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Comunali Sardegna: Nuoro, Quartu e Porto Torres verso il ballottaggio

(ansa)
Si profila secondo turno, testa a testa centrodestra - liste civiche
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Quattro centri con più di 15mila abitanti, tre ballottaggi nel secondo fine settimana di novembre. Succede in Sardegna a Nuoro, unico capoluogo di provincia, Porto Torres e Quartu Sant'Elena, terza città sarda a una manciata di chilometri da Cagliari. Il 25 e il 26 ottobre si è votato (con tutte le incognite da pandemia) per le amministrative in 156 comuni su 377 totali, sparsi in tutta l'isola: soprattutto piccoli comuni con meno di cinque mila abitanti.

RISULTATI COMUNE DI NUORO

A Nuoro la sfida ora è tra il sindaco uscente Andrea Soddu, di area centrosinistra sostenuto da quattro liste civiche, e il candidato del centrodestra Pietro Sanna (Psd'Az, Lega, Fdi, Riformisti e una civica). A scrutinio non ancora concluso nessuno dei due supera il trenta per cento. A distanza gli altri quattro sfidanti: il terzo è Carlo Prevosto del Pd che già in prima serata invita a votare per Soddu, ultimo Alessandro Murgia per il Movimento 5 stelle. Niente da fare neppure a Porto Torres per il M5s: qui il sindaco uscente Sean Wheeler cinque anni fa aveva vinto con una percentuale del 72 per cento contro il candidato del Pd.

RISULTATI COMUNE DI PORTO TORRES

E invece stavolta i grillini sono ultimi, e si potrebbe tornare a una sfida classica centrodestra/centrosinistra con l'incognita degli autonomisti. Perché se è ormai quasi certo il nome di Alessandro Pantaleo con l'alleanza della maggioranza della giunta regionale (Psd'Az, Lega, Fdi, Forza Italia e due civiche) per il secondo sfidante sarà battaglia di voti. Tra il candidato del centrosinistra, scelto con le primarie, Massimo Mulas (Pd, Italia in comune e una civica) e Franco Satta, a capo di una coalizione civica autonomista.

RISULTATI COMUNE DI QUARTU SANT'ELENA

La stessa coalizione di centrodestra (più quattro civiche) sostiene a Quartu Sant'Elena Christian Stevelli, imprenditore e consulente del presidente della Regione Solinas. La sua nomina fiduciaria era valsa al presidente un'indagine per abuso d'ufficio. Ora sarà lui a sfidare Sergio Milia con sei liste civiche, non un volto nuovo ma un politico navigato. Già primo cittadino per due mandati fino al 2001, ed ex presidente della Provincia di Cagliari, esponente del Pd e prima ancora Ds.


Il suo ex partito ha schierato Francesco Piludu, consigliere comunale, arrivato terzo. Sempre nel sud, attorno a Cagliari, Sestu ha invece eletto (o meglio rieletto) la prima cittadina al primo turno. È stata infatti confermata Maria Paola Secci del centrodestra (Riformatori, Lega, Forza Italia, Fdi e Sardegna20): lo stacco rispetto alla candidata del Pd, Valentina Meloni, è incolmabile a scrutinio non terminato: oltre il 60 per cento, anche se l'affluenza non arriva nemmeno alla metà (41,62%). Pochi giorni fa Secci aveva deciso per un semi-lockdown della cittadina con scuole chiuse e stop a feste e palestre, "Grazie per la fiducia - dice in serata - ma non festeggeremo".

Alla fine quindi, nonostante tutto, le amministrative isolane hanno retto. Nonostante la seconda ondata della pandemia, nonostante le restrizioni annunciate dal presidente della Regione Christian Solinas e nonostante la domenica della firma del nuovo dpcm. L'affluenza regionale resta moderata (59,57 per cento rispetto al 64,86 per cento di cinque anni fa) ma ben distaccata dal penultimo posto nazionale registrato un mese fa quando per il referendum si è espresso appena il 35,71 per cento degli elettori. Al primo posto la provincia di Sassari con il 65,13%, segue quella di Nuoro con il 63,23 per cento all'ultimo posto quella di Cagliari (49,57 per cento).

In un terzo delle amministrazioni da rinnovare, 48, è stata poi presentata solo una lista. Bastava quindi raggiungere il quorum dei 50 per cento dei votanti più uno perché il voto fosse ritenuto valido. In alcuni paesi con meno di mille abitanti (soprattutto nel Nuorese e nell'Oristanese) il nome del sindaco era quindi già certo la domenica, a urne aperte. In altri paesi, invece, le elezioni sono nulle perché l'affluenza è stata troppo bassa: è successo ad Aritzo, Tadasuni e Villanova Tulo (qui ha votato appena il 23,75 per cento degli elettori). Per questi e altri quattro (Belvì, Sorgono, Talana e Seneghe) senza nemmeno un candidato arriverà il commissario straordinario.










 
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