7 ottobre 2020 - 19:41

George Floyd, liberato su cauzione Derek Chauvin, l’agente che lo uccise

Derek Chauvin, ex agente della polizia di Minneapolis che il 25 maggio scorso causò la morte di George Floyd, cittadino afroamericano, premendogli il ginocchio sul collo per nove minuti, è stato liberato su cauzione

di Giuseppe Sarcina

George Floyd, liberato su cauzione Derek Chauvin, l'agente che lo uccise
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DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
WASHINGTON - Non si sa chi abbia garantito la cauzione di un milione di dollari
. Ma l’ex poliziotto Derek Chauvin è di nuovo libero. Il 25 maggio scorso, a Minneapolis, fermò per un controllo, con altri tre colleghi, l’ afroamericano George Floyd, 46 anni. Lo fece sdraiare sull’asfalto e con il ginocchio gli montò sul collo per otto minuti e 46 secondi, restando immobile anche se l’uomo sotto di lui si lamentava sempre più flebilmente: «non respiro». Floyd morì soffocato. Le proteste dilagarono a Minneapolis, poi in tutto il Paese e nel mondo, innescando una mobilitazione con pochi precedenti.

Ora il movimento, frenato negli ultimi giorni dall’inerzia e anche dal Covid, potrebbe riaccendersi proprio da Minneapolis, dove, in quei giorni di fine maggio, ci furono anche distruzioni, incendi e scontri con la polizia. Chauvin, 44 anni, fu immediatamente espulso dal Dipartimento di polizia e subito dopo la Procura lo incriminò in un primo momento per omicidio colposo. Poi corresse il capo di accusa con il più grave «omicidio intenzionale». Vennero accusati per concorso in omicidio anche gli altri tre agenti di pattuglia: Alexander Kueng, Thomas Lane e Tou Thao, già rimessi in libertà a fronte di una cauzione di 750 mila dollari.

Ma da dove saltano fuori tutti questi soldi? Il Dipartimento di polizia di Minneapolis ha fatto sapere di non aver raccolto il denaro. Sul web era stata promossa una raccolta fondi a favore della scarcerazione di Chauvin. Ma a quanto risulta sono stati recuperati solo 4.500 dollari. L’avvocato di Chauvin, Eric Nelson, si è limitato a confermare all’agenzia Ap che il suo cliente è stato rilasciato ieri mattina dalla prigione di massima sicurezza, Oak Park Heights, in Minnesota. Ma non ha aggiunto altro.

Nei mesi scorsi la famiglia di Chauvin ha venduto la casa di proprietà a Minneapolis, ma è improbabile che il ricavato sia stato sufficiente per la cauzione. Dalle carte giudiziarie diffuse dalla Contea di Hennepin risulta che sia stato presentato «un bond», una specie di fidejussione che garantisce per l’imputato. È un particolare che sta già suscitando polemiche tra gli attivisti: chi vuole aiutare i presunti assassini di Floyd?

Chauvin si dovrà presentare davanti alla Corte nel marzo del 2021. Il suo avvocato sosterrà che la morte di Floyd in realtà sia avvenuta per overdose di Fentanyl, un oppioide generalmente usato per la terapia del dolore, ma ora largamente diffuso come sostanza stupefacente. Verrà riesaminato il referto dell’autopsia, pubblicato il 29 maggio scorso dall’ Hennepin County Medical Examiner. Ecco il passaggio chiave: «L’effetto combinato tra l’immobilizzazione subita dal signor Floyd da parte della polizia e le sue condizioni di salute precedenti e ogni potenziale intossicazione nel suo sistema hanno probabilmente contribuito alla sua morte». Ma la linea difensiva è aspramente contestata dalla famiglia Floyd, dalle decine di associazioni che la stanno assistendo e, soprattutto, dal video che ha scandalizzato l’America. Quel pomeriggio di maggio, George non oppose alcuna resistenza. Impossibile dimenticare il ghigno di quel poliziotto, una mano in tasca e il ginocchio premuto sul collo di un uomo inerme.

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