Sanremo 2021, Amadeus: «Uniti per marzo oppure rinviamo al 2022»

Il direttore artistico ha risposto alle polemiche riguardo la fattibilità del Festival: «Se lo posticipi a maggio non è Sanremo»
Sanremo 2021 Amadeus «Uniti per marzo oppure rinviamo al 2022»

Sanremo 2021 sì o no? Le polemiche intorno allo storico Festival della musica italiana ci sono sempre state. A maggior ragione nell'anno della pandemia. È sicuro svolgere il Festival di quest'anno? Perché il teatro Ariston può aprire per Sanremo e gli altri teatri d'Italia restano chiusi?

Sono queste alcune delle domande principali che stanno animando il dibattito intorno al Festival, che dovrebbe svolgersi dal 2 al 6 marzo. Tematiche che lo stesso **Amadeus **ha affrontato in occasione di una recente intervista rilasciata al Corriere della Sera. «Io sono sempre stato chiaro o Sanremo si fa in sicurezza - perché la salute viene al primo posto - oppure non si fa», ha spiegato, portando come esempio la recente esperienza di Sanremo Giovani. «È stato fatto in un teatro piccolo, con tanti cantanti e tecnici che si sono avvicendati sul palco. È andato tutto bene: non abbiamo avuto mezzo problema. Se il protocollo sanitario è preciso le cose si possono fare. Con Sanremo Giovani la Rai lo ha dimostrato».

Se tutto resterà come annunciato, al fianco di Amadeus tornerà Fiorello, e insieme ad Elodie, come co-conduttrice ci sarà per una serata l'attrice Matilda De Angelis, protagonista della serie di successo The Undoing, insieme a Nicole Kidman e Hugh Grant.

A chi propone di posticiparlo a maggio, Amadeus ha risposto sottolineando che significherebbe snaturare l'evento e soprattutto che a maggio non abbiamo nessuna certezza di poter già essere fuori dalla pandemia. «Se lo posticipi a maggio non è Sanremo, ma il Festivalbar. E poi chi ci dice che a maggio avremo lasciato le mascherine e potremo abbracciarci tranquillamente? Se così fosse firmerei subito, ma a maggio probabilmente saremo più o meno nella stessa situazione. Quindi spostarlo per trovarsi con gli stessi problemi non avrebbe senso. Chiarisco una cosa: non vorrei che sembrasse che mi sono intestardito a fare Sanremo a tutti i costi. Lo devo volere la Rai, la discografia e la città di Sanremo. Lo dobbiamo volere tutti: o siamo compatti e lavoriamo per farlo al meglio oppure ci rivediamo nel 2022».

Le ipotesi in ballo sono quelle di un pubblico formato da figuranti, quindi «figure contrattualizzate che sono parte integrante dello spettacolo nel rispetto del Dpcm», la galleria chiusa, una ridotta partecipazione di giornalisti, la cui presenza resta indispensabile (anche per la votazione della sala stampa il venerdì sera) e nessun evento esterno all'Ariston. È ancora in piedi, l'ipotesi della nave. «Penso sia un'idea bellissima, non la affonderei del tutto. Si può pensare a utilizzarla in altro modo, ci stiamo lavorando».

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