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Minori e social: non solo TikTok, il Garante ora punta Instagram e Facebook

La scure del garante della privacy si espande, e va a colpire altri due social molto frequentati dai più giovani, rischiando di aprire un vaso di Pandora

di Biagio Simonetta

Save the Children lancia l'allarme su minori e internet

2' di lettura

Dopo TikTok, anche Instagram e Facebook. La scure del garante della privacy si espande, e va a colpire altri due social molto frequentati dai più giovani, rischiando di aprire un vaso di Pandora che potrebbe creare precedenti importantissimi nel macrocosmo dei social media.
Tutto è nato con la tremenda storia di Palermo, dove una bambina è morta in circostanze sospette che potrebbero avere a che fare proprio con i social network. Una faccenda oscura, sulla quale esistono ancora poche certezze. Ma che ha aperto comunque una discussione importante sull'utilizzo dei minori di piattaforme dove la moderazione dei contenuti rimane un obiettivo difficile e lontano.

L’azione del Garante

La prima azione del Garante, con un esposto del 22 gennaio scorso, è stata contro TikTok, verso il quale è scattato il divieto di trattamento dei dati degli utenti “per i quali non vi sia assoluta certezza dell'età e, conseguentemente, del rispetto delle disposizioni collegate al requisito anagrafico”. Divieto che per il momento durerà fino al 15 febbraio, data entro la quale l'Autorità italiana si è riservata ulteriori valutazioni.

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Nello stesso esposto, è stato anche reso noto che il provvedimento di blocco verrà portato all'attenzione dell'Autorità irlandese, considerato che recentemente TikTok ha comunicato di avere fissato il proprio stabilimento principale in Irlanda, come fanno un po' tutti i giganti tecnologici.Adesso, come dicevamo, le attenzioni dell'autorithy si sono estese anche a Instagram e Facebook. Sempre relativamente al caso di Palermo, infatti, è emerso che la minore disponesse anche di profili su questi social network.
Da qui la decisione del Garante, che ha chiesto Facebook - che controlla anche Instagram - di fornire una serie di informazioni, “a partire da quanti e quali profili avesse la minore” e, qualora questa circostanza venisse confermata, su “come sia stato possibile, per una minore di 10 anni, iscriversi alle due piattaforme”.Sempre a Facebook e Instagram, il Garante italiano ha chiesto poi di fornire “precise indicazioni sulle modalità di iscrizione ai due social e sulle verifiche dell'età dell'utente adottate per controllare il rispetto dell'età minima di iscrizione”. Facebook dovrà dare riscontro all'autorità italiana entro 15 giorni. E l'impressione è che tutta questa storia possa diventare un campo minato per i social network.Al momento, nessuna piattaforma di social networking riesce ad accertare in modo efficace l'età della maggior parte dei suoi utenti. E anche se oggi, secondo il regolamento europeo, l'età minima per iscriversi a un social network dovrebbe essere di 16 anni (ma esistono deroghe decise da alcuni Stati membri che arrivano fino ai 13), l'iscrizione avviene con pochissimi passaggi e spunte, senza alcun controllo effettivo. Il Garante italiano, insomma, pone una questione importante e complessa. Che forse andrebbe discussa a livello comunitario.

In serata TikTok ha dichiarato: «Abbiamo comunicato al Garante delle linee d'azione in risposta alle preoccupazioni sollevate, che prendiamo con la massima serietà. In TikTok la sicurezza della nostra community - in particolare degli utenti più giovani - è la nostra priorità. Mettiamo a disposizione degli adolescenti e delle loro famiglie solidi controlli di sicurezza e risorse sulla nostra piattaforma e aggiorniamo regolarmente le nostre policy e misure di protezione come parte del nostro continuo impegno nei confronti della nostra community».


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