Repubblica e l'ospedale Gemelli raccontano le emozioni della lotta contro il Covid

EmozZoom è il progetto della struttura romana per descrivere e condividere, attraverso le immagini, le fatiche e le difficoltà di una battaglia impari. Carlo Verdone tra i testimonal di eccezione
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Parte oggi la sinergia tra Repubblica e il Policlinico Universitario  A. Gemelli IRCCS per raccontare dall’interno di un importante ospedale le storie di pazienti, medici e infermieri che lottano tutti i giorni contro il Covid. Una lotta impari e difficile contro un virus invisibile e per certi versi ancora poco conosciuto: una lotta complessa non solo dal punto di vista clinico, ma anche psicologico. Ed è proprio su quest’ultimo aspetto che Repubblica e il Gemelli hanno voluto avviare questa sinergia, con un progetto chiamato “EmozZoom: metti a fuoco le emozioni”. Cosa è questo virus? Quali effetti collaterali può causare? Come si cura? Le incognite sono tante, troppe. E raccontare le storie di chi lotta ogni giorno contro questo virus invisibile servirà anche ad aiutare, sostenere e accompagnare medici, pazienti, parenti, infermieri, insomma tutti noi. In un parola, servirà a farci sentire meno soli.

È questo l’obiettivo di “EmozZoom”, che si colloca all’interno del contenitore #Nonseisolo,, che racchiude una serie di iniziative della Unità Ospedaliera di  Psicologia Clinica del Policlinico Gemelli diretta dalla dott.sa  Daniela Chieffo: un reparto che al momento assiste dal punto di vista psicologico oltre 200 pazienti Covid ed ha assicurato nel periodo dell'emergenza sanitaria oltre 20mila prestazioni a pazienti sia in presenza che in telemedicina.

E che fornisce supporto psicologico non solo a pazienti ma anche a infermieri e operatori sanitari, sempre in prima fila contro il Covid. Siamo di fronte a una vera eccellenza romana e nazionale, che vanta un testimonial d’eccezione: l’attore Carlo Verdone, attore, fotografo amatoriale di grande talento e maestro nell’arte di elicitare un sorriso anche nelle piccole e grandi difficoltà della vita quotidiana, abilità quanto mai necessaria soprattutto in questi momenti di lockdown parziale o totale, che divide l’Italia spezzata, ferita e impaurita, incapace di vedere la luce in fondo al tunnel. Ideato da due psicoterapeute dell’unità ospedaliera, Letizia Lafuenti e Stefania Carnevale, e coordinato dalle dr.sse Daniela Chieffo e Simonetta Ferretti, il progetto ha voluto usare un mezzo comunicativo dall’impatto visivo forte e immediato: la fotografia. Scatti realizzati da infermieri, medici, pazienti, familiari, capaci di fermare e immortalare un ricordo, uno stato d’animo, un’emozione.

Anche così si sconfigge il virus. Tutte le foto sono raccolte nel sito www.nonseisolo.eu e alcune di esse saranno inserite in un calendario per l’anno 2021, che sarà destimato ad una raccolta fondi: i proventi raccolti  serviranno ad aumentare i posti di terapia intensiva pneumologica presso l’ospedale dedicati ai pazienti Covid. EmozZoom è nato all’inizio del lockdown ed è attivo dal primo aprile 2020. Ancora oggi il team di operatori sanitari dell’Unità di Psicologia clinica sta raccogliendo e raccontando, attraverso il sito, centinaia di storie provenienti da tutta Italia, e non solo. Con gli scatti più significativi, l’agenzia di comunicazione Saatchi&Saatchi - partner del progetto - ha realizzato una comunicazione sociale no profit per raccontare il messaggio di grande resilienza che tutti gli italiani hanno messo in campo per fronteggiare il Covid. Ma EmozZoom non è solo fotografia: l’ospedale ha infatti avviato - a livello individuale e gruppale - lavori e iniziative di tipo clinico e formativo con pazienti e operatori per elaborare il trauma e prevenire i disturbi post traumatici da stress. Infine grazie al coinvolgimento della scuola Cine-Tv Rossellini di Roma, il team clinico realizzerà un docufilm che racconterà le storie dei protagonisti di EmozZoom, tanto dei pazienti quanto degli operatori sanitari, sempre con uno sguardo fisso sull'aspetto psicologico e umano dell persone: Repubblica non fa altro che anticiparne le storie.