17 gennaio 2021 - 18:50

Il giallo della morte di Lana Clarckson: uccisa da Spector o tragico incidente?

Il produttore musicale dei Beatles era in carcere per aver ucciso nel 2003 l’attrice, anche se lui negava, dicendo che si era trattato di un suicidio accidentale

di Ferruccio Pinotti

Il giallo della morte di Lana Clarckson: uccisa da Spector o tragico incidente? Lana Clarckson
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Quello per il quale si trovava in carcere Phil Spector, il celebre produttore musicale, è un vero e proprio giallo. L’omicidio di Lana Clarckson nel 2003 resta infatti avvolto nel mistero, destinato probabilmente a restare insoluto per la morte di Spector, che lo ha sempre negato parlando di suicidio. La vicenda si inserisce ion quella che è stata definita la decadenza del geniale compositore-produttore, che nel 1989 fu introdotto alla Rock and Roll Hall of Fame, ma la cui attività era cessata già dai primi anni ‘80.

La decadenza

In quella fase Phil Spector Divenne sempre più isolato e stravagante, recluso nella sua villa-castello ad Alhambra nei pressi di Los Angeles: fu lì che nel 2003 - come riconosciuto da una sentenza del 2009 - uccise l’attrice Lana Clarkson, omicidio per il quale stava scontando una sentenza che prevedeva un minimo di 19 anni fino all’ergastolo. Nata nel ‘62 a Long Beach, in California, Lana Clarckson aveva frequentato la Cloverdale High School e la Pacific Union College Preparatory School. Nel 1978 la sua famiglia si trasferì a Los Angeles ed in questo modo le si aprirono le porte per una carriera nel mondo dello spettacolo e come modella. Nei primi anni 1980, Lana interpretò molte parti in film e serie televisive. Nel 1983 recitò una parte nel film Scarface, interpretando una ragazza che balla nel locale Club Babilonia. Il 3 febbraio 2003 Lana fu trovata morta colpita da un’arma da fuoco nel palazzo di Phil Spector. Spector dichiarò alla polizia che l’attrice si era suicidata impugnando la pistola.

La controversa dinamica dell’omicidio

Controversa la dinamica dei fatti- Nelle prime ore di quella mattina del 3 febbraio 2003, Lana - all’epoca 40enne - incontrò Spector mentre questi lavorava alla House of Blues di Los Angeles. Insieme lasciarono lo studio di produzione musicale salendo sulla limousine di Spector e si diressero alla sua villa. Spector e Lana Clarckson entrarono nella dimora, mentre l’autista del produttore musicale, il brasiliano Adriano De Souza, aspettava fuori in macchina. Circa un’ora dopo l’autista sentì uno sparo, prima che Spector uscisse di casa dalla porta sul retro con una pistola in mano. Secondo le dichiarazioni giurate rese durante il processo dall’autista sembra il produttore musicale che abbia detto: «Penso di aver ucciso qualcuno», una frase sulla cui interpretazione si è dibattuto molto in sede di giudizio. Spector in seguito ritrattò la versione dei fatti e disse che la morte dell’attrice era stata un «suicidio accidentale» e che era avvenuto mentre lei maneggiava la pistola. Lui disse che lei per gioco aveva «baciato» la Colt 36.

Il doppio processo e la condanna finale

Spector è stato processato per l’omicidio dell’attrice nel 2007: il 26 settembre dello stesso anno è stata è stata ammessa la possibilità di un errore giudiziario in base ad una decisione della giuria presa con un voto di 10 contro due. Il produttore fu nuovamente processato per omicidio di secondo grado il 20 ottobre 2008. Il 13 13 aprile 2009 la giuria dichiarò Spector nuovamente colpevole. Il produttore musicale fu quindi condannato il 29 maggio 2009 a 19 anni da scontare in una prigione di Stato della California. Nel febbraio 2012 Donna Clarckson, madre dell’attrice ha concluso una causa civile con Phil Spector e con la sua compagnia di assicurazione, relativamente alla morte della figlia. I termini dell’accordo non sono stati però resi pubblici.

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