10 novembre 2020 11:28

Azerbaigian-Armenia
Il 9 novembre il presidente azero Ilham Aliev e il primo ministro armeno Nikol Pashinyan hanno firmato un accordo, con la mediazione del presidente russo Vladimir Putin, che mette fine al conflitto nella regione separatista del Nagorno Karabakh. L’accordo prevede l’invio nella regione di duemila soldati russi e che i belligeranti mantengano “le posizioni attualmente occupate”. L’Azerbaigian potrà quindi annettere i territori occupati nel corso dell’offensiva, durata sei settimane. Dopo la firma dell’accordo migliaia di persone hanno partecipato a una manifestazione di protesta nella capitale armena Erevan.

Regno Unito
Il 9 novembre la camera dei lord ha bocciato gli articoli di un progetto di legge del governo britannico che prevedono la modifica unilaterale, in violazione del diritto internazionale, di alcune clausole dell’accordo sulla Brexit firmato con l’Unione europea. Un portavoce del governo ha però fatto sapere che gli articoli saranno reintrodotti alla camera dei comuni. L’obiettivo del primo ministro Boris Johnson è ripristinare i controlli alla frontiera tra l’Irlanda e l’Irlanda del Nord per garantire a Belfast un accesso senza ostacoli al mercato britannico.

Perù
Il parlamento ha destituito il 9 novembre il presidente Martín Vizcarra per “incapacità morale”, legata a un presunto episodio di corruzione nel 2014. Vizcarra, che all’epoca era governatore della regione di Moquegua, avrebbe ricevuto del denaro in cambio di appalti pubblici. Il presidente del parlamento Manuel Merino assumerà l’interim fino alla scadenza del mandato di Vizcarra, il 28 luglio 2021.

Stati Uniti
Il 9 novembre il presidente Donald Trump ha licenziato il segretario alla difesa Mark Esper, nominando al suo posto Christopher Miller, direttore del Centro nazionale antiterrorismo. Esper era ai ferri corti con Trump da quando a giugno si era opposto alla richiesta di schierare l’esercito contro i manifestanti che protestavano in varie città contro le violenze della polizia.

Etiopia
Il 9 novembre l’aviazione etiopica ha effettuato una serie di raid nella regione del Tigrai, nel nord del paese. Non è disponibile un bilancio delle vittime. Il primo ministro Abiy Ahmed, premio Nobel per la pace nel 2019, ha affermato che l’offensiva militare nella regione si concluderà a breve. Addis Abeba accusa le autorità del Tigrai di avere ambizioni secessioniste.

Cicloni
L’uragano Eta ha raggiunto la Florida, nel sudest degli Stati Uniti, causando alluvioni e blackout elettrici. In precedenza l’uragano aveva causato 250 vittime o dispersi in America centrale e in Messico. Il bilancio più grave è stato registrato in Guatemala, con 150 tra vittime e dispersi. Altre 57 persone hanno perso la vita in Honduras e 20 nello stato messicano del Chiapas.

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it