5 ottobre 2020 - 22:45

Trump esce dall’ospedale: «Non temete il Covid». Ma per i medici non è fuori pericolo

Il presidente Usa dovrà restare sotto osservazione e seguire la terapia. Fauci: non sono mai stato consultato. Polemiche sul giro in Suv per salutare i fan fuori dalla struttura

di Giuseppe Sarcina

Trump esce dall'ospedale: «Non temete il Covid». Ma per i medici non è fuori pericolo
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DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
WASHINGTON - Mattinata di attesa tra illazioni e retropensieri. Poi alle 14.37, Donald Trump annuncia su Twitter: «Lascerò il grande Walter Reed Medical Center oggi alle 18.30. Mi sento davvero bene. Non bisogna aver paura del Covid. Non lasciategli dominare le vostre vite. Abbiamo sviluppato, con l’amministrazione Trump, conoscenze e alcuni farmaci davvero efficaci. Mi sento meglio adesso che vent’anni fa!». Il team medico, però, avverte: «Il presidente non è ancora fuori pericolo. Navighiamo in acque incerte. Potremo tirare un sospiro di sollievo solo dopo il prossimo fine settimana».

Le cure proseguiranno alla Casa Bianca

Per almeno sette giorni, Trump dovrà rimanere sotto stretta osservazione, completando la terapia sperimentale composta da anticorpi policlonali, dall’antivirale Remdesivir e soprattutto dal desametasone, un antinfiammatorio steroideo che viene utilizzato nelle fasi più acute del contagio per Covid 19. Sean Conley, medico curante del presidente, assicura: «Alla Casa Bianca c’è tutto ciò che occorre. Abbiamo una squadra di 26 persone, tra specialisti e infermieri. Il Walter Reed ci darà il supporto necessario». Trump e i suoi consiglieri hanno tagliato fuori Anthony Fauci, che pure resta il virologo della task force ufficiale anti-Covid, oltre a essere il riferimento della comunità scientifica nella gestione della pandemia. «Non sono stato consultato», ha confermato ieri Fauci.

Le condizioni di Trump

Anche questa volta Conley è apparso piuttosto reticente. Ma tra gli esperti è opinione comune che Trump abbia sviluppato un’infiammazione ai polmoni. Il rischio è che possa aggravarsi nei prossimi giorni. Per ora ha avuto due volte problemi di respirazione, venerdì 2 ottobre, quando fu trasportato in elicottero al Walter Reed, e sabato 3. In tutte e due le circostanze era stato assistito con ossigeno aggiuntivo. Con questo quadro clinico, sembra difficile fare previsioni sui tempi di recupero.

Il corteo (controverso) per i supporter

Domenica sera Trump si è fatto accompagnare da un corteo di Suv all’esterno del grande edificio, per «fare una sorpresa ai patrioti»: non più di cento persone raccolte davanti ai cancelli. I suoi advisor hanno fatto in modo che il corteo sfilasse proprio davanti alle telecamere.

Lo sfogo del poliziotto: «Il presidente non si cura di noi»

Farà discutere l’acquiescenza del Walter Reed Medical Center, un istituto gestito dal Pentagono. Solo James Phillips, un medico in servizio sia al George Washington University sia al Walter Reed è uscito allo scoperto: «Quel giro in Suv è stata una follia; il presidente ha messo a rischio gli agenti dei servizi segreti costretti a scortarlo». E il Washington Postpubblica lo sfogo anonimo di un poliziotto: «Il presidente non si preoccupa di noi». In serata, alle 18,50 circa, Trump atterra alla Casa Bianca. E guarda avanti con un altro tweet: «Tornerò presto a fare campagna. Le fake news riportano solo i sondaggi falsi». Il primo obiettivo è confermare il dibattito televisivo del 15 ottobre con Joe Biden. Il candidato democratico ha fatto sapere: «Sono pronto a farlo, ma solo se i medici daranno il via libera». Sì, ma quali medici? Questa vicenda ha dimostrato che anche i camici bianchi sono stati tirati dentro, loro malgrado, nello scontro politico.

Alla Casa Bianca, però, guardano avanti. L’obiettivo è confermare il dibattito televisivo del 15 ottobre con Joe Biden. Il candidato democratico ha fatto sapere: «Sono pronto a farlo, ma solo se i medici daranno il via libera». Sì, ma quali medici? Questa vicenda ha dimostrato che anche i camici bianchi sono stati tirati dentro, loro malgrado, nello scontro politico.

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