Una barca come casa

Le novità del 60esimo Salone della Nautica di Genova diventano lo spunto per una riflessione che sa di tendenza: e la barca diventasse una casa?
Una barca come casa

Il 60esimo Salone della Nautica di Genova si è concluso da pochi giorni, un appuntamento che resterà negli annali per il coraggio con cui l'organizzazione e gli espositori hanno deciso di esserci, nonostante le molteplici complessità dovute alla pandemia in corso. A indicare la rotta da seguire è stato proprio il mare, con il suo incessante muoversi, che ha ispirato il claim della manifestazione «In continuo movimento» esortando tutti ad andare avanti, unica manifestazione del settore che si è svolta regolarmente, dopo le cancellazioni di Cannes, Monte Carlo e Amsterdam. Ma oltre all'impegno dei vari cantieri, non si è fermato nemmeno l'interesse del pubblico che, disciplinato e attento a tutte le norme anti-contagio, ha confermato con la sua presenza un fatto: la nautica appassiona e non solo i milionari che si possono permettere un super yacht, o i velisti con il volto segnato dal vento. Sono sempre di più le persone che si avvicinano all'idea di possedere una barca, magari anche per viverci tutto l'anno.

«Nel 2019 il fatturato del nostro settore aveva raggiunto i cinque miliardi di fatturato», spiega Marina Stella direttore generale di Confindustria Nautica, l’associazione di categoria che ha la rappresentanza istituzionale di tutta la filiera della nautica da diporto in Italia, «con un andamento in costante crescita negli ultimi anni, un traguardo considerato irripetibile a inizio lockdown. Invece è successo qualcosa di inaspettato, un boom di richieste da parte da parte di diportisti appassionati ma anche da parte di nuovi utenti desiderosi di vivere più a stretto contatto con il mare. Durante l’estate si è verificata una forte crescita di contratti di noleggio, di acquisti di imbarcazioni di tutte le fasce, a costi accessibili, e di usato di qualità. Una nuova fetta di pubblico si è materializzata, con esigenze diverse».

Certo non è una scelta da tutti, lasciare un appartamento di città e trasformare la banchina di un molo in un indirizzo permanente, su una cosa però si può star certi: fare di una barca la propria casa non è mai stato così comodo.

«Quando è cominciato il lockdown io avevo iniziato a far ristrutturare la mia abitazione, così mi sono spostata a vivere su uno dei nostri yacht», racconta Barbara Amerio, con la famiglia alla guida di Amer Yachts - Gruppo Permare. «Pur restando sempre in porto, la sensazione di svegliarsi sul mare ha alleviato di molto quelle giornate così pesanti, il contatto diretto con la natura ha un impatto  positivo sul benessere delle persone», un influsso benefico che il cantiere sanremese cerca di restituire all'ambiente, impegnandosi sempre di più nella realizzazione di imbarcazioni dai consumi e dalle emissioni ridotte.

Il Magellano 25 metri di Azimut con gli interni disegnati dall'architetto e designer Vincenzo De Cotiis è una meraviglia galleggiante, uno yacht destinato a degli armatori decisamente facoltosi, così come il modello SX 112 dei cantieri Sanlorenzo,  punta di diamante dell'universo crossover frutto dell'unione tra un motoryacht classico e la tipologia explorer. Sul fronte vela, c'è poi il Mylius 80, una delle première mondiali del Salone, una barca a vela pronta a sfide anche estreme, con degli interni sofisiticati e ariosi, prodotta da Mylius. Oppure il Grand Soleil GS44 del Cantiere del Pardo, altra stella del Salone, con il suo mix di alte prestazioni e design stiloso. Mentre si fanno sempre più largo i catamarani, ottimo punto di incontro tra il piacere di una navigazione a vela e l'agio degli spazi sottocoperta e all'aperto, come il Bali 4.6, del Catana Group, altra anteprima mondiale della kermesse genovese e caratterizzato da un portellone basculante che si solleva aprendo di fatto l'area dinette. Insomma imbarcazioni per pochi, che tutti però possono ammirare e trarne ispirazione per acquisti più contenuti nei prezzi, ma non per questo meno appaganti.

Oltre a radunare operatori e clientela haut de gamme, il Salone Nautico ha sempre più chiaro, infatti, un altro obiettivo fondamentale: parlare ai giovani, a persone che entrano in contatto per la prima volta con la magia del mare e del navigare. «Anche con la più semplice delle barche si possono provare grandi emozioni, a patto di porsi sempre di fronte al mare con disciplina, umiltà e rispetto», sottolinea Stella, pronta a raccogliere un'altra sfida strategica: «Fare sì che chi si approccia alla nautica sia consapevole della delicatezza dell'ecosistema marino e se ne senta in qualche modo responsabile è lo step successivo per ogni cantiere».