28 settembre 2020 - 07:14

Roma-Juventus 2-2: Ronaldo porta la Juve dove ancora non è; Pirlo, il risultato la cosa migliore

Il pari di Roma è deludente: non ci sono né gioco, né luce. Sembra il Sarri involuto di inizio 2019/20, è lontano da Allegri

di Mario Sconcerti

Roma-Juventus 2-2: Ronaldo porta la Juve dove ancora non è; Pirlo, il risultato la cosa migliore
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Ronaldo porta la Juve dove la Juve ancora non esiste. Il pareggio di Roma avviene in modo deludente, il gioco è complesso, non ha luce, Pirlo finisce per cambiare l’intero centrocampo. Una Juve vicina al Sarri involuto d’inizio stagione, soffocata dalla sua metodicità un po’ noiosa, preoccupata di non sbagliare, quindi incapace di inventare. Ha trovato anche un buon avversario che non si è chiuso e l’ha attaccata al limite del centrocampo, dividendola dai suoi attaccanti.

Morata è corso subito fuori dal gioco, non per sue colpe. L’idea di Pirlo è di dare con lui alla Juve una strategia di attacco diversa dalle sole eccezioni di Ronaldo, ma così raddoppia il peso per il resto della squadra già molto occupata a lasciare libertà a Ronaldo. Più leggero stavolta anche il talento di Kulusevski. Il risultato è una Juve scolastica, che non tira in porta, mai pericolosa davanti a una Roma sveglia e con tre uomini di tecnica superiore (Pedro, Mkhitaryan e Dzeko).

Ha sbagliato due gol poco credibili Dzeko, di destro e di sinistro, cioè proprio errori universali davanti a Szczesny. Segno che si sente ancora sulla porta di casa. In sostanza una Juve che si cerca ma non si trova, lontana da quella di Allegri, con meno qualità di quella di Sarri. Perché stia fuori Bentancur è una buona domanda. Quanto si inserisca davvero Ramsey, un’altra. In quel ruolo o determini o non ci sei. La cosa migliore della sera è il risultato, un ottimo pari che frena comunque la corsa.

Ha fatto una partita promettente il Milan, in testa alla classifica. Ha subito poco, quindi ha avuto personalità anche senza Ibra. Questo conferma la crescita. L’infortunio di Rebic però raddoppia l’handicap in attacco ed esperienza nel momento migliore per prendere entusiasmo. C’è qualcosa di nuovo nel Napoli di Gattuso, altro primatista, che gioca con due mezzali tecniche, Fabian Ruiz e Zielinski, due ali come Lozano e Insigne, più Mertens e Osimhen. Il risultato è eccezionale, ma il Genoa è via via scomparso. Ci sono troppe squadre destinate a perdere contro le prime sette, la povertà di genere ha abbassato ancora il livello, la differenza balza agli occhi.

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