11 ottobre 2020 - 22:36

Polonia-Italia 0-0, troppi errori sotto porta: gli azzurri non riescono a sfondare

Finisce in parità la sfida di Danzica. Gli uomini di Mancini fanno la partita, ma sono poco concreti sotto porta. L’italia resta al comando del girone, la prossima con l’Olanda

di Alessandro Bocci

Polonia-Italia 0-0, troppi errori sotto porta: gli azzurri non riescono a sfondare
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Restano tutti all’asciutto, il cecchino Lewandowski e la cooperativa del gol azzurra. Così lo 0-0 all’Energa Stadion, il primo dopo quasi due anni, è quasi inevitabile. Polonia e Italia decidono di non farsi male. Considerando che l’Olanda non è riuscita a vincere in Bosnia, può andare bene così. Gli azzurri restano in testa al girone con un punto di vantaggio sugli Orange e sugli stessi polacchi e hanno già affrontato le due trasferte più pericolose. I conti, da questo punto di vista, tornano. Restano però i rimpianti. Per i gol sbagliati, almeno tre e perché la «Polska», senza il talento di Zielinski, a casa per il virus, è più prevedibile e Lewandowski è lontano dalla forma migliore.

Poca cattiveria

All’Italia manca un pizzico di cattiveria, soprattutto negli ultimi sedici metri (17 tiri ma solo due nello specchio). Non è la stessa squadra che, un mese fa, aveva annichilito gli olandesi alla Cruyff Arena. L’atteggiamento è giusto perché la partita, più o meno, è sempre nelle nostre mani però non tutto fila come al solito. I due play, Jorginho e Verratti, sono poco reattivi. Il giro palla è meno insistito e manca anche un po’ di brillantezza. Così a due minuti dal novantesimo rischiamo la beffa. Il granata Linetty, appena entrato, ha l’opportunità di rompere l’equilibrio e soltanto la scivolata di Acerbi evita la sconfitta. Mancini però è soddisfatto: «Abbiamo avuto diverse occasioni, purtroppo il campo era in condizioni pessime e ci ha penalizzato. Ma al di là del risultato siamo lo stesso felici perché abbiamo giocato bene», l’analisi del c.t.

Tornano gli spettatori

Lo stadio si anima e gli spettatori ammessi (meno di diecimila), ben distanziati, si sentono. Un segno di vita. Il c.t., dopo una notte di tormenti, cambia più di quanto aveva immaginato e fatto intendere alla vigilia: Chiellini, acciaccato, lascia il posto a Acerbi nel cuore della difesa con Emerson che a sinistra spinge in panchina Spinazzola, Pellegrini viene preferito a Kean nel tridente d’attacco per dare più compattezza nella fase di non possesso palla, mentre in attacco l’eterno ballottaggio fra centravanti premia Belotti, mortificando l’ambizione della Scarpa d’Oro Immobile di misurarsi con Lewandowski.

Troppi errori

L’Italia impiega pochi minuti a liberarsi dal tentativo di pressing alto della Polonia. L’errore di Chiesa, sottomisura, a due passi dalla porta, sul cross lungo di Belotti dopo meno di un quarto d’ora, condiziona la partita. Gli azzurri cercano l’ampiezza, mettono pressione ai polacchi anche se a volte si espongono al contropiede e ringraziano Emerson che, con una scivolata tempestiva e perfetta, toglie dai piedi del cecchino Lewandowski la comoda palla dell’1-0. Pellegrini, come previsto, garantisce superiorità a centrocampo, accentrando spesso e volentieri la sua posizione e diventando un pericoloso incursore al pari di Barella. Belotti si dà daffare, ma non trova la posizione giusta.

Nella ripresa il tema della partita non cambia. Emerson sbaglia di testa e poi si allunga un ghiotto pallone dentro l’area. Kean entra bene però non cambia lo spartito. Alla fine Acerbi evita la beffa. Ora bisogna vincere con l’Olanda.

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