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Sostenere i piccoli pescatori con progetti di innovazione: gli imprenditori ittici si alleano con i ricercatori

È quel che si propone Ariel, un pentagono di poli marittimi tra Italia, Croazia, Grecia e Montenegro

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SE POTESSIMO sederci sulle sponde del mare e parlare con sirene e tritoni, signore e signori del mare, gli chiederemmo cosa pensano di Ariel. Se insomma siamo sulla buona strada, se possiamo in qualche modo restituire il favore dei frutti del mare di cui godiamo. Il tema della sicurezza alimentare, intesa anche e soprattutto come sostenibile, è molto complesso. La pesca artigianale, o su piccola scala, può esserne un tassello importante. Privilegiare la pesca che guarda alla tradizione e coinvolge piccoli pescatori, anziché grandi società ittiche commerciali, è un passo importante per virare verso l'impatto zero, per abbattere lo spreco di cibo e valorizzare le tradizioni locali - che utilizzano una quantità minore di capitale ed energia, pescherecci relativamente piccoli (se presenti) e effettuano brevi battute di pesca, vicino alla riva, e principalmente per il consumo locale.

È quel che si propone Ariel, un pentagono di poli marittimi tra quattro paesi, in mezzo l'Adriatico e lo Ionio. Si tratta di un progetto Interreg ADRION finanziato con i Fondi europei per lo sviluppo regionale 2014-2020, promosso e sviluppato congiuntamente da nove partner scientifici e istituzionali tra Italia, Croazia, Grecia e Montenegro: lo scopo è sviluppare sistemi innovativi, avvalendosi anche ma non solo di soluzioni tecnologiche a beneficio della pesca e dell'acquacoltura su piccola scala, per la crescita blu e sostenibile delle comunità adriatiche e ioniche.
 

L'istituto di risorse biologiche e biotecnologie marine del CNR fa da capofila al progetto, sostenuto dal 2018 dalle competenze del Centro ellenico per la ricerca marina, dell'Istituto di risorse biologiche marine e acque isolane, dell'Istituto di oceanografia e pesca di Spalato in Croazia, della Protezione per la pesca, il commercio e i consumatori della Regione Marche, del Ministero dell'agricoltura e sviluppo rurale in Croazia, del Public Institution RERA SD per il Coordinamento e lo sviluppo di Spalato in Croazia, del Dipartimento della Pesca Mediterranea della Regione Sicilia e dell'Istituto di biologia marina dell'Università del Montenegro.
 

Un mix di piccoli imprenditori ittici e ricerca scientifica, moltissime realtà, impiegate nella pianificazione dello spazio marittimo, in chiave di sostenibilità ambientale e socioeconomica. Una cooperazione pratica che intende influenzare anche le politiche europee della pesca sostenibile. La app "VirMa" fa mercato virtuale e informa i territori della disponibilità dei prodotti ittici, permettendo ai pescatori di calibrare le uscite e la quantità di pesce richiesta, per soddisfare i consumatori evitando gli sprechi. Inoltre, traccia e informa sulla qualità dei frutti di mare e dei prodotti ittici, incentivando la consapevolezza dei consumatori e promuovendo l'attività di co-gestione in chiave sostenibile.

Il carattere transnazionale di Ariel consente di mettere insieme sforzi e conoscenze per affrontare questa complessa sfida ecologica, economica e sociale, sostenendo lo sviluppo di una consapevolezza e di competenze, strumenti e metodi comuni e trasferibili in altri contesti che accompagnino il processo di innovazione della pesca e dell'acquacoltura su piccola scala e networking nel bacino del Mar Adriatico e Ionio.
 

È stato implementato un audit sull'innovazione sulle piccole imprese di pesca e acquacoltura che tengano insieme buone pratiche e ricerca scientifica, aspetti politici ed economici che descrivono lo stato di avanzamento dell'innovazione e lo scenario di sviluppo futuro. Sulla base di questo risultato, il progetto appena concluso ha testato soluzioni innovative pilota definite congiuntamente tra piccole imprese di pescatori e istituti di ricerca.
 

Gli eventi di intermediazione dell'innovazione hanno facilitato il trasferimento delle pratiche ideate in azioni concrete e fattibili per gli attori della pesca e dell'acquacoltura su piccola scala, accompagnando il loro processo di aggregazione, scambi oltreconfine e cooperazione. La creazione della piattaforma Ariel ha inoltre facilitato il networking e il partenariato attorno a idee e soluzioni innovative durante e oltre la vita del progetto, favorendo uno scambio permanente tra gli attori interessati.
 

Infine, lo sviluppo di un'agenda di ricerca comune per la pesca e l'acquacoltura su piccola scala e una Carta dei servizi per l'innovazione, assieme a un piano d'azione strategico e multidisciplinare hanno definito priorità che hanno viaggiato oltre il mare, fino a Bruxelles, per suggerire priorità, aree di miglioramento, soluzioni basate sulla conoscenza territoriale per spingere la nuova agenda istituzionale in chiave di valorizzazione e non mortificazione delle risorse.
 

Il progetto è realizzato con il contributo della Commissione Europea. Dei contenuti editoriali sono ideatori e responsabili gli autori degli articoli. La Commissione non può essere ritenuta responsabile per qualsivoglia uso fatto delle informazioni e opinioni riportate.