29 settembre 2020 - 09:33

Covid, Genoa 14 positivi: cosa succede in serie A? Trema il Napoli per la gara con la Juve

Possibile rinvio per la partita tra i liguri e il Torino. Ma anche Juve-Napoli è a rischio visto che i partenopei sapranno con certezza di non essere contagiati o meno solo sabato. E il ministro Spadafora ipotizza uno stop di 14 giorni del campionato

di Salvatore Riggio

Covid, Genoa 14 positivi: cosa succede in serie A? Trema il Napoli  per la gara con la Juve
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Allarme in serie A per i 14 tesserati del Genoa risultati positivi al coronavirus. Mentre i giocatori di Maran e tutto lo staff rossoblu aspettano il risultato del terzo giro di tamponi, tifosi e non si interrogano. Cosa accadrà adesso alla partita di sabato 3 ottobre, a Marassi, contro il Torino? E al big-match di domenica 4 ottobre tra Juve e Napoli? E cosa succederà in futuro in serie A, se dovessero riproporsi casi simili? Una preoccupazione che nasce anche dal fatto che il governo sta pensando di fermare il campionato per 14 giorni se il contagio dovesse estendersi anche ai giocatori del Napoli.

Genoa-Torino

Genoa-Torino resta una partita a rischio, anche se l’intenzione della Lega al momento è quella di non rinviarla. Se in Europa il protocollo Uefa prevede che la partita possa disputarsi se ci sono almeno 13 giocatori negativi (di cui almeno un portiere) e quindi disponibili, in Italia non c’è una regola fissa, come per la Francia dove le squadre hanno consegnato una lista di 30 giocatori in Lega e se hanno 20 calciatori negativi tra i quali non più di un portiere, possono comunque giocare. Quindi – in assenza di una normativa precisa o dell’intervento del governo – Genoa e Torino dovrebbero in teoria giocare regolarmente.

Mercoledì Consiglio di Lega straordinario

Mercoledì l’ipoesi di un rinvio della partita sarà discussa in un Consiglio straordinario, ma pare difficile una decisione diversa rispetto a quella del far giocare, applicando anche in Italia la normativa Uefa. Una decisione che però scontenterebbe il Genoa visto che la Asl ha impedito da oggi alla squadra ligure di allenarsi regolarmente. Qualora venisse spostato il match in quel caso verrebbe rinviato in infrasettimanale in una settimana che prevede partite di coppa. Se accadesse potrebbe però essere il Torino ad appellarsi chiedendo di giocare comunque sabato. E’ evidente quindi come sia necessario che la materia venga regolamentata in fretta.

Juventus-Napoli

La paura cresce anche in casa partenopea dove si è svolto un nuovo giro di tamponi, i cui esiti arriveranno domani. È stato il presidente Enrico Preziosi ad avvisare direttamente il collega Aurelio De Laurentiis della positività dei suoi giocatori. Un altro giro di tamponi sarà effettuato giovedì e un terzo sabato, quando si avrà il quadro definitivo sulla positività o meno dei giocatori partenopei, visto che saranno passati 5 giorni dall’incontro con il Genoa e dal momento del possibile contagio. «L’attenzione è massima e con le risposte dell’ultimo tampone attese per sabato sarà difficile organizzare la trasferta in casa della Juventus» ha detto infatti a Radio Marte Vincenzo Mirone, professore di Urologia nell’Università Federico II, responsabile scientifico degli screening Covid-19 per lo staff ed i giocatori del Napoli. «La preoccupazione — ha spiegato — è notevole, durante la partita con il Genoa ci sono stati dei faccia a faccia, come tra Osimhen e Masiello. Dopo il primo tampone potremmo già avere delle notizie, decisivo però sarà quello di cui avremo risposte sabato». Proprio per questo dalla società partenopea fanno trapelare che in caso di positività multiple il Napoli potrebbe chiedere di rinviare la partita. Una cosa che però difficilmente potrebbe essere accolta dato soprattutto la difficoltà di trovare una data per recuperare l’incontro visto che sia Juventus che Napoli sono impegnate anche nelle coppe europee.

Periodo di incubazione

Per il calcio italiano dunque la settimana inizia quindi con l’ansia: ci si interroga nuovamente sui protocolli e sulle disposizioni in materia sanitaria. Oltre che sulle nuove norme del comitato tecnico scientifico che ha previsto di recente un cambio di protocollo rispetto ai tamponi: si effettueranno, se non ci sono motivi di allarme, soltanto 48 ore prima delle competizioni e non più ogni 4 giorni. Ma avendo il virus un tempo di incubazione tra i 2 e i 5 giorni è evidente come sia possibile avere giocatori formalmente negativi ai tamponi, ma di fatto positivi al momento di scendere in campo. Ecco perché medici come il professor Bassetti, infettivologo, hanno parlato di una «Waterloo dei tamponi» .

Gli arbitri

In ogni caso, mercoledì due arbitri presenti domenica al San Paolo avrebbero dovuto essere coinvolti in Benevento-Inter, recupero della prima giornata di campionato: Francesco Fourneau avrebbe dovuto essere il direttore di gara della sfida in Campania, e Federico La Penna, il quarto uomo, ma a scopo precauzionale sono stati sostituiti rispettivamente da Marco Piccinini e Livio Marinelli. Questo perché entrambi erano impegnati domenica al San Paolo: erano, rispettivamente, il quarto uomo e il primo responsabile alla Var.

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