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“Romanzo criminale” festeggia 15 anni dall’uscita: stasera su Cine34 l’opera culto di Michele Placido

Il 30 settembre 2005 usciva nelle sale Romanzo criminale di Michele Placido, con un parterre d’attori oggi consacrati e pluripremiati come Kim Rossi Stuart (Il Freddo), Pierfrancesco Favino (Il Libanese), Claudio Santamaria (Il Dandi), Stefano Accorsi (il Commissario Scialoja), Riccardo Scamarcio (Il Nero) Jasmine Trinca (Roberta), Elio Germano (Il Sorcio) e Massimo Popolizio (Il Terribile).

I criminali sono la Banda della Magliana. Una gang che dalle pagine del romanzo di Giancarlo De Cataldo diventa sullo schermo un oggetto pop grazie al mix di cronaca e intrattenimento creato da Placido, poliziottesco nostrano anni Settanta e gangster movie made in Usa. Cine34 celebra il film proponendolo questa sera in occasione del suo quindicesimo compleanno.

Kim Rossi Stuart, Claudio Santamaria e Pierfrancesco Favino in una foto di scena di “Romanzo Criminale”. (ANSA)

La banda della Magliana 

Romanzo criminale narra le imprese della famigerata Banda della Magliana. Il suo motto è: «Piàmose Roma». Il Libanese, il Freddo e il Dandy sono il nucleo centrale di quella che è stata la più potente organizzazione criminale della capitale, un’organizzazione alla quale sono stati attribuiti legami con Cosa nostraCamorra‘Ndrangheta, esponenti della politica, della massoneria, della loggia P2, dell’estrema destra eversiva, dei servizi segreti deviati e del Vaticano.

Il film è un viaggio nelle pieghe oscure del nostro paese seguendo l’ascesa e la caduta della cosca disseppellita dalla memoria storica grazie al cinema, la televisione e la letteratura.

 

I segreti del successo di Romanzo criminale

Romanzo criminale ha incassato 4.9 milioni di euro, vinto 8 David di Donatello e 5 Nastri d’Argento, e soprattutto ha rivitalizzato il genere poliziesco in Italia. Gli elementi di forza sono il gruppo di amici inscindibile, la loro vita criminale, l’amore per sé, i soldi e le donne. In più la storia d’Italia sullo sfondo e il richiamo nostalgico agli anni Settanta e Ottanta, coadiuvato dalle hit del periodo come Another One Bites the Dust dei Queen, Un’emozione da poco di Anna Oxa, Please Dont’ Go dei KC and the Sunshine Band e I Heard It Through the Grapevine cantata da Giorgia.

La fotografia livida di Luca Bigazzi e le atmosfere che rimandano a Quei bravi ragazzi e Sleepers ha dato poi vita a un prodotto cinematografico che ha segnato uno spartiacque. E la carriera di un gruppo di attori da urlo. Placido ha fatto centro regalandoci, probabilmente, il suo film più riuscito (finora).

 

Da Romanzo criminale ai vari Gomorra e Suburra

Dopo il successo del film è arrivata Romanzo criminale – la serie (nel 2008), prodotta da Sky e Cattelya (la stessa casa di produzione del film di Placido), e diretta da Stefano Sollima, futuro regista del film Suburra (da cui è stata sviluppata l’omonima serie Netflix). E soprattutto della prima stagione di Gomorra (oggi giunta alla quinta e ultima stagione).

Sono tutte costole di Romanzo criminale. Dal 2005 il gangster movie in Italia non è stato più lo stesso grazie a Placido, al magistrato-scrittore Giancarlo De Cataldo, diventato punto di riferimento da cui tv e cinema hanno incominciato ad attingere, e Cattleya (la stessa anche di Gomorra – la serie, ecc..).

Romanzo criminale – la serie

Tre anni dopo l’exploit del film, Michele Placido firma la supervisione artistica di Romanzo criminale – la serie. La sfida non era semplice: si partiva dall’appeal di un titolo di successo certo, da una storia ben nota, ma Sky e Cattelya decisero di affidarsi a un gruppo di attori sconosciuti: Francesco Montanari (il Libanese), Vinicio Marchioni (il Freddo) e Alessandro Roja (il Dandi). La scommessa fu vinta.

Quegli attori vengono lanciati proprio dalla serie, come è accaduto anni dopo con Salvatore Esposito e Marco D’Amore, il Genny Savastano e il Ciro Di Marzio di Gomorra. Furono realizzate due stagioni che, come Romanzo criminale, sono inscritte nella storia della tv. Aldo Grasso, critico televisivo del Corriere della Sera l’ha definita una delle migliori serie italiane.

iO Donna ©RIPRODUZIONE RISERVATA