8 ottobre 2020 - 19:05

Danielle Madam, il sindaco leghista di Pavia chiede la cittadinanza per l’atleta insultata al bar

Mario Fabrizio Fracassi ha scritto a Mattarella. La campionessa di lancio del peso, 23 anni, ha origini camerunensi e vive in Italia da quando aveva 7 anni. «Vorrei vestire la maglia azzurra e entrare nelle forze dell'ordine»

di Eleonora Lanzetti

Danielle Madam, il sindaco leghista di Pavia chiede la cittadinanza per l'atleta insultata al bar
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«Ho dei sogni nel cassetto: vestire la maglia azzurra, perché mi sento italiana a tutti gli effetti, ed entrare nelle forze dell’ordine, magari per lavorare all’ufficio immigrazione della Questura. Senza la cittadinanza, però, sono irrealizzabili». I desideri, tenuti stretti, sono quelli di Danielle Frédérique Madam, 23 anni, origini camerunensi, campionessa di atletica nella specialità del lancio del peso. Nel nostro Paese da quando aveva 7 anni, fuggita dal Camerun con la mamma e il fratello gemello dopo l’omicidio del padre, Danielle ha scelto Pavia come città in cui vivere, studiare e allenarsi. Senza quel foglio di carta così importante, un passaporto che, stando alle leggi dello Stato, potrebbe arrivare solo nel 2030, tutto è più complicato. Per questo il sindaco di Pavia Mario Fabrizio Fracassi, esponente della Lega alla guida di una giunta di centrodestra, ha deciso di scrivere al capo dello Stato, Sergio Mattarella, per chiedere di concederle la cittadinanza.

Voglio condividere con Voi un?iniziativa che ritengo importante. Ho deciso di scrivere al Presidente della Repubblica,...

Pubblicato da Fabrizio Fracassi Sindaco di Pavia su Giovedì 8 ottobre 2020

Danielle, come raccontato al Corriere, nei giorni scorsi era stata vittima di un brutto episodio di razzismo mentre si trovava dietro al bancone del bar in cui lavora, a Pavia. Un cliente sui 45 anni dopo aver consumato e pagato, si è rivolto a lei con cattiveria, dicendole: «Tu non sei italiana, a cosa ti serve diventare italiana? Non lo diventerai mai». Forse l’aveva riconosciuta. Danielle nei giorni precedenti si era esposta sui suoi profili Facebook e Instagram, commentando l’esame d’italiano farsa di Suarez: «Se fossi un’extracomunitaria di serie A non avrei problemi a ottenere il passaporto». Frasi accolte da insulti e commenti al veleno. «Non mi importa dei leoni da tastiera e delle loro frustrazioni, ma mi ha spaventato che questa carica d’odio si palesasse nella realtà».

Una vita di sacrifici la sua, fatta di tre lavori per mantenersi all’università, le trasferte per gli allenamenti sul campo della Bracco Atletica Milano, e l’appartamento che condivide con altre studentesse: «Lavoro al bar, di mattina presto faccio le pulizie in un condominio, e nel pomeriggio la baby sitter. Poi preparo il borsone e volo ad allenarmi, anche se nonostante le medaglie, la maglia azzurra sembra essere un miraggio».

Sì, perché questa ragazza che parla perfettamente la nostra lingua e pure il dialetto pavese potrebbe dover aspettare ancora 10 anni prima di ricevere la cittadinanza. Il sindaco di Pavia, Fabrizio Fracassi, ha voluto incontrarla a Palazzo Mezzabarba per farle leggere la lettera che ha scritto a Mattarella, elogiandola. «Danielle Madam è italiana, è lombarda, è pavese. Gli attacchi che ha subito sono intollerabili, li ho subito respinti e ho sposato la questione della cittadinanza — spiega il sindaco Fracassi —. È una persona esemplare, come atleta e soprattutto come cittadina. Lavora, si allena, crede nei suoi sogni e nei valori. Spero che il presidente della Repubblica si faccia carico del suo caso. Chiedere regole severe in fatto di immigrazione e cittadinanza non significa essere razzisti: io sono un sindaco leghista e lo sono orgogliosamente, ma a chi mi chiede se questo sia in contraddizione con il leghismo dico: non avete capito niente».

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