no´ a Draghi già arrivati, anche da esponenti di spicco come lo stesso Crimi, Riccardo Fraccaro, Paola Taverna e l’ex deputato Alessandro Di Battista, che per primo ha messo nero su bianco il suo stop all’ipotesi Draghi. Tra i big l’unico sibillino è il viceministro uscente Stefano Buffagni, che tuttavia dovrebbe allinearsi alla volontà della maggioranza pentastellata: «Mario Draghi ha un profilo inattaccabile, nulla da dire. Così come nessuno può dir nulla sulle competenze di Giuseppe Conte», ha spiegato.

Ore 11.55 - Mario Draghi arrivato al Quirinale
L’ex presidente della Bce, Mario Draghi, e’ arrivato al Quirinale, dove sta per incontrare il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Ore 11.11 - Taverna: «Non voteremo Draghi, elezioni unica strada»
«Ringraziamo il Presidente Mattarella per aver pazientemente guidato questa grave e insensata crisi, ma ribadiamo che non voteremo un governo tecnico guidato da Mario Draghi. A questo punto, riteniamo che l’unica strada giusta sia quella delle elezioni anticipate. I cittadini devono poter scegliere chi dovrà risollevare le sorti di questo nostro Paese. Noi siamo pronti». A scriverlo sulla sua pagina Facebook è la senatrice del MoVimento 5 Stelle Paola Taverna, vice presidente del Senato. «Il MoVimento 5 Stelle - ha aggiunto la parlamentare romana - è stato al Governo di questo paese in un momento difficilissimo e ha espresso come guida il Presidente del Consiglio più capace degli ultimi decenni».

ore 10.41 - +Europa: «Sostegno a Draghi, si lavori per maggioranza»
«Più Europa è pronta a sostenere Mario Draghi: serve autorevolezza e competenza per gestire la campagna vaccinale e il Next Generation Eu. Anche il riscontro positivo dei mercati rappresenta un patrimonio che l’Italia di oggi non deve sprecare. Ora si lavori a una `maggioranza Draghi´». Lo scrive su Twitter il segretario di Più Europa, Benedetto Della Vedova.

Ore 10.40 - Rosato: «È tempo di politica che lavora per Paese»
«Questo è il tempo della politica che vuole lavorare per il Paese. Emergenza economica, emergenza sanitaria, emergenza educativa». Lo scrive sulla sua pagina Facebook Ettore Rosato, vice presidente della Camera. «Serve un impegno di tutti - sottolinea il presidente di Italia Viva - con sobrietà, e l’Italia riparte».

Ore 10.37 - Salvini: «Oggi è davvero un buon giorno. Al lavoro per l’Italia»
«Oggi è davvero un buon giorno. Al lavoro per l’Italia». Il tweet è di Matteo Salvini, corredato da una foto che vede il leader della Lega sorridente e con un caffè in mano.

Ore 10.35 - Alle 12.30 vertice del centrodestra
È previsto intorno alle 12.30 un vertice del centrodestra per fare il punto sulla linea politica da tenere dopo la decisione del Capo dello Stato Sergio Mattarella di affidare a Mario Draghi il tentativo di formare un nuovo governo. Alla riuniome prenderanno parte tutti i leader delle forze della coalizione mentre Silvio Berlusconi sarà collegato via zoom.

Ore 10.12 - Brunetta (Forza Italia): «Draghi ora è la persona giusta, ma il governo di Unità Nazionale andava fatto un anno fa»
«Condivido totalmente il monito di ieri sera del Presidente della Repubblica Mattarella, anzi mi auguravo che tutto questo avvenisse già un anno fa, all’inizio della pandemia, quando ci siamo resi conto della gravità della situazione sanitaria, economica e sociale. Bisognava allora fare un Governo di unità nazionale, di alto profilo, ma si è preferita un’altra strada». Lo dichiarato Renato Brunetta di Forza Italia a “24Mattino” su Radio 24. Se Draghi accetterà, sarà la persona giusta al momento giusto, nella situazione più difficile del mondo, quella italiana. Ma lui ce la può fare, col concorso di tutti», ha concluso.

Ore 10.12 - Alessandro Sorte (Cambiamo!): «Conte sosterrà Draghi?»
« Ora l’ex premier Conte ha 2 strade davanti a sé: cercare di demolire il percorso che porterà alla nascita del governo Draghi oppure rendersi clamorosamente protagonista nel sostenerlo. È difficile immaginare una figura migliore di Mario Draghi per guidare l’Italia in un momento tanto complesso. Sostenerlo significa offrire al Paese una nuova opportunità: non va sprecata». Così il deputato di Cambiamo! Alessandro Sorte

10.05 - Lollobrigida: «Parlamento delegittimato, al voto per risolvere crisi»
«Fratelli d’Italia ha indicato nel ricorso alle urne la strada legittima per risolvere la crisi, così funziona una democrazia. Questo Parlamento è delegittimato nella qualità e nei numeri. Stupisce che per le elezioni amministrative si possa votare e farlo per le politiche risulterebbe drammatico. Dall’opposizione, con coerenza, sosterremo ogni iniziativa utile per l’Italia». Lo ha detto ai microfoni di Radio Anch’io il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Francesco Lollobrigida

9.52 - Renzi:« È il momento dei costruttori, sostenere Draghi, zero polemiche»
«Ora è il momento dei costruttori. Ora tutte le persone di buona volontà devono accogliere l’appello del Presidente Mattarella e sostenere il governo di Mario Draghi. Ora è il tempo della sobrietà. Zero polemiche, Viva l’Italia». Lo afferma sui social Matteo Renzi.

Ore 9.35 - Oggi vertice del Centrodestra, Salvini: «Resteremo compatti»
«Stamani ci troveremo. Se la stagione di Conte e Casalino è stata archiviata è anche grazie al fatto che il centrodestra non si è sfaldato, si è mosso compatto, non si è fatto attrarre dalle sirene e resterà compatto» ha dichiarato il leader della Lega Matteo Salvini a Omnibus. Aggiungendo: «Si apre una nuova fase. Non abbiamo pregiudizi nei confronti di Draghi. Vogliamo parlare di taglio di tasse e apertura dei cantieri con la prospettiva del voto. Voterà mezza Europa e lo faranno tante città italiane per cui la democrazia non può essere sospesa in questi mesi. Io porto enorme rispetto per il presidente della Repubblica ma quando ho sentito che se vai a votare ti ammali.. mi sono cascate le braccia. In primavera voteranno più di mille comuni, io penso che sia un’occasione: già che votano in 20 milioni di italiani diamo la possibilità a 60 milioni».

Ore 9.19 - Fratoianni (Sinistra Italiana), difficile sostenere Draghi
«Mi pare molto difficile sostenere un governo di questo tipo». Così Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra Italiana e parlamentare di Liberi e Uguali, ad Agorà Rai Tre, sull’ipotesi del nuovo governo affidato a Mario Draghi. Fratoianni ha poi aggiunto: «C’era un obiettivo politico di Renzi e lo ha raggiunto: colpire questa maggioranza per impedire che diventasse una prospettiva per il futuro. Perché? Perché in questa maggioranza Renzi era marginale politicamente e culturalmente. Renzi guarda a Forza Italia in modo esplicito e naturalmente ha cercato di imporre un’altra collocazione».

Ore 9.15 - Orlando: «‘11% Pd non basta, vedremo cosa faranno gli altri partiti»
«Il Pd al Senato pesa l’11% e leggendo le cronache della crisi sembrava che da solo avesse la maggioranza assoluta. La questione fondamentale è che siamo in un Parlamento in cui le forze europeiste sono molto più ridotte che in passato, il che non vuol dire che viene meno il ruolo politico che non può prescindere dai rapporti numerici. Il Pd dovrà ragionare anche in relazione a quello che faranno la altre forze politiche. Il nostro 11% ovviamente non basta da solo a sostenere un governo». Lo ha detto il vicesegretario del Pd, Andrea Orlando, a Radio Immagina, la web radio del partito.

Ore 9.01 - Orlando, non basta dire `viva Draghi´, bisogna dargli una mano per affrontare i nodi
«Il Parlamento di oggi è più complicato di quello in cui si insediò Monti per affrontare la crisi finanziaria perché nel 2011 le forze europeiste e bipolariste occupavano spazi importanti in Parlamento, oggi queste si sono ridotte e ci sono forze che sono nate proprio come reazione all’esperienza Monti. È fuorviante pensare che la qualità e la forza indubbia del nome» di Mario Draghi «possa risolvere tutti i problemi», «serve convergenza su un programma che indichi un’agenda di riforme che trovi sintonia nel paese, non basta la competenza. Non basta dire è “arrivato Draghi viva Draghi”, bisogna dargli una mano per affrontare questi nodi». Lo dice il vice segretario del Pd, Andrea Orlando, intervistato da Radio Immagina.

Ore 8.45 - Ceccanti (Pd): Oggi assemblea dei dem dirà sì a Draghi
«È il momento di trovare i voti al Governo Draghi. Confido anche nel sì di molti colleghi M5S. Restano da trovare i voti in Parlamento di tanti deputati e senatori che passino sotto la tribuna e pronuncino il loro necessario Sì alla fiducia al Governo Draghi» ha detto Stefano Ceccanti del Pd, «Oggi alle 14 avremo l’assemblea on line del gruppo Pd alla Camera. Non ho dubbi all’esito: il Pd fa tanti errori ma sui fondamentali non sbaglia. Saremo parte della soluzione votando Sì e non del problema, come chi voterà No. Confido, tra gli altri, anche nel Sì di molti colleghi del gruppo M5S con cui abbiamo lavorato molto bene in tutti questi mesi».

Ore 8.31 - Rotondi: Stima per Draghi ma la politica è sconfitta
«Non si può non stimare Mario Draghi, la sua storia, i suoi meriti verso il Paese. Ma il suo arrivo è la sconfitta della politica,e i colleghi che ne esultano vanno più commiserati che criticati. Il pazzo ride della sua sventura». Così Gianfranco Rotondi, di Forza Italia, su Twitter

Ore 8.28 - La reazione dei mercati: lo spread scende a 107
Scende a 107 lo spread tra Btp e Bund questa mattina dopo l’annuncio che Mario Draghi incontrerà in mattinata il presidente Mattarella per vagliare l’ipotesi di un nuovo governo. Il differenziale tra il decennale italiano e quello tedesco è sceso a 107 punti dai 116 della chiusura di ieri. Il rendimento del Btp è a quota 0,58%. I futures su Ftse Mib segnano un balzo del 2,7%

Ore 7.00 - No dei 5Stelle, cauto il Centrodestra: i partiti pronti a votare il governo Draghi in base alle prime reazioni
È destinato a scatenare un vero e proprio terremoto la “soluzione Draghi” prospettata dal Capo dello Stato, Mattarella. Intanto ha “spaccato” il fronte giallo-rosso che reggeva il governo Conte bis. Il Pd ha aperto. «Da domani saremo pronti al confronto per garantire l’affermazione del bene comune del Paese», ha fatto sapere il segretario dem, Zingaretti. Il Movimento 5 stelle si è posizionato sul fronte del no. Sarebbe stato, raccontano fonti parlamentari pentastellate, direttamente Grillo a dettare la linea. E a ricordare come il Movimento 5 stelle è contro i poteri forti. Contro “l’establishment”, per dirla alla Toninelli. Contro «l’apostolo delle e’lite», per dirla alla Di Battista. I `big´ M5s, da Crimi a Fraccaro, usano termini più moderati. Ma il concetto è lo stesso: «La fiducia ad un governo tecnico non si vota». Al momento sulla carta un governo Draghi, quindi, avrebbe i voti del Pd e di Italia viva, probabilmente quelli di Forza Italia mentre Salvini non ha chiuso, «decideremo senza pregiudizi» facendo sapere che un esecutivo tecnico avrà i consensi del partito «se Draghi fa sue le nostre proposte per rilanciare il Paese». Anche Fratelli d’Italia, pur chiedendo le urne, mostra un atteggiamento più cauto di fronte agli appelli alla responsabilità da parte del presidente della Repubblica, Mattarella: «Rispondiamo che, in ogni caso, anche dall’opposizione ci sarà sempre la nostra disponibilità a lavorare per il bene della Nazione», afferma Meloni. Forza Italia, pur chiedendo che tutto il centrodestra si confronti sull’opzione Draghi, è propensa a dare il via libera, considerato anche l’invito del presidente della Repubblica. Del resto Berlusconi più volte ha fatto sapere di stimare molto Draghi e di aver concorso alla sua nomina alla Bce.

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