19 gennaio 2021 - 17:03

Morto l’alpinista Cesare Maestri: aveva 91 anni

L’annuncio del figlio: «Cesare ha firmato il libro di vetta della scalata della sua vita». Il leggendario alpinista e pioniere della scalata aveva compiuto 91 anni a ottobre.

di Redazione Online

Morto l'alpinista Cesare Maestri:  aveva 91 anni Giorgio Salomon / Gian Maestri-Facebook
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Cesare Maestri , uno dei migliori arrampicatori del mondo, è morto a 91 anni. Ad annunciarlo è stato il figlio Gian Maestri sulla sua pagina Facebook. Soprannominato «il Ragno delle Dolomiti», Maestri era una leggenda dell’alpinismo, protagonista di alcune imprese storiche, ma è stato anche partigiano, scrittore, maestro di sci. «Questa volta Cesare ha firmato il libro di vetta della scalata sulla sua vita. Un abbraccio forte a chi gli ha voluto bene», ha scritto il figlio su Facebook. Maestri è stato il primo alpinista ad affrontare in discesa e in solitaria importanti vie dolomitiche estremamente difficili. Nella sua carriera ha affrontato 3.500 salite delle quali la maggior parte in solitaria.

L’infanzia, gli studi, la guerra

Nato a Trento il 2 ottobre 1929, Maestri proveniva da una famiglia di attori. Avrebbe dovuto seguire anche lui quella strada, almeno nelle intenzioni dei suoi genitori, ma la sua passione per la montagna lo spinse a diventare guida alpina. Prima, però, ci fu la guerra: nel 1944, quando aveva appena 14 anni, partecipò al movimento di Liberazione con un gruppo di partigiani comunisti. Dopo il conflitto, Maestri passò due anni a Roma, dove studiò storia dell’arte e militò nelle fila del Pci, poi decise di tornare sulle native alpi e di dedicarsi totalmente alla montagna. Nel 1952 divenne guida alpina, passando prima da Canazei, poi da Andalo e infine a Madonna di Campiglio, dove si trasferì definitivamente nel 1963.

Le scalate

Le imprese di Maestri iniziano nel 1951, con la salita in solitaria della via Detassis-Giordani al Croz dell’Altissimo. Quell’anno fu anche il primo a effettuare la discesa in solitaria dalla Paganella. Nel 1952 è in solitaria la via Solleder sul Civetta. L’alpinista Marino Stenico, che assistette all’impresa, ne rimase impressionato: «Cesare arrampica con tanta naturalezza che guardandolo sembra tutto facile. Supera passaggi e strapiombi con la stessa disinvoltura di un ragno che si arrampica su un vetro», disse. La sua figura resta legata al Cerro Torre, in Patagonia, considerata tra le più ardue del pianeta. Nel 1959 Maestri raccontò di averla conquistata, anche se le prove del successo erano rimaste sepolte nella macchina fotografica, assieme al compagno di cordata Toni Egger travolto da una valanga durante la discesa nella tormenta.

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