Aborto, in Polonia è illegale: in vigore la legge. Chi altro in Europa?

L’aborto è permesso ora solo per gravidanze causate da stupro o incesto e pericolo di vita per la donna. Proteste in tutte le città della Polonia
Aborto in Polonia è illegale in vigore la legge. Chi altro in Europa

L'aborto è quasi illegale del tutto in Polonia. La norma che lo vieta anche in caso di malformazione del feto, è entrata in vigore in Polonia. La norma è conseguenza di una sentenza della Corte costituzionale dello scorso ottobre. L’entrata in vigore è stata rimandata fino a ora a causa delle manifestazioni di protesta e anche delle critiche da parte dell’Unione Europea. Il parlamento di Strasburgo ha parlato di una norma che mette a rischio la salute e la vita delle donne.

In piazza sono scesi, oggi come a ottobre, studenti, movimenti femministi, organizzazioni per i diritti LGBT e molta parte della società civile. Non c’è stato preavviso da parte del governo della pubblicazione della norma in Gazzetta Ufficiale è questo ha riacceso la protesta. «Io penso, io sento, io decido», «Libertà di scelta e non terrore» dicono i cartelli in strada. Il movimento femminista Stajk Kobiet ha annunciato proteste anche per i prossimi giorni.

Nella nota delle motivazioni, necessaria per l’entrata in vigore della legge, la Corte ha spiegato che il parlamento potrà intervenire con modifiche: i casi di malformazione più gravi potranno essere esclusi, ma solo se c'è un'alta probabilità di danni irreversibili o letali al feto. Questo il punto fondamentale perché la sentenza della Corte Costituzionale era arrivata in risposta a un appello di un centinaio di parlamentari che sostenevano che l’interruzione di gravidanza a causa di malformazioni fetali violasse i princìpi della Costituzione, che protegge la vita di ogni individuo.

Questa sentenza ha modificato una delle leggi sull’interruzione di gravidanza già fra le più restrittive d’Europa. L’aborto era permesso solo in caso di malformazioni del feto, gravidanze causate da stupro o incesto e pericolo di vita per la donna. Restano gli ultimi due casi, ma sono i meno frequenti: nel 2019 oltre il 95% dei 1100 aborti legali in Polonia era causato da malformazioni del feto.

Secondo la radio polacca TokFM gli ospedali avevano già iniziato a vietare ai propri medici di eseguire aborti per malformazioni del feto. Ancora prima dell’entrata in vigore della legge che rappresenta una ulteriore limitazione della libertà delle donne, portate sempre di più verso la via dell’aborto illegale.

Nell’Unione Europea lo stato in cui il divieto è più forte è Malta. Nell'isola l'interruzione di gravidanza non è ammessa mai. Chi ricorre all’aborto rischia dai 18 mesi a tre anni di prigione e il medico può perdere la licenza a vita e rischia 4 anni di carcere. A Cipro è concesso l’aborto solo nel caso in cui la donna sia in pericolo di vita o in caso di stupro. Solo in caso di rischio per la salute della donna nel Liechtenstein, a San Marino e ad Andorra.

Le linee di aiuto per le donne hanno segnalato un aumento delle difficoltà di accesso all’interruzione di gravidanza in tutta Europa nell’ultimo anno. In Italia secondo una ricerca di Human Rights Watch del luglio del 2020 è stata messa a rischio la salute delle donne per il limitato accesso alle strutture nel periodo del Covid. Come aveva già fatto l’Umbria, andando contro le linee guida del Ministero della Salute, anche le Marche stanno respingendo l’utilizzo in consultorio della pillola Ru486 per l’aborto farmacologico che permette l’interruzione di gravidanza senza il ricovero.

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