30 settembre 2020 - 02:29

Trump-Biden, il primo dibattito in diretta

Trump non si impegna a riconoscere il risultato finale delle elezioni «se ci saranno delle frodi con il voto postale» e si rifiuta di condannare i suprematisti bianchi, accusando Antifa e radicali di sinistra per le violenze. Biden regge, ma perde un’opportunità

di Massimo Gaggi, Andrea Marinelli, Marilisa Palumbo, Giuseppe Sarcina, Laura Zangarini

Trump-Biden, il primo dibattito in diretta
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Nella notte si è disputato a Cleveland, in Ohio, il primo dibattito fra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e lo sfidante democratico Joe Biden: è stato il primo dei quattro confronti che porteranno alle elezioni del 3 novembre (il quarto è fra i loro running mate, Mike Pence e Kamala Harris). È stato un duello teso, spigoloso, che a fine serata i commentatori politici hanno definito «uno dei peggiori di sempre», una «vergogna per il popolo americano». Trump deve recuperare nei sondaggi e ha attaccato a testa bassa, riuscendo soprattutto ad evitare colpi negli argomenti su cui era più vulnerabile. Biden ha tenuto fisicamente e mentalmente, ma non ha entusiasmato e ha perso un’occasione per guadagnare terreno.

4.40 (Massimo Gaggi) La parte finale è la più spaventosa: Trump non prende alcun impegno sul riconoscimento del voto e fa capire che farà raffiche di contestazioni. Afferma che già ci sono brogli nei primi voti che vengono spediti in questi giorni. Fa capire che quelli dopo il 3 novembre saranno giorni da brivido.

4.39 (Giuseppe Sarcina) Finale velenoso e caotico come tutto il resto. Trump non si impegna a riconoscere il risultato finale delle elezioni «se ci saranno delle frodi con il voto postale». Biden non può che prenderne atto. Fine del più brutto e inutile dibattito degli ultimi anni.

4.37 (Andrea Marinelli) L’esercito vota via posta dai tempi della Guerra Civile, dice Biden: non c’è mai stato problema. «Una volta contati tutti i voti, accetterò l’esito. E lo farà anche lui», dice Biden. È l’ultima frase che resta di questo dibattito, «il più caotico che abbia mai visto», come lo definisce Wolf Blitzer di Cnn appena cala il sipario. Sul palco salgono Melania Trump e Jll Biden, salutano Wallace e se ne vanno.

4.29 (Andrea Marinelli) Si passa all’integrità dell’elezione: Biden lucido ma non entusiasmante invita al voto. Trump risponde: «L’ho sentito che parlava di transizione, ma non ci sarà». È il suo modo di sviare le polemiche dei giorni scorsi sulla «transizione pacifica» che non aveva voluto promettere. Poi passa ai rischi di frode dovuti al voto per corrispondenza: schede vendute, buttate nel fiume. «Non finirà bene», dice Trump. «Ha solo paura di contare i voti», dice Biden.

4.28 (Giuseppe Sarcina) Blocchetto sull’energia. Scontro sui costi del piano proposto da Biden. Trump cerca di azzerare le differenze tra le idee della sinistra e quelle di Biden. Il candidato democratico alla fine è costretto a riconoscere che le due cose non sono la stessa cosa. Affermazioni che non piaceranno alla corrente radical di Bernie Sanders e Alexandria Ocasio-Cortez, visto che una commissione ha lavorato per mesi per cercare un compromesso

4.25 (Andrea Marinelli) Trump attacca Biden sul green new deal. «Non è un mio piano», ribatte l’ex vicepresidente. Poi Wallace gli chiede di rispondere all’ultima domanda: «Non me la ricordo», dice Biden, accusando Trump di fare confusione. «Sostiene il green new deal?», chiede Wallace. «No», ribatte il candidato democratico, e potrebbe suonare come una rottura con la sinistra del partito. Trump vede il sangue e si butta, ma l’ex vicepresidente lo ferma in tempo: «Io sostengo il piano Biden», dice. Scivolone sfiorato.

4.23(Massimo Gaggi) Surreale sui gruppi estremisti: per Trump ci sono problemi di ordine pubblico solo a sinistra, criminalizza gli Antifa. Wallace gli chiede di condannare i suprematisti bianchi, lui replica sugli Antifa. «Sono un’idea, non un’organizzazione», replica Biden. Ma Trump tira dritto: «No,sono un gruppo». È falso, ma la risposta è perentoria ed è l’ultima parola di quel blocco. Poi nuovo attacco selvaggio di Trump al figlio di Biden: pugni tirati a caso, fuori contesto. Infastidiscono lo spettatore equilibrato, infiammano i trumpiani.

4.21 (Giuseppe Sarcina) Lo scambio più duro e anche più sgradevole della serata. Biden chiama in causa il figlio Beau, stroncato da un tumore al cervello nel 2015, e ricorda che «era un patriota con il suo servizio in Iraq, non un perdente come Trump chiama i militari impegnati in prima linea». Trump: «Stai parlando di Hunter? È stato mandato via dall’esercito con disonore e ha fatto fortuna in Russia e in Ucraina solo quando tu sei diventato vice presidente». Biden: «Tutto falso, mio figlio ha avuto problemi di droga, come tanti americani e li ha superati in un modo che mi rende orgoglioso di lui».

4.20 (Andrea Marinelli) Entriamo negli ultimi 10 minuti di confronto. Si parla di cambiamento climatico.

4.18 (Marilisa Palumbo) Il livello del dibattito è bassissimo. Interruzioni continue, soprattutto da parte di Trump, insulti, Biden che definisce Trump «clown», «liar»: pagliaccio e bugiardo. Attacchi sulle famiglie. E tra i commentatori si alzano molte voci che chiedono di cancellare i prossimi faccia a faccia. Ma ci si poteva davvero aspettare qualcosa di diverso?

4.15 (Andrea Marinelli) Trump torna all’attacco su Hunter Biden, figlio di Joe. «Non ha mai avuto un lavoro finché non sei diventato vicepresidente, è stato cacciato dall’esercito, ha fatto milioni in Ucraina». Biden lo ferma, deciso. «Non è vero, è tutto falso», dice Biden girando l’offensiva sull’empatia. «Mio figlio, come tanti americani, ha avuto problemi di droga e li ha superati».

4.13 (Giuseppe Sarcina) Trump attacca ancora su «law and order ». Momenti di difficoltà per i due candidati. Biden fatica a spiegare la sua posizione sulla polizia, aggrappandosi alla teoria delle «mele marce», poliziotti che abusano del potere .Trump svicola sulla condanna dei suprematisti bianchi. «I disordini vengono in gran parte dalla sinistra, da Antifa».

4.10 (Massimo Gaggi) Su «law and order» era prevedibile che Trump fosse più efficace di Biden, ma sugli afroamericani, dove è debolissimo e facilmente attaccabile, il presidente riesce a contrattaccare tirando fuori la legge del 1994 (era Clinton) che ha portato alle detenzioni di massa, soprattutto di afroamericani.

4.09 (Andrea Marinelli) «Sei pronto a condannare i suprematisti bianchi e i gruppi radicali di destra?», chiede Wallace a Trump. Trump non lo fa, esita, poi dice che le rivolte sono colpa degli Antifa e degli estremisti di sinistra. «Antifa è un’idea, non un’organizzazione», ribatte Biden. Dalla bocca di Trump, però, non escono parole di condanna.

4.06 (Andrea Marinelli) «Dimmi un solo gruppo delle forze dell’ordine che ti ha sostenuto. Abbiamo tempo», attacca Trump. Biden va in ritirata: «Non abbiamo tempo», afferma sminuendo la domanda. In soccorso arriva Wallace, che cambia argomento e poi rimedia incalzandolo sulla sua reazione alle rivolte nelle città .

4.04 (Marilisa Palumbo) La risposta di Trump sui disordini, dipingere i manifestanti come violenti, sostenere che Biden voglia tagliare i fondi della polizia (cosa non vera), sostenere che non ami l’America, che sia ostaggio della sinistra radicale, funziona moltissimo con il suo elettorato. Sei a favore del «law and order?», chiede ripetutamente a Biden. Il vicepresidente risponde: «Sono a favore della legge».

4.03 (Giuseppe Sarcina) Inizia il segmento su afroamericani e proteste. Biden riesce finalmente a fare un ragionamento per due minuti consecutivi. Accusa Trump di non aver fatto nulla per gli afroamericani, ricorda l’episodio dei gas lacrimogeni contro i dimostranti davanti alla Casa Bianca. Trump replica con la sua versione di «law and order», citando Portland, Minneapolis, Chicago

4.00 (Andrea Marinelli) Un’ora alle spalle, davanti ai due sfidanti restano 30 minuti. Il dibattito è frastagliato, con molte interruzioni: finora nessuno dei due è emerso o ha fatto scivoloni degni di nota. Gran parte del tempo se ne è andato in litigi e battibecchi, con Wallace che provava a mettere ordine.

3.58 (Andrea Marinelli) Si passa alle proteste per la giustizia sociale. Trump elenca i fallimenti delle città governate dai democratici nel gestire le rivolte e afferma che gli americani vogliono «legge e ordine». È il suo cavaglio di battaglia. Biden prende la parte dei poliziotti: «C’è un sacco di brava gente, molti di loro non sono contenti di cosa è successo a Breonna Taylor».

3.56 (Marilisa Palumbo) La discussione si sposta sulle famiglie: Trump attacca Hunter Biden, Biden dice che si potrebbe parlare dei figli del presidente, ma soprattutto cerca di parlare direttamente agli americani: «It’s about you». Trump interrompe continuamente. Biden: difficile parlare con questo clown ogni argomento resta sospeso, a scapito del dibattito.

3.55 (Giuseppe Sarcina) Ecco le tasse non pagate da Trump. Domanda secca di Wallace: «Presidente è vero che ha pagato 750 dollari in imposte federali nel 2016 e 2017». Risposta di Trump, impassibile: «No, ho pagato milioni di dollari in tasse». Poi si passa all’economia. Ma il dibattito non scorre, troppo frammentato, con continue interruzioni di Trump che quando parla Biden prova a gettare qualche petardo di disturbo, accusando Hunter Biden di aver ricevuto soldi dal «sindaco di Mosca». Wallace ha dovuto riprendere Trump a un maggiore rispetto delle regole.

3.54(Marilisa Palumbo) «Non voglio pagare le tasse». Come prevedibile Trump rivendica la bravura dei suoi commercialisti. Biden invece promette che eliminerà i tagli fiscali per i più ricchi decisi da Trump.

3.51 (Andrea Marinelli) «È difficile parlare di qualcosa con questo pagliaccio. Scusate, con il presidente», dice Biden alzando le mani. Battuta studiata a tavolino, ma non molto riuscita. Trump non abbocca. Poi Wallace riprende Trump sulle interruzioni: «Lo fa fatto anche lui», ribatte il presidente. «No, tu molto di più», lo incalza Wallace, invitandolo a smettere.

3.48 (Andrea Marinelli) I dibattiti si giocano soprattutto sulle frasi a effetto, e su questo Trump è fenomenale: «Ho fatto più io in 47 mesi che tu in 47 anni», dice a Biden, che comunque prova a stare al passo. Sono entrambi alla ricerca della frase che resterà nelle orecchie di elettori e spettatori a fine serata.

3.45 (Marilisa Palumbo) Wallace chiede conto a Trump dei comizi nonostante il rischio coronavirus, che Biden non sta facendo per prudenza. La difesa del presidente: «Biden non ne fa perché non ci andrebbe nessuno». E ancora una volta evita il cuore del problema, e oscilla sull’importanza di usare la mascherina. Attacca sulle chiusure: dice che Biden vuole tenere chiuso solo fino al voto per convenienza elettorale. E affonda su New York, una «città fantasma». Ma Biden sottolinea che non si aggiusta l’economia senza risolvere la crisi sanitaria.

3.44 (Massimo Gaggi) La tecnica di spezzare continuamente le risposte dell’avversario paga per Trump: sulle mascherine, un tema sul quale il presidente dovrebbe essere molto vulnerabile, alla fine se la cava parlando sulla voce di Biden che non riesce mai a finire una frase. E Wallace, già criticato dal presidente,lo lascia fare.

3.42 (Andrea Marinelli) «È vero che hai pagato 750 dollari di tasse?», chiede Wallace. «Ne ho pagati milioni, un anno 38 milioni...». Biden: «Facci vedere le dichiarazioni dei redditi». Torna Wallace: «Le ho fatto una domanda specifica: quanto ha pagato nel 2016?». E Trump: «Milioni di dollari».

3.41 (Andrea Marinelli) Biden: «Non si può fare nulla per l’economia finché non risolvi la crisi del Covid-19». Trump: «Ho fatto ripartire il football, la gente qua in Ohio è molto contenta di me».

3.38 (Giuseppe Sarcina) Secondo segmento: Covid. Sarebbe il terreno più favorevole a Biden. Ma usa gli argomenti più forti con qualche difficoltà. Per esempio le minimizzazioni di Trump, le beffe per chi usa la mascherina eccetera. Trump ripete il suo schema: virus cinese, chiusura tempestiva dei voli, vaccino in arrivo «molto prima» della metà del secondo estate. I due candidati cominciano a punzecchiarsi anche sul piano personale. Trump: «Non ti ricordi niente». Biden: «Ma come si fa a credere a questo uomo?».

3.35 (Andrea Marinelli) Trump cita ripetutamente Fauci, prima sostiene che l’immunologo ne abbia lodato la gestione, poi lo accusa sulle mascherine: è un tentativo di accostarsi a quello che durante la pandemia è diventato un eroe nazionale, un po’ per scansare le accuse, un po’ per conquistare qualche voto.«È stato totalmente irresponsabile in come ha gestito il distanziamento sociale e le mascherine», lo attacca però Biden: è l’ultima parola, prima che Wallace passi all’economia.

3.34 (Giuseppe Sarcina) Sulla mascherina Trump chiama in causa Fauci: «All’inizio diceva che non serviva a nulla, poi ha cambiato idea». Biden: «È totalmente irresponsabile il modo in cui lui ha gestito le mascherine e la distanza sociale».

3.32 (Massimo Gaggi) Trump prova a mettere sulla difensiva anche il moderatore che fa domande vere, ridimensionando al tempo stesso il suo avversario dicendo a Wallace: «Mi tocca dibattere con te anziché con Biden.E la cosa non mi sorprende».

3.31 (Marilisa Palumbo) L’argomento di Trump sul coronavirus, il suo più grande tallone d’Achille, è «avresti fatto peggio». Un po’ debole vista la portata della crisi sanitaria che ha investito gli Stati Uniti più di altri Paesi. La crisi della febbre suina, cui Trump fa riferimento, non è comparabile per numero di morti e conseguenze sull’economia

3.30 (Andrea Marinelli) La prima mezz’ora viene giocata tutta con la stessa tattica: Trump attacca aggressivamente invadendo lo spazio di Biden e Wallace, Biden cerca di mostrarsi calmo, lucido e presidenziale. Al tempo stesso prova a stare al gioco, rispondendo alle provocazioni senza farsi innervosire.

3.25 (Andrea Marinelli) Il segmento sul coronavirus parte da Biden, che snocciola i numeri e gli errori di gestione: per Trump è la parte più difficile. Il presidente per lo più resta zitto, lasciandosi andare a un solo «wrong», ovvero «sbagliato». Poi sostiene che non possiamo sapere quanta gente sia morte in India o Cina, quindi gli Stati Uniti non sarebbero il Paese con più contagi. «Tu hai una buona stampa, io no, purtroppo è così», dice Trump, accusando Biden di aver fatto un pessimo lavoro sull’h1n1.

3.22 (Giuseppe Sarcina) Primo segmento su Corte Suprema e riforma sanitaria si è concluso senza che si sia capito granché. Trump ha accusato Biden di essere ostaggio della sinistra radicale; il candidato democratico ha replicato: «Non hai un piano. Non sai di che cosa stai parlando, come in ogni cosa». Brutto inizio, comunque.

3.20 (Andrea Marinelli) Biden parte calmo e determinato. Lo conferma nel segmento sulla sanità. «Non ha un piano, come su tutto il resto», afferma l’ex vicepresidente. Invitando poi gli elettori ad andare a votare. Trump continua con la sua strategia aggressiva. «La gente lo sa: 47 anni (in politica) e non hai fatto nulla».

3.17 (Giuseppe Sarcina) Trump è molto aggressivo, prova a interrompere più volte Biden e anche il moderatore Wallace, ma l’effetto è di grande confusione.

3.12 (Andrea Marinelli) Come non detto: le prime scintille arrivano subito sulla pandemia, ma siamo ancora nel segmento della Corte Suprema. «Ci arriveremo dopo», afferma Wallace interrompendo il litigio. Poi il moderatore passa alla sanità, e Trump lo interrompe a sua volta: Wallace prova a chiedere quale sia il suo piano se abrogasse la riforma sanitaria di Obama, ma Trump non lo lascia finire. «Mr. President, sono il moderatore di questo dibattito», afferma Wallace. «Immagino debba dibattere con te, non con lui», ribatte Trump tornano sulla presunta parzialità del conduttore.

3.10 (Giuseppe Sarcina) Si parte dalla Corte Suprema, ma in un clima, per ora, di civiltà tra i due candidati. Si sono salutati, anche se non si sono stretti la mano, come previsto dal protocollo anti-covid.

3.06 (Andrea Marinelli) «Non sono eletto per tre anni, ma per quattro», afferma Trump, spiegando perché avrebbe diritto di nominare, come ha fatto, Amy Coney Barrett come giudice della Corte Suprema. «Non è opportuno scegliere il nuovo giudice prima del voto, si vuole solo cancellare la riforma sanitaria e la copertura per milioni di persone», sostiene Biden. «Abbiamo vinto le elezioni e abbiamo il diritto di scegliere», ha replicato Trump.

3.01 (Andrea Marinelli) È cominciato il confronto televisivo: le due campagne si sono accordate affinché i candidati non si stringessero la mano prima dell’incontro: Chris Wallace dà il benvenuto ai due sfidanti, accolti dagli applausi del pubblico. Il primo argomento toccato è la Corte Suprema: perché entrambi pensate di aver diritto di nominare il successore di Ruth Bader Ginburg?, chiede Wallace.

2.38 (Andrea Marinelli) Non ci saranno dichiarazioni iniziali dei candidati, ma il moderatore Chris Wallace comincerà con una domanda al presidente Donald Trump. Il dibattito ruoterà attorno ai 6 argomenti scelti dal conduttore di Fox News, ai quali verranno dedicati segmenti di 15 minuti l’uno: la carriera politica dei due sfidanti; la Corte Suprema, diventata un tema incandescente dopo la morte di Ruth Bader Ginsburg; la pandemia; l’economia; le proteste e le rivolte per la giustizia sociale; il corretto svolgimento di questa elezione, che Trump ha ripetutamente messo in dubbio negli ultimi mesi.

2.40 (Laura Zangarini) La campagna di Trump ha inviato ai suoi fan una email in cui si afferma che il presidente «ha finito il dibattito con Joe Biden» e vanta la sua prestazione due ore e mezzo prima dell’inizio del dibattito. Il messaggio è stato inviato agli sostenitori della campagna di Trump alle 18:30 circa, il primo dibattito presidenziale inizierà alle 21.

2.33 (Andrea Marinelli) È raro che i dibattiti cambino il corso delle elezioni, eppure è successo già nel primo confronto televisivo della storia: quello del 26 settembre 1960 a Chicago fra John Kennedy e Richard Nixon. A chi lo seguiva in televisione il giovane senatore democratico del Massachusetts, che all’epoca aveva 43 anni, appariva abbronzato e rilassato, mentre il vice di Dwight Eisenhower sudava e indossava un abito del colore sbagliato, che lo faceva confondere con lo sfondo e sembrare malato: per i 70 milioni di telespettatori fu un trionfo di Kennedy, ma per chi seguì il confronto in radio l’affermazione fu meno netta.

2.30 (Andrea Marinelli) Alla Case Western Reserve University di Cleveland sono in corso gli ultimi preparativi prima del dibattito di questa sera. Ad affrontarsi sono il presidente Donald Trump, 74 anni, e lo sfidante democratico Joe Biden, 77 anni, che avranno la possibilità di spiegare agli elettori il proprio programma per il Paese: il primo è indietro nei sondaggi e deve sfruttare il confronto televisivo per recuperare; il secondo deve evitare le sue proverbiali gaffe e dimostrare di saper reggere il confronto televisivo — e di conseguenza la presidenza — fisicamente e mentalmente. Su questo Trump ha puntato molto nei giorni che hanno portato al dibattito, arrivando a proporre un test antidoping e di controllare le orecchie dei due contendenti: Biden, sostiene il presidente, non sarebbe in grado di affrontare il dibattito senza aiuti. «Ho i miei auricolari e le mie sostanze dopanti pronti», ha twittato l’ex vicepresidente in serata, condividendo una foto con cuffie e gelato.

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