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Cosa attendersi dalle Borse questa settimana. E perché tenere d’occhio il Vix

Dopo il rimbalzo ecco i livelli tecnici da monitorare per Wall Street e Piazza Affari. La volatilità si muove sopra i recenti minimi e questo contribuisce ad alimentare nervosismo

di Andrea Gennai

(Fotolia)

3' di lettura

Rimbalzo generalizzato per i principali indici azionari internazionali nella settimana alle spalle. L’Europa e gli States questa volta si sono mossi in maniera simile con progressi tra l’1,5 e il 2 per cento. Più brillante la performance di alcuni Emergenti, sopra il 2%, a partire dall’indice Msci settoriale. Archiviato settembre, il mese peggiore dell’anno, la situazione resta fumosa. La spinta che ha contraddistinto le Borse tra marzo ed agosto è rallentata. La volatilità storica ha rialzato la testa e il nervosismo è salito in cattedra. I mercati azionari sembrano navigare a vista tra Covid e attesa del voto Usa.

S&P 500

Wall Street si è allontanata dal livello di guardia con un rimbalzo che ha al momento consente all’indice di mantenere un’impostazione positiva anche se al di sotto dei massimi di febbraio. L’indice S&P 500 si è allontanato dal supporto strategico di 3.220 punti e questo resta il livello da monitorare anche per le prossime settimane: alcune discese sotto questa soglia potrebbero mutare il quadro grafico dando primi segnali di concreta debolezza.

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SP 500
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Il mercato ha provato ad avvicinarsi ai massimi di febbraio, in area 3.400 punti, ma il tentativo di superamento è fallito. Al momento l’indice si muove in una sorta di fascia laterale e solo al superamento dei 3.400 punti può dare un nuovo impulso rialzista significativo per aprire la strada all’attacco dei massimi storici. A inizio settembre l’oscillazione giornaliera mediamente attesa sull’indice S&P era di circa 32 punti mentre oggi è balzata a 58 punti: un chiaro segnale che le tensioni iniziate un mese fa ancora hanno strascichi sul mercato.

Vix

L’indice Vix, che misura la volatilità implicita delle opzioni legate all’indice S&P 500, si trova ancora in una fascia compresa tra 25 e 32. Oramai da inizio settembre l’indicatore si muove in questo range. Cosa significa? Sostanzialmente che il mercato non è completamente rilassato anche se la situazione non è giudicata troppo preoccupante. Il recupero di Wall Street da marzo a oggi è avvenuto quasi sempre con un mercato sopra 25, ma si trattava di una fase di forte discesa del Vix dal picco di 80. Nell’ultimo decennio i grandi rally di mercato sono avvenuti con il Vix sotto 25.

Ftse Mib

Le Borse europee continuano ad avere una minore forza relativa rispetto a Wall Street e in Europa Milano resta tra le peggiori. L’indice Ftse Mib ha chiuso la settimana a ridosso della resistenza di 19.100 a conferma della grande importanza del livello segnalato da tempo. Occorre un netto superamento per alcune sedute per uscire da questa impasse altrimenti crescono le probabilità di andare a testare l’altro supporto in area 18mila punti, la cui rottura aprirebbe di nuovo uno scenario ribassista. In Europa è sicuramente più tonico l’indice Dax che si muove sopra il primo importante supporto in area 12.500 punti.

FTSEMIB
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Oro e dollaro

Anche il metallo giallo ha messo a segno un rimbalzo confermando la fase di correlazione positiva con l’azionario. Il recupero non ha modificato la struttura correttiva dai massimi storici. Graficamente l’oro sta realizzando una sorta di bandiera. Per tornare a dare un nuovo segnale di forza è necessario chevenga riconquistata l’area di 1.950 dollari, da dove è partito il pesante sell off relativo alla seduta del 21 settembre (quella che ha decretato la rottura al ribasso del triangolo in formazione). In un’ottica di medio-lungo termine l’oro sta ancora scaricando gli eccessi e resta distante dall’area di 1.770 dollari circa che rappresenta uno spartiacque importante.

Il rimbalzo dell’oro è andato di pari passo con un dollaro abbastanza fiacco. Il dollar index, che sintetizza il valore del biglietto verde verso tutte le altre valute, staziona poco sotto 94 punti. Sta correggendo dai massimi del 25 settembre ma il trend di recupero dai minimi di inizio settembre ancora è intatto. Una discesa sotto 93,5 potrebbe invalidare questo quadro e riportare il dollaro un po’ sotto pressione.

ORO

L'andamento delle quotazioni dall'ottobre 2018 in dollari

ORO
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