STATI UNITI
Si inietta un infuso di funghi allucinogeni che a sorpresa proliferano nel suo corpo
L’uomo americano di 30 anni voleva curare la depressione ma con l’esperimento ha rischiato di morire. Salvato dopo un mese in ospedale da antibiotici e antifungini
Voleva curare la sua depressione con funghi allucinogeni, ma l’esperimento messo in atto da un uomo di 30 anni lo ha quasi ucciso. L’americano infatti è stato ricoverato in ospedale dopo essersi iniettato via endovena un infuso di funghi allucinogeni che hanno iniziato a proliferare nel suo corpo. Un storia incredibile, al limite della fantascienza, ma il caso clinico è stato pubblicato sul Journal of the Academy of Consultation-Liaison Psychiatry. L’incauto paziente è stato ricoverato per quasi un mese (otto giorni in terapia intensiva), al St.Joseph’s Hospital and Medical Center in Arizona, ma fortunatamente è sopravvissuto.
Gli effetti terapeutici
Secondo il report l’uomo, che vomitava sangue, è stato accompagnato al pronto soccorso dalla famiglia in preda a nausea, diarrea, confusione estrema, ittero. Sono stati gli stessi familiari a raccontare ai medici che aveva alle spalle una storia di disturbo bipolare e dipendenza da oppioidi e che di recente aveva smesso di assumere i farmaci prescritti. Nel tentativo di auto-medicare la sua dipendenza si era imbattuto in ricerche sugli effetti terapeutici del microdosaggio di LSD e psilocibina, sostanza psichedelica naturale prodotta da oltre 200 funghi. In numerosi studi infatti è stato dimostrato che il composto psilocibina può avere effetti terapeutici, tra cui alleviare la depressione, ansia e preoccupazione esistenziale nei pazienti con malattie terminali. Tuttavia, questo avviene in studi controllati in cui il farmaco è stato assunto per via orale.
Le cure
Forse credendo di avere un effetto più immediato il giovane americano ha deciso di far bollire i funghi ricavando dalla miscela un infuso filtrato attraverso del cotone che poi si è iniettato in vena. Poco dopo ha cominciato a sviluppare grave letargia con tutti gli altri sintomi che lo hanno costretto al ricovero. In ospedale polmoni e reni hanno cominciato a non funzionare più. I test hanno rivelato che era in corso un’infezione batterica e fungina nel sangue, il che significa che le cellule dei funghi che si era iniettato si stavano replicando all’interno del suo organismo. Il paziente è stato trattato con un intenso ciclo di antibiotici e farmaci antifungini e alla fine è riuscito a riprendersi.