Non che servissero ulteriori conferme, dopo le parole chiare dell’assessore regionale allo Sport Fabrizio Ricca di sabato: ma la presenza di una delegazione di Rcs mercoledì mattina a Biella toglie ulteriore ansia all’attesa per l’annuncio ufficiale del percorso del Giro d’Italia 2021. Gli inviati dell’organizzazione in questi giorni stanno percorrendo in lungo e in largo la penisola, per cominciare a studiare la logistica dei villaggi di partenze e arrivi. E, dopo Trentino e Valtellina, è arrivato il turno del Piemonte. La giornata biellese è andata a braccetto con il sopralluogo a Novara, che dovrebbe essere sede di arrivo della seconda tappa di domenica 9 maggio, con partenza da Torino dove il sabato si terrà il prologo a cronometro.

In città la carovana rosa si muoverà lunedì 10 per il via della terza frazione, destinata alla provincia di Cuneo per la terza e - probabilmente - ultima tappa interamente piemontese. Ma i corridori torneranno a nord-ovest per l’ultima settimana: venerdì 28 ci sarà l’arrivo in provincia di Vercelli all’Alpe di Mera e il giorno dopo la partenza da Verbania per l’ultimo traguardo in salita, in Valtellina nella zona di Madesimo dove si parla dell’Alpe Motta, un'altra scalata inedita per la corsa. Nulla è ufficiale fino alla giornata di gala, probabilmente entro la prima metà di febbraio, in cui a Milano si alzerà il sipario sul tracciato. Ma i sopralluoghi dei tecnici mettono al riparo da eventuali sorprese dell’ultimo minuto.

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