27 gennaio 2021 - 19:34

Sanremo, Amadeus pronto a lasciare il Festival per il nodo dei figuranti

Il nodo dei figuranti del Festival di Sanremo 2021: per la Rai essendo contrattualizzati sono figure diverse rispetto al pubblico pagante perché fanno parte dello spettacolo

di Renato Franco

Sanremo,  Amadeus pronto a lasciare il Festival per il nodo dei figuranti
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Amadeus pronto a rimettere il suo mandato di direttore artistico e conduttore del festival di Sanremo? Secondo voci insistenti all’interno della squadra del Festival, il conduttore starebbe valutando il gesto clamoroso, dopo le parole twittate dal ministro Franceschini sul divieto ai figuranti in sala per il Teatro Ariston di Sanremo. Amadeus e i suoi, che hanno sempre parlato della difficoltà per gli artisti di esibirsi davanti a un teatro vuoto, avrebbero sottolineato anche come martedì il ministro della Salute Roberto Speranza non avesse parlato di figuranti, come ha fatto invece Franceschini, le cui parole sono state dunque interpretate come un attacco al Festival. Dal momento che — si fa notare da ambienti vicini al festival — molti altri programmi tv vanno in onda con un pubblico di figuranti scritturati.

Un’agitazione che ha preso forma dopo il tweet mattutino del ministro dei Beni Culturali Franceschini: «Il Teatro Ariston di Sanremo è un teatro come tutti gli altri e quindi, come ha chiarito il ministro Speranza, il pubblico, pagante, gratuito o di figuranti, potrà tornare solo quando le norme lo consentiranno per tutti i teatri e cinema. Speriamo il prima possibile». Insomma no ai figuranti. Una presa di posizione che ha spiazzato Amadeus e che stride con quanto accaduto finora in televisione, dove i figuranti sono largamente utilizzati. I figuranti, infatti — diversamente dal pubblico pagante — rientrano nella categoria di «attori» contrattualizzati che sono parte integrante dello spettacolo stesso: esemplari i casi di X Factor che li ha utilizzati nell’ultima edizione o di Maria De Filippi in onda con regolare pubblico.

Così fin dalla mattina sono cominciati gli incontri. Amadeus e il suo manager Lucio Presta si sono messi al tavolo con l’amministratore delegato Salini per ribadire che il conduttore non si è intestardito sui figuranti, ma che l’Ariston va equiparato a uno studio televisivo e un Sanremo senza applausi non avrebbe senso. Amadeus è determinato: senza pubblico contrattualizzato ci si rivede nel 2022. Nel pomeriggio è stata la volta dell’incontro tra il Comitato tecnico scientifico e i funzionari della Rai delegati all’organizzazione del Festival di Sanremo. Nella riunione è stato chiesto di presentare un protocollo che gli scienziati dovranno validare e inviare poi al ministro della salute Roberto Speranza cui spetta la parola definitiva. Nel corso della riunione gli esperti del Comitato tecnico scientifico avrebbero ribadito le proprie perplessità sulla possibilità di far svolgere il Festival con la presenza del pubblico, seppur composto da figuranti. I tecnici avrebbero sollevato tre questioni. La prima è legata al Dpcm attualmente in vigore: è stato ribadito che le norme prevedono per gli spettacoli teatrali lo svolgimento in assenza di pubblico. Un altro elemento è legato alla situazione epidemiologica: ad oggi la Liguria ha dati che la collocano in zona gialla, ma nessuno può al momento prevedere quali saranno i dati in occasione del Festival ed è evidente che, se la situazione epidemiologica ponesse la regione in zona arancione o rossa, non sarebbe comunque possibile alcuna apertura. Infine, i tecnici hanno sottolineato che il Festival potrebbe richiamare in città migliaia di persone e, dunque, è necessario evitare il rischio assembramenti.

Martedì il direttore di Rai1 Stefano Coletta aveva chiarito la connotazione prettamente televisiva di Sanremo precisando che la Rai è impegnata sul Festival dalla mattina alla sera: «Il Festival di Sanremo sarà uno show protocollato come evento televisivo e sarà realizzato in grandissima sicurezza, in accordo con la prefettura, l’Asl e le autorità preposte. Abbiamo lavorato alacremente per garantire tutti i protocolli e lo facciamo pensando al pubblico». Il direttore di Rai1 si era detto sicuro che realizzare questa edizione del Festival sotto l’egida del Dpcm lo avrebbe reso meno rischioso rispetto a una fase post decreto più libera: «Le regole sono molto strette e va bene così, l’estate che abbiamo passato va tenuta a mente. Sanremo è un continuum dell’intrattenimento che siamo stati capaci di organizzare quest’anno nonostante la pandemia».

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