2 ottobre 2020 - 11:21

«Indizi non valutati sulla morte di Martina Rossi»: ricorso contro l’assoluzione dei due ragazzi di Arezzo

La Procura generale fa ricorso contro l’assoluzione dei due giovani aretini

di Valentina Marotta

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«Motivazione contraddittoria», «valutazione frazionata e priva di logica degli indizi», «travisamento di circostanze decisive». Per questo, la Procura generale ha presentato ricorso in Cassazione contro l’assoluzione in appello di Alessandro Albertoni e Luca Vanneschi per la morte di Martina Rossi, la studentessa genovese, 20 anni, precipitata da un balcone di un hotel di Palma di Maiorca, il 3 agosto 2011. I due ragazzi di Castiglion Fibocchi erano stati condannati in primo grado a 6 anni per tentata violenza di gruppo e morte come conseguenza di altro reato.

Il tribunale stabilì che Martina era caduta mentre tentava di sfuggire a un tentativo di stupro. Ma nel giugno scorso, quella sentenza è stata ribaltata dalla Corte d’assise di appello. Contro la decisione, la pg Luciana Singlitico ieri ha presentato ricorso in Cassazione. La Corte d’appello, secondo la Pg, non ha valutato «i singoli indizi, in sé e in maniera unitaria». Come il video ripreso nella questura genovese in cui Albertoni e Vanneschi esultano perché l’autopsia sul corpo della ragazza non aveva trovato segni di violenza. «Non è stato inteso il senso dell’intercettazione, gli imputati con quelle frasi hanno inconsapevolmente ma assai efficacemente fornito la chiave di lettura degli accadimenti, fino a quel momento nascosta». La Procura Generale bacchetta la Corte anche su un altro aspetto: «E’ stato commesso un evidente errore sul punto di caduta della Rossi che ha inficiato tutto il ragionamento probatorio». I giudici d’appello, convinti «della attendibilità di testi e consulenti tecnici, neanche minimamente messa in discussione» hanno sposato «l’errata tesi dell’impatto del corpo di Martina con la parte centrale del parapetto del terrazzino del primo piano» ritenendo così plausibile l’ipotesi del suicidio. Ancora: «Nessuna certezza sugli esami tossicologici: collegare una sigaretta di hashish, fumata in due (Albertoni raccontò che condivise lo spinello con la ragazza, che poi diede in escandescenza ndr) al comportamento di Martina sembra esagerato».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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