Civile

Arbitro Consob (Acf), l'impegno dei legali accresce i risarcimenti per i risparmiatori

Il tasso di accoglimento dei ricorsi "assistiti" è salito al 74,6%, contro il 34,7% del fai date

Aumentano le decisioni favorevoli ai risparmiatori e raddoppia (quasi) il volume dei risarcimenti: questi alcuni dei dati principali del bilancio dell'attività dell'Arbitro per le controversie finanziarie (Acf) nel 2020 che si spiegano anche col crescente ricorso all'assistenza di un legale.

Nell'anno dell'emergenza covid, dunque, si consolida il ruolo dell'Acf, l'organismo di risoluzione stragiudiziale delle controversie tra piccoli investitori e intermediari, operativo presso la Consob dal 2017 e si "professionalizzano" i ricorsi, anch'essi in aumento, grazie all'intervento di professionisti.

Sono in tutto 1.772 i ricorsi pervenuti l'anno scorso all'Arbitro (+5,6% rispetto ai 1.678 del 2019). Sale con ciò a 7.113 il numero complessivo dei ricorsi trasmessi dai risparmiatori nel primo quadriennio di attività (2017/2020).

Il Sud si è confermato anche nel 2020 come l'area di provenienza del maggior numero di ricorsi (42,8%), seguito dal Centro (32,4%) e dal Nord (24,8%) del Paese.

Superiore ai 100 milioni di euro il valore complessivo dei risarcimenti richiesti nel 2020, oscillanti tra un minimo di 94,66 e un massimo di 500.000 euro, corrispondente al limite di competenza per valore dell'Acf. Il valore medio delle singole controversie è stato di poco inferiore ai 60.000 euro, in linea con quanto fatto registrare negli anni precedenti. A fine 2020 il valore complessivo dei risarcimenti richiesti nel quadriennio ha superato la soglia dei 400 milioni di euro.

Nel 2020 sono stati conclusi 1.514 procedimenti con un incremento del 13,2% rispetto ai 1.337 del 2019; 5.267, invece, le pronunce nel quadriennio 2017/2020.

Quasi raddoppiato (+81,5%) il valore complessivo dei risarcimenti riconosciuti a favore dei risparmiatori: 28,5 milioni di euro nel 2020 a fronte dei 15,7 milioni di euro fatti registrare a consuntivo 2019. Sale così a 84,4 milioni il totale dei risarcimenti riconosciuti dal 2017 ad oggi, con una media pro-capite pari a circa 40.000 euro.

I ricorsi con "procuratore"
Continua a crescere il numero di coloro che preferiscono farsi assistere da un "procuratore". Nel 2020, oltre il 73,6% dei risparmiatori (1.304 su 1.772), nonostante sia prevista la possibilità di presentare il ricorso all'Acf direttamente, ha richiesto assistenza (era il 69% del 2019) . Secondo l'Acf i fattori che concorrono ad alimentare questa tendenza sono "la rilevanza economica delle controversie in materia finanziaria e le difficoltà che molti risparmiatori tuttora incontrano nel tutelare personalmente i propri diritti" .

Sempre lo scorso anno l'84% dei ricorrenti che ha deciso di farsi assistere da un procuratore ha optato per un legale, contro il 78,8% del 2019. Mentre il 4,5% si è fatto assistere da Associazioni dei consumatori, e l' 11,4% da altri soggetti (familiari, conoscenti, ecc.).

Interessante poi il raffronto degli esiti dei ricor si presentati con l'assistenza di un procuratore rispetto a quelli fai da te. Nel primo caso, il tasso di accoglimento è stato pari al 74,6% (610 su 818 decisioni totali), mentre i ricorsi presentati personalmente hanno avuto un tasso di successo del 34,7% ( 84 su 242 decisioni). Nel 2019, invece, i ricorsi presentati con l'assistenza di un procuratore erano stati accolti nel 63% dei casi (361 ricorsi su 573) mentre quelli presentati personalmente nel 39,9% (112 su 281).

Infine, le aree di maggiore criticità sono state quelle relative all'informativa messa a disposizione dei clienti all'atto dell'investimento e alle situazioni di illiquidità di titoli diffusamente collocati negli anni scorsi tra investitori retail, "che hanno reso di fatto impossibile per molti risparmiatori dismettere le partecipazioni detenute, oltretutto spesso caratterizzate da un notevole decremento di valore rispetto all'investimento iniziale".

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