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The Social Dilemma e l’urgenza di una digital detox: come difendersi dalla dipendenza

Alzi la mano chi non ha ancora visto The Social Dilemma, il docu-film di Netflix che mostra il lato oscuro dei social media. La pellicola, nella top list sulla piattaforma streaming, ha come protagonisti i pentiti della Silicon Valley che raccontano il dilemma etico che li ha portati a lasciare le società dove ricoprivano ruoli apicali. Emerge un interrogativo: i social sono più utili o pericolosi? Certo è che cresce il bisogno di una digital detox.

I Social: utili o pericolosi?

«Si è creata una sorta di dipendenza dai like. L’obiettivo sembra quello di essere popolari sui social, di esserci. Proprio per questo si sceglie di aprire un profilo Instagram, Facebook o Tiktok, su cui comunicare, ad esempio, i propri stati, le proprie vacanze, informazioni su di sé, più raramente i risultati professionali. L’immagine che si dà di se stessi è costruita per ottenere popolarità all’esterno. In quest’ottica si cerca di manifestare ciò che si ritiene possa piacere ai propri follower», spiega il Professor Paolo Cotrufo, Presidente del corso di laurea magistrale in Psicologia clinica presso l’Università della Campania “L. Vanvitelli”, Psicoanalista, membro ordinario della SPI, Società Psicoanalitica Italiana.

Getty Images

Le interferenze sul sonno

«L’uso frequente dei social porta ad uno spostamento dell’orario di addormentamento in avanti. Un comportamento che si riscontra specialmente nella fascia adolescenziale e nei giovani adulti. Si parla di phase delay, ovvero ci si addormenta intorno all’1 o alle 2 di notte, in un orario che non è fisiologico. Così facendo non si ascolta il proprio corpo in funzione di un’abitudine sociale», spiega il Professor Gianluca Ficca, ordinario di Psicologia Generale presso l’Università della Campania “L. Vanvitelli” e Responsabile del Laboratorio del Sonno.

The Social Dilemma: l’esigenza di una digital detox

Qualche ora o, meglio ancora, qualche giorno offline è senza dubbio un toccasana per la mente«La disintossicazione dai social fa sviluppare un interesse molto più genuino per le cose che si vivono. Tutti sanno cosa dovrebbero fare per disintossicarsi e recuperare alcuni aspetti fondamentali della vita personale, eppure nessuno lo fa. La paura è quella di essere tagliati fuori e di perdersi ciò che accade in rete, una vera e propria dipendenza che è stata definita FOMO (Fear of Missing Out)», continua il Professor Cotrufo.

Un percorso graduale

Una dipendenza, quella dai social media, che andrebbe eliminata gradualmente, con qualche piccolo ma efficace accorgimento, come lasciare lo smartphone fuori dalla camera da letto, disabilitare le notifiche, inserire l’Out of Office al proprio indirizzo email oltre una certa ora o mettere il cellulare in modalità aereo.

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