Economia

Le Borse di oggi, 5 ottobre. Migliorano le condizioni Trump, i listini Ue chiudono in rialzo

Torna il sereno sui mercati, Milano guadagna un punto percentuale. Tokyo chiude a +1,2%. Avanza anche il petrolio. Segnali di incertezza dagli indici Pmi in Italia ed Eurozona

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MILANO - Il miglioramento delle condizioni di salute di Donald Trump riporta il sereno sui mercati. Il presidente Usa ha lasciato l'ospedale in Maryland dove era ricoverato, dando così fiducia agli investitori che la corsa verso la Casa Bianca possa proseguire lungo la tabella di marcia inizialmente fissata. I listini americani partono così al rialzo, in linea con quanto visto in mattinata già sulla sponda asiatica, dove Tokyo ha archiviato la seduta in rialzo dell'1,2%.

A Wall Street, quando l'Europa ha chiuso i battenti il Dow Jones segna un progresso dell'1,3%, il Nasdaq si rafforza a +1,85% e lo S&P500 a +1,4%. Indicazioni positive che permettono alle piazze finanziarie di confermare anche in chiusura l'intonazione al rialzo vista fin dalle prime battute: Londra chiude in rialzo dello 0,69% a5.942 punti. A Milano l'indice Ftse Mib segna +1,06% a 19.265 punti. Francoforte avanza dell'1,1% a 12.828 punti e Parigi dello 0,97% a 4.871 punti.

A Piazza Affari sotto i riflettori c'è Nexi, dopo che la società di pagamenti è convolata a nozze nel weekend con Sia, dando vita al più grande gruppo mondiale dei pagamenti in Europa. Il titolo inverte la rotta a metà giornata, dopo un buon inizio. Vendite consistenti si segnalano sui titoli Bper nel primo giorno dell'aumento di capitale da 802 milioni di euro funzionale all'acquisto di 532 filiali Ubi banca nell'ambito dell'acquisizione di quest'ultima da parte di Intesa Sanpaolo.



Per l'Italia i fari sono puntati invece in serata, quando il governo dovrebbe dare il via libera definitivo - con un ritardo di quasi una settimana sulle scadenze tradizionali - alla Nota di aggiornamento al Def. Una stesura che quest'anno è risultata più difficile del passato a causa delle incertezze sulle stime economiche, condizionate da possibili nuovi lockdown in base all'evoluzione della pandemia, e dal nuovo stallo sul Recovery Fund, che mette in pericolo l'erogazione delle risorse europee già a partire dal prossimo anno. Risorse su cui il governo conta di fare ampio affidamento per finanziare la Legge di Bilancio. In attesa di questi sviluppi, in Italia si registra la crescita del Pmi del settore dei servizi, a 48,8 punti dai 47,1 di agosto, ma rimanendo al di sotto della soglia di 50 rimane sotto la soglia della contrazione. I segnali di incertezza si confermano anche a livello europeo, con il rallentamento del Pmi composito ai minimi in tre mesi con 50,4 punti a settembre, giù dai 51,9 di agosto e solo in marginale espansione. Secondo i dati Ocse, l'inflazione annuale nell'area in agosto è rimasta all'1,2%, il livello di luglio. Per l'Italia si segnala un -0,5%.

Lo spread tra il Btp e il Bund chiude stabile a 132 punti base, col tasso sul decennale del Tesoro allo 0,8%. L'euro chiude in rialzo sopra 1,17 dollari e cresce la propensione al rischio dei mercati. La moneta europea passa di mano a 1,1786 dollari e a 124,54 yen. Dollaro/yen avanza a 105,66.

Corre il prezzo del petrolio con la distensione sul mercato azionario. A spingere l'oro nero, anche la chiusura di quattro giacimenti petroliferi in Norvegia gestiti dalla compagnia Equinor, a causa dell'inasprimento dello sciopero degli operai sulle piattaforme offshore. Altre due piattaforme, gestite da Neptune Energy e Wintershall Dea, sono interessate dalla mobilitazione, con 72 lavoratori che hanno deciso di incrociare le braccia. A New York, il Wti guadagna il 6,75% a 39,55 dollari al barile e il Brent il 5,9% a 41,58 dollari.

Tra le valute, l'euro è in lieve aumento sul dollaro in mattinata. La moneta europea è scambiata a 1,1734 dollari, dall'1,1713 alla chiusura venerdì, e a 123,87 yen.