John Belushi, i Blues Brothers in tv: gli esordi, i successi, la coca, la tragica fine, cinque cose che non sapete di lui

di Alessandro Beretta

Il 5 marzo saranno quarant’anni dalla morte, mentre oggi va in onda The Blues Brothers

John Belushi, 40 anni fa la morte

Il 5 marzo prossimo saranno 40 anni dalla morte di John Belushi, nato il 24 gennaio 1949 a Chicago, di origini albanesi. E a quasi quattro decenni dalla morte, rimasto lì, nel cuore degli spettatori, fermo a una festa alla «Animal House» o in mezzo a una missione musicale come in «The Blues Brothers» (stamattina di nuovo in onda su Iris, alle 10.50) , in situazioni divertenti e folli, dove l’amicizia è la base è di tutto. Come quando si è giovani, viene da pensare, ma nessuno può chiederglielo, perché Belushi è morto di overdose il 5 marzo 1982, a 33 anni, all’inizio di una carriera che assomigliava alle montagne russe, tra grandi incassi e improvvise delusioni, in un giro dello spettacolo - quello degli anni Ottanta in America - dove se lui abusava di stupefacenti, gli altri li gestivano come medicine, comunque a portata di mano. Al pubblico, rimane fortunatamente altro, dal coro «Tooga! Tooga!» al secco «Io li odio i nazisti dell’Illinois», accompagnati dalla fisicità unica della sua comicità.

John Belushi,  40 anni fa la morte