Fotocamere mirrorless Canon R5 e R6: le abbiamo provate

Abbiamo toccato con mano e messo alla prova per una giornata i due nuovi modelli con cui il produttore giapponese punta a convertire i professionisti che preferiscono ancora la reflex

3 minuti di lettura

Sono passati due anni da quando Canon ha introdotto il modello EOS R, la sua prima mirrorless a pieno formato di fascia professionale. Da allora il nuovo sistema RF, che si affianca (e sul lungo termine sostituirà) il trentennale EF, si è allargato e ha guadagnato sempre più importanza. L’azienda giapponese ha ampliato la gamma di ottiche con il nuovo attacco e aggiunto due nuovi promettenti modelli alla linea R: Canon EOS R5 e Canon EOS R6. Sono due macchine fotografiche pieno formato mirrorless che puntano alla fascia alta del mercato e si posizionano subito sotto l’ammiraglia 1D X Mark III (che è ancora una reflex, però). Non è un caso: hanno molto di più in comune con la macchina di punta dell’offerta canon e con la Canon 5D Mark IV (l’altra beniamina di molti fotografi professionisti) di quanto non condividano con la prima EOS R o la EOS RP (il modello economico). Lo abbiamo potuto riscontrare durante una giornata di prova a Cortona, in occasione del festival Cortona On The Move. 

Canon EOS R6, obiettivo RF 24-105 -  f/4, 1/640, 6400 ISO

Canon EOS R6, obiettivo RF 24-105 -  f/4, 1/640, 6400 ISO

 

Prime impressioni
Il primo aspetto di cui ci si rende subito conto impugnando le due nuove macchine, è il buon lavoro che Canon ha fatto sul piano dell’ergonomia. R5 e R6 sono facili da maneggiare e risvegliano velocemente la memoria muscolare di qualunque Canonista. I comandi sono facili da raggiungere, intuitivi, ben posizionati sul corpo macchina. EOS R5 in particolare sarà subito familiare al professionista che arriva da una reflex 5D Mark IV. Le impostazioni sono molto simili e si ha subito l’impressione che Canon abbia azzeccato la missione: offrire ai più convinti sostenitori delle reflex professionali dell’azienda una motivazione molto valida per abbandonare una volta per tutte il pentaprisma. 

Per molti il problema rimane naturalmente la fedeltà del mirino, che sulle mirrorless non è ottico ma digitale. Nel caso della EOS R5, in particolare, il viewfinder offre una fedeltà straordinaria, che non ha niente da invidiare ai mirini tradizionali. Lo dicono i dati tecnici (EVF da 0,5” OLED a 5,6 milioni di punti, frequenza di aggiornamento a 120fps, copertura del 100% del sensore) ma anche e soprattutto le prime impressioni dei fotografi professionisti che abbiamo incontrato a Cortona e che hanno già utilizzato le due macchine per alcuni dei loro lavori più recenti.

Canon EOS R5, obiettivo RF85mm f/1.2 - f/4, 1/125, 320 ISO

Canon EOS R5, obiettivo RF85mm f/1.2 - f/4, 1/125, 320 ISO

 

Lo scatto
Durante lo scatto entrambe le fotocamere si sono comportate molto bene. Facili da operare anche per chi non viene dal mondo Canon, offrono modalità intuitive e comandi avanzati semplici da attivare. Di primo acchito il grande numero di impostazioni e settaggi possibili può essere difficile da digerire, ma la curva di apprendimento è corta e nel giro di poco si è pronti per scattare. 

Fare un confronto fra i due modelli non ha molto senso perché si tratta di due prodotti di fasce differenti. Ci siamo concentrati meno sulla R6, il modello di fascia più bassa pensato agli amatori avanzati che mira a “sostituire” la reflex EOS 6D, e di più invece sulla R5, con la quale Canon ha l’opportunità di convertire un numero ampio di professionisti ancora legati al mondo reflex. 

Canon EOS R5, obiettivo RF85mm f/1.2 - f/3,5, 1/125, 1250 ISO

Canon EOS R5, obiettivo RF85mm f/1.2 - f/3,5, 1/125, 1250 ISO

 

Le impressioni raccolte durante la giornata sono molto positive. EOS R6 è un prodotto onesto con caratteristiche decisamente ben pensate per il posizionamento medio-professionale. A nostro parere potrebbe però faticare un po’ di più sul mercato, perché chi punta a una fotocamera a questo prezzo potrebbe essere ingolosito da soluzioni di pari prezzo della concorrenza (Sony in primis, che su questo modello offre di più sul piano video) o della gamma reflex di Canon, i cui prezzi andranno inevitabilmente a scendere nei prossimi mesi. 

R5: la miglior Canon di sempre? 
R5, per contro, è - senza mezzi termini - un capolavoro fotografico. Ci possiamo sbilanciare, senza alcuna paura, e dire che è una delle migliori macchine fotografiche prodotte da Canon negli ultimi anni. Quando la si prende in mano si ha l’impressione di maneggiare decenni di esperienza Canon concentrati in una macchina mirrorless. Particolarmente impressionante l’efficacia dell’autofocus, una funzionalità ereditata direttamente dall’ammiraglia reflex 1D X Mark III. Il sistema di messa a fuoco è rapidissimo ed estremamente efficace. L’AF è talmente rapido ed efficace da metterci in difficoltà all’inizio: ci è servito un tempo tecnico per dimenticare gli adattamenti dell’occhio e della memoria muscolare che si sviluppano naturalmente compensando i meccanismi di autofocus tradizionali. 

Canon EOS R5, obiettivo RF85mm f/1.2 - f/3,5, 1/125,  400 ISO

Canon EOS R5, obiettivo RF85mm f/1.2 - f/3,5, 1/125,  400 ISO

 

Il sistema di autofocus Dual Pixel CMOS AF II è stato “educato” tramite machine learning per imparare a riconoscere e seguire diverse tipologie di soggetto. Lo si può impostare sui volti e sugli occhi, ovviamente, ma si può attivare anche un sistema di tracking indipendente dal soggetto, che può seguire ad esempio anche una porzione del corpo. Il sistema funziona anche su oggetti in rapido movimento e soprattutto sugli animali in rapido movimento, come gli uccelli. Non abbiamo avuto modo di provare questo aspetto, a causa della location e del tempo inclemente, ma alcuni degli scatti promozionali di Canon sono sufficienti a comprendere l’efficacia. del sistema. 

Più semplice invece verificare come questo sistema funzioni bene in tutte le condizioni di luminosità durante la nostra prova a teatro (di cui vedete degli scatti di esempio in questo articolo). Non solo per la qualità ottica della capacità di messa a fuoco, ma anche per il meccanismo di stabilizzazione ottica a 5 assi implementato da Canon su queste due nuove macchine: seconda della lente, la macchina è in grado di applicare l’OIS fino a 8 stop. 

Qualità del dettaglio: Canon EOS R5, con obiettivo RF85mm f/1.2

Qualità del dettaglio: Canon EOS R5, con obiettivo RF85mm f/1.2

 

Conclusioni
Abbiamo avuto poco tempo per provare a fondo R5 e R6, due macchine che avrebbero bisogno di giorni e giorni di prove per sviscerarne a fondo caratteristiche e potenzialità (come i video ad alta risoluzione, con cui non abbiamo sperimentato per questioni di tempo). Le impressioni però sono state estremamente positive. R5 ha decisamente superato le aspettative, giustificando l’hype che precedeva il lancio. R6 è un prodotto perfettamente posizionato e di alta qualità.

In generale entrambe le nuove macchine sono una testimonianza molto importante dell’attenzione che il marchio giapponese ancora ripone nella fotografia professionale, un settore che da un punto di vista economico rivestirà in futuro un ruolo meno importante rispetto a stampa e consumabili, e rispetto a espansioni del business nei settori della diagnostica medica e della videosicurezza.