Daily
5 ottobre 2020

Coronavirus, storia di Cristian morto a 34 anni: perché il suo dramma è un simbolo. Poi Severgnini sulla nostra (in)capacità di litigare

di Alessandra Coppola

Questa puntata del podcast «Corriere Daily» è dedicata alle vittime del Covid in Italia: 35.986 dall’inizio dell’emergenza a ieri. A rappresentarli abbiamo scelto una storia simbolo, quella di Cristian Persico, 34 anni, ricoverato a Bergamo il 23 marzo, in piena esplosione della pandemia; morto il 19 agosto quando del Coronavirus quasi non si parlava più, come se il pericolo fosse scomparso. L’inviato del Corriere della Sera, Francesco Battistini, è andato a Casnigo, Bergamo, uno dei paesini lombardi straziati dal Coronavirus, ha parlato con il sindaco Enzo Poli, ha cercato la moglie di Cristian, il padre che era già vedovo ed è rimasto solo, e si è infine ha incontrato lo zio prete, don Mario, che ha visto morire anziani ma anche giovani nell’ecatombe degli ultimi mesi e che continua a raccontare la storia di Cristian ai ragazzi che scalpitano per fare festa e dimenticare il virus, perché - avverte - non è ancora il momento di abbassare la guardia.

Di seguito, Beppe Severgnini si interroga sul potere che ha un (sano) litigio di disinnescare la violenza, e sulle ragione per cui non ne siamo più capaci.

(A questo episodio di «Corriere Daily» ha collaborato Armando Di Landro)

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