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Perché il Bitcoin vola mentre l’oro va giù

Per gran parte dell’anno la criptovaluta e il metallo giallo si sono mossi nella stessa direzione. Da settembre però hanno preso strade diverse. Il Bitcoin è ormai a un passo dal record di 19.500 dollari mentre l’oro ha perso il 13% dal suo massimo a 2.070 dollari del 6 agosto. Quale scenario attendersi?

di Vito Lops

(REUTERS)

3' di lettura

Nella giornata in cui il Bitcoin vola a 19.400 (ormai a un passo dal record a 19.500 del 18 dicembre 2017) l’oro è scivolato a 1.800 dollari l’oncia, in calo del 13% rispetto al record storico a 2.070 dollari dello scorso 6 agosto. Quello che da un panel sempre crescente di investitori istituzionali viene ormai paragonato all’oro digitale (l’ultimo nell’ordine è stato il cio di BlackRock, Rick Rieder, che la scorsa settimana ha dichiarato che «il Bitcoin è qui per restare perché trasferire Bitcoin è molto più pratico che spostare lingotti d’oro») si sta consolidando su prezzi decisamente elevati (+170% da inizio anno) nello stesso momento in cui alcuni report ne abbozzano valutazioni ancor più stellari e non da tutti ritenute credibili (per Citigroup entro fine 2021 potrebbe raggiungere 168mila). Il tutto accade proprio mentre l’oro fisico sta vivendo una fase di debolezza.

Se si analizzano i due andamenti, oro e Bitcoin hanno seguito lo stesso trend rialzista per gran parte di questo 2020 pandemico, palesando entrambi una netta correlazione inversa con i tassi reali Usa.

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LA CORRELAZIONE TRA BITCOIN E ORO

Da novembre il legame si interrompe. (Fonte: Ufficio Studi Il Sole 24 Ore)

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Più questi scendevano (i tassi a 5 anni sono passati dal livello 0 di inizio anno fino a un minimo a -1,43 ad agosto) più gli investitori si sono coperti acquistando metalli preziosi e Bitcoin. «Tassi reali più bassi favoriscono le classi di investimento che non distribuiscono cedole e che dalla loro hanno anche il vantaggio dell’effetto scarsità e quindi proteggono dai rischi di deflazione, crescenti quanto i tassi reali calano» spiega Antonio Cesarano, chief global strategist di Intermonte sim.

LA CORRELAZIONE INVERSA TRA ORO E TASSI REALI

Confronto tra Prezzo dell'oro e tassi reali Usa a 5 anni. (Fonte: elaborazione Intermonte sim su dati Bloomberg)

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Da settembre però la curva dei tassi reali è leggermente risalita (ora siamo a -1,25%) e questo spiega anche perché l’oro abbia perso un po’ di verve. «A ciò si aggiunge - continua Cesarano - l’effetto della stagionalità. Da quando la Cina ha superato l’India nella classifica di primo consumatore al mondo di oro, il metallo giallo tende a soffrire a fine anno per poi risalire a gennaio-febbraio, con l’avvicinarsi del Capodanno cinese». Nel breve, quindi, l’oro ha patito il leggero rialzo dei tassi reali, pagando anche una certa stagionaltà. Mentre il Bitcoin ha beneficiato dell’annuncio (ottobre) di Paypal, che a partire dal 2021 (solo per gli utenti Usa) accetterà pagamenti anche attraverso la criptovaluta. Ecco perché nel breve Bitcoin e oro stanno prendendo strade diverse. Come andrà invece nel lungo? «A trainare entrambi è la liquidità delle banche centrali - spiega Massimo Siano, head of Southern Europe di 21 Shares -. Il Qe è diventato ormai globale e finché sarà così l’oro non potrà che beneficiarne come riserva di valore in un contesto in cui le valute fiat marciano verso la svalutazione. Discorso simile per il Bitcoin che si sta proponendo, per quanto giovane, come un degno competitor dell’oro su questo fronte».

Allo stesso tempo ci sono dei fattori tecnici di rilievo, che potrebbero dar torto a quegli investitori che in questo momento stanno vendendo oro, impauriti da un suo rapido declino. Discorso simile per l’argento che molti investitori iniziano ad accostare alla seconda della classe nel mondo delle cripto, ovvero Ethereum.

LA CORRELAZIONE TRA ETHEREUM E ARGENTO

Da novembre il legame si interrompe. (Fonte: Ufficio Studi Il Sole 24 Ore)

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«Tutto può accadere sui mercati ma sarei molto cauto dal credere che il momento positivo dell’oro sia terminato - spiega Stefano Bottaioli, consulente finanziario e responsabile territoriale di Banca Consulia -. Se consideriamo 1) che area 1.800 dollari per il gold rappresenta un ritracciamento Fibonacci del 38,2%; 2) coincide con la media a 200 giorni; 3) il sentiment è estremamente negativo e 4) secondo la teoria di Elliott coincide con la fine dell'Onda 4 (correttiva prima dell'Onda 5 al rialzo) possiamo dire che lo scenario potrebbe essere ormai completo per vedere una reazione in arrivo. Perché i temi che hanno sostenuto i metalli preziosi fino a 2-3 mesi fa in realtà sono ancora tutti sul tavolo».

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