intervista

Dai social alle piazze, l’Estetista Cinica fa impresa in tour: «Così promuovo (anche) il territorio»

Cristina Fogazzi, titolare del brand di cosmetici Veralab che quest’anno viaggia oltre i 35 milioni di ricavi on line, porta i suoi prodotti e la sua faccia nelle città italiane: «Conoscere le persone vuol dire creare una relazione vera con la community»

di Alessia Tripodi

Cristina Fogazzi racconta: «Così sono diventata L’Estetista Cinica»

4' di lettura

Quando l’impresa on line “scende in piazza” per incontrare clienti e followers si crea valore aggiunto. Si esce dallo schermo del pc e dello smartphone per tornare a incontrare le persone, per condividere passioni comuni e - perché no - per immaginare un nuovo modo di fare turismo e di promuovere l’Italia nell’era del Covid. Ne è convinta l’Estetista Cinica, ovvero Cristina Fogazzi, 46enne imprenditrice bresciana, titolare del marchio Veralab che vende cosmetici on line con ricavi che da gennaio scorso a oggi hanno superato i 35 milioni di euro, con picchi di 4-5 milioni al mese durante il lockdown.

La Fogazzi il 17 e 18 ottobre arriva a Roma con una nuova tappa del suo “tour Cinico”, il road show che da mesi la porta in piazza per incontrare le sue “Fagiane” (questo il soprannome dato alle sue followers) e offrire consulenze di bellezza insieme con le estetiste del suo centro “Bellavera” di Milano. Ovviamente nel rispetto di tutte le norme anti Covid. Gli eventi sono completamente autofinanziati e, come nel caso di Roma, offrono alle partecipanti 600 tour gratuiti della città organizzati con le guide turistiche del Campidoglio. La prima edizione del tour, il “circo Cinico” che lo scorso anno, prima del Covid, ha toccato diverse città italiane da nord a sud, è costato 230mila euro.

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Una relazione reale con la community virtuale

Ma perchè un brand dovrebbe spendere migliaia di euro per un tour promozionale che, a conti fatti, è un’operazione economicamente in perdita? «Innanzitutto per conoscere le persone, perchè mi ha sempre entusiasmato l’idea di incontrare chi mi segue on line», spiega la Fogazzi, secondo la quale «una relazione vera con la community è quello che fa la differenza: al di là del prodotto che si vende, si crea un senso di appartenenza, un insieme di valori in cui riconoscersi». Tanto che «le acquirenti dei miei prodotti diventano quasi delle promoter sul territorio», racconta la Cinica, che su Instagram conta oltre 700mila followers.

E poi perchè «oggi sempre di più per un certo tipo di consumatore è importante sapere a chi stai dando i tuoi soldi», aggiunge, e le iniziative in giro per l’Italia servono a «prendere una posizione, perchè in questo momento, se si ha la possibilità di aiutare l’economia, ognuno nel proprio piccolo qualcosa deve fare». «Le persone che partecipano agli eventi viaggiano, mangiano e bevono», dice la Fogazzi, e questo significa lavoro per hotel e ristoranti, oltre alla promozione delle bellezze turistiche e culturali attraverso il racconto degli eventi sui social.

Il Circo Cinico

Il progetto è nato l’anno scorso in era pre Covid con il circo Cinico, il road show che ha portato il caravan della Cinica da Brescia a Firenze, da Padova a Bologna, a Napoli a Bari, offrendo consulenze gratuite di bellezza a migliaia di persone che hanno affollato gli eventi. «L’idea di marketing -spiega la Fogazzi - era questa: siamo un brand on line e vogliamo conoscere le persone, non abbiamo ancora la capacità economica di aprire un negozio in ogni città e quindi andiamo in piazza, come se fosse una sagra di paese». Recentemente i prodotti della Cinica sono sbarcati anche in Rinascente e nelle profumerie Pinalli, oltre che nei negozi a marchio Veralab, ma «l’anno scorso vendevamo solamente on line - spiega la Fogazzi - e quindi questa operazione era un modo per portare il brand a conoscere le persone e per dire “noi ci siamo, esistiamo”».

Parlare di bellezza in un museo

Il tour sarebbe dovuto continuare nei musei, promuovendo strutture meno conosciute, soprattutto al Sud, e con «l’idea della bellezza che va nei luoghi della bellezza», spiega la Fogazzi, del «vendere una crema che fa bella la pelle, ma allo stesso tempo proporre di andare a visitare un museo». «Avevamo già fatto i sopralluoghi a Benevento, Taranto e L’Aquila - racconta - noi avremmo pagato il biglietto ai partecipanti in cambio di uno spazio nel museo dove tenere l’evento, ma poi è arrivato il Covid e il progetto si è arenato».

Tour dei Borghi Arancione

Ma la Cinica non si è persa d’animo e quest’estate insieme al Touring Club Italiano ha portato il suo libro “Guida cinica alla cellulite” in un tour di promozione attraverso i borghi Bandiera Arancione, piccoli comuni dell’entroterra italiano premiati dal Touring per la loro qualità turistica e ambientale. Insieme a lei anche lo scrittore Paolo Stella con il suo romanzo “Per caso (Tanto il caso non esiste)”. Un viaggio (anche in questo caso autofinanziato) raccontato attraverso Instagram: «In un’estate difficile come quella del Covid - dice la Fogazzi - abbiamo mostrato che c’è un modo diverso di fare turismo». E anche di promuoverlo attraverso i social: «Sono circa 200mila le persone che guardano le mie stories su Instagram e che possono trarre ispirazione per andare a visitare i luoghi che racconto», dice. «L’hotellerie di lusso ha già compreso il potenziale di questo strumento, e invita gli influencer negli alberghi per fare promozione», aggiunge, ma «lo stesso potrebbero fare gli amministratori locali sfruttando i social come veicoli di promozione del territorio e del turismo».

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