Alber Elbaz: il ritorno con AZ Factory, tra tradizione e innovazione

Il creativo, fino al 2015 direttore artistico di Lanvin, presenta la sua nuova avventura nell'edizione on line della fashion week parigina dedicata alla Haute Couture. Una moda inclusiva e sostenibile frutto di una approfondita ricerca sul design, le tecniche e i materiali
Alber Elbaz il ritorno con AZ Factory tra tradizione e innovazione

Folgorato sulla via della Silicon Valley. Alber Elbaz è tornato dopo una pausa di oltre cinque anni e lo fa con AZ Factory durante la fashion week di Parigi dedicata alla Haute Couture per la Primavera-estate 2021, ovviamente in edizione digitale. Lo stilista che ha diretto artisticamente Lanvin fino al 2015 lasciando un’impronta tangibile nel mondo della moda, lo scorso novembre ha annunciato che sarebbe tornato sulla piazza con un marchio nuovo di zecca lanciato in partnership con Richemont. La joint venture è stata definita dal gruppo svizzero del lusso a cui fanno capo, tra gli altri, Yoox-Net a porter, una «startup pensata per trasformare i sogni in realtà». LEGGI ANCHE

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Quello di Elbaz è davvero un cambio di paradigma. Affida il racconto del percorso della sua intima rivoluzione al lungo video pubblicato sul sito del marchio che è molto più di una sfilata di capi. «Mi ci è voluto del tempo per innamorarmi di nuovo della moda» confessa seduto a una scrivania immersa nell’oscurità da cui spuntano i capelli tinti di biondo e i suoi inconfondibili occhiali «in questi anni ho viaggiato in lungo e in largo per il mondo: una visita in Silicon Valley mi ha fatto sognare ancora». È là nella terra in cui nascono le imprese più innovative del mondo che Alber Elbaz si è posto questa domanda: «Tradizione e tecnologia possono ancora coesistere? La risposta è un grande sì!».

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È così che è cominciata una grande ricerca sul design, sui materiali e su una produzione sostenibile fino alle minuterie passando per i gioielli e le sneakers: un’esperienza compiuta dal creativo come se fosse un ingegnere (lo dice lui stesso nel video) che progetta con i pennarelli gli abiti da indossare nella vita di tutti i giorni. La collezione firmata AZ Factory va dalla XXS alla 4XL ed è pensata sia per la donna minuta che non vuole acquistare i suoi vestiti nei negozi per bambini sia per chi fa fatica a entrare nelle taglie canoniche. L’abito aderente è scolpito sul corpo, non fascia ma valorizza ogni fisicità così come il little black dress immaginato dall’ingegner Elbaz che rende preziosa anche la zip oltre che facile da slacciare (prezzi a partire dai 210 euro). In questo quadro non potevano mancare le sneakers. Ribattezzate dal team di marketing del marchio Pointy Sneaks, Alber Elbaz preferisce chiamarle Sneaky Pumps perché in questo disegno ha voluto fondere il mondo delle scarpe femminili per antonomasia con quello che ora va per la maggiore con una punta che allunga la silhouette.

Le etichette care alla fashion industry stanno tramontando in favore dell’inclusività e di una produzione responsabile ed è per questo che in questa nuova avventura si preferisce parlare di storie e progetti più che di collezioni e capsule. In questo orizzonte stravolto dalla pandemia, si inseriscono un altro paio di capitoli che conosceremo in primavera: una linea di abiti comodi per passare dallo yoga mattutino a una call di zoom e – potevano forse mancare? – una rassegna di coloratissimi pigiami. «In questo anno mi sono mancati gli abbracci, la distanza sociale per me è stata un killer» aggiunge «quindi con alcuni artisti ho pensato a pigiami che fossero un bacio, un abbraccio, da indossare sia per stare pigramente a letto o per uscire». Ecco dove il vecchio Alber Elbaz incontra il suo futuro: la scommessa è quella di mescolare ironia e follia con l’innovazione. Se questo è l’inizio, non sarà difficile vincere.

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