MILANO. Il Milan vince ai rigori. Non basta l’orgoglio al Torino che costringe la capolista della Serie A ad un lavoro extra per agguantare i quarti di finale di Coppa Italia. E’ Calhanoglu, che già un anno fa aveva affondato i granata, a realizzare il penalty del 5-4 finale. Domani i rossoneri conosceranno il prossimo avversario, la vincente tra Fiorentina e Inter. Per la squadra di Giampaolo, invece, è fatale l’errore di Rincon al quarto tiro dal dischetto che vanifica una prestazione giocata con coraggio, e soprattutto l’occasione di incassare il primo sorriso di una stagione che invece continua ad essere maledetta. E adesso, sabato prossimo, al Grande Torino arriva lo Spezia per quella che si preannuncia una partita decisiva per il futuro del tecnico granata, obbligato a vincere per conservare la panchina.

Pioli ne cambia cinque rispetto al campionato, presentando tra gli altri, a sorpresa, Ibrahimovic dall’inizio: ma lo svedese, per la prima volta titolare dopo due mesi, non incide. Il Milan va ancora a folate, ma a differenza dell’ultimo turno di campionato, nei 90’ la sua esultanza si ferma al doppio palo. Dal canto suo il Toro dimostra di aver imparato la lezione dell’altra volta, anche se Giampaolo lo stravolge presentando otto volti nuovi, lasciando inizialmente in panchina anche Belotti. Stavolta non sbaglia l’approccio alla partita, anzi nel primo tempo costruisce l’occasione migliore con Gojak, ma Tatarusanu è attento nella deviazione.

Il bis tra rossoneri e granata, già di fronte nell’ultimo turno della Serie A, diventa più interessante nella ripresa. Il Milan ha una doppia fiammata tra il 12’ e il 14’, ma prima Dalot centra il palo da due passi dopo l’incerta respinta di Milinkovic Savic su tiro al volo di Calabria. Due minuti dopo è lo stesso terzino, schierato di nuovo a centrocampo dopo la sfida con la Juve, a scheggiare lo stesso legno. I brividi li garantisce anche il sostituto di Sirigu, che poi tirerà il quinto, ininfluente, rigore. Il portiere si dimostra tutto sommato efficace, anche se non stilisticamente perfetto, ma a volte è un po’ presuntuoso: come quando in area sbaglia il dribbling su Leao crollandogli poi addosso. L’arbitro Valeri concede la punizione ai granata tra le proteste del Milan. Ne fa le spese Donnarumma seduto in panchina, prima ammonito e poi espulso. Sarà squalificato e salterà la sfida dei quarti.  

Il Toro tiene ma in avanti latita con Zaza troppo solo nel deserto. Il Milan non ne approfitta neanche quando i quattro cambi voluti da Pioli aumentano il tasso di pericolosità dei suoi. La chance migliore capita sui piedi di Brahim Diaz a quattro minuti da termine, ma il suo tiro finisce alto. L’extra time regala poche emozioni, le fatiche degli impegni ravvicinati in campionato si fanno sentire. Dopo 120’ lo 0-0 è giusto. La soluzione dei rigori mette tutti d’accordo. Anche se poi è il risultato più scontato ad uscire dalla ruota di San Siro. 

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