«Secondo me sono dichiarazioni estrapolate. E' un mio carissimo amico, omosessuale dichiarato da trenta anni. E' ipercattolico. Insomma, parlava generalmente della dittatura del politicamente corretto. Poi essendo anche un autore televisivo e' un artista; credo abbiano forzato quello che hanno detto". Jole Santelli, presidente della Regione Calabria, smorza le polemiche e prova a difendere il suo vicepresidente Nino Spirlì che  durante un convegno ha detto: «Usero' le parole 'negro' e 'frocio' fino all'ultimo dei miei giorni. Che fanno, mi tagliano la lingua per impedirmelo?». Santelli, intervenendo a «Un giorno da pecora», su Rai Radio 1, ha spiegato: «Non capisco perche' non si possa dire nero. Credo che abbia utilizzato una frase idiomatica linguistica calabrese. E' una delle persone piu' colte che io conosca, un po' sopra le righe come tutti gli artisti, pero' so che non pensa in senso dispregiativo».

L'ultima vergogna del vicepresidente leghista della Calabria: 'Dirò negro e frocio finché campo'

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