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Il piano cashless del governo: rimborsi fino a 3mila euro per i pagamenti con carta e concorso a premi

Questo meccanismo andrà ad aggiungersi alla restituzione del 10% delle spese sostenute con pagamenti elettronici per un ammontare massimo di 3 mila euro

di Laura Serafini

(seksan94 - stock.adobe.com)

3' di lettura

Il piano cashless allo studio del governo include anche un concorso a premi. Un meccanismo di premialità che possa spingere il cittadino a pagare tutto con carte e strumenti di pagamento, a partire dal caffè.

Il piano prevede di riconoscere un premio di 3 mila euro ciascuno per le prime 100mila persone che nell’arco di 6 mesi, dal primo dicembre 2020 (quando dovrebbe prendere il via il piano cashless) fino a fine maggio 2021 avranno effettuato il maggior numero di transazioni con carte e altri strumenti di pagamento. Tutto questo andrà ad aggiungersi al cashback che, stando a quanto già emerso nelle scorse settimane, prevede la restituzione del 10% delle spese sostenute (con rate semestrali) con questo tipo di transazioni per un ammontare massimo di 3 mila euro. Il rimborso viene riconosciuto solo se si effettua un numero minino di 50 transazioni ogni 6 mesi. Il governo stima che nei primi 6 mesi partecipino al piano 10 milioni di persone. Qualora l’adesione fosse meno consistente, si potrebbe valutare di aumentare l’ammontare massimo del cashback e quindi anche la percentuale rimborsata.

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Il piano allo studio del governo

Queste indicazioni sono ipotesi di partenza sulle quali sta lavorando il governo e che sono state illustrate nel corso dell’incontro avvenuto nei giorni scorsi tra il premier, Giuseppe Conte, e gli operatori di settore. Numeri e percentuali sono passibili di aggiustamenti ma l’impianto è quello tracciato.

Il piano cashless farà perno sull’App Io della Pubblica Amministrazione. Per accedere al piano l’utente dovrà registrarsi: il codice fiscale sarà il veicolo principale per identificare il cittadino e le carte ad esso associate (le transazioni calcolate sono quelle cumulate tra le varie carte). Ogni componente di un nucleo famigliare può partecipare individualmente al cashback, per cui una famiglia di tre persone potrebbe avere un ritorno di 450 euro ogni sei mesi. La restituzione del 10 per cento delle spese avverrà con tutta probabilità sotto forma di cassa, con accredito su conto corrente (e per questo motivo va fornito l’Iban). Sulla App sarà anche possibile controllare in tempo reale la posizione in classifica in termini di numero di transazioni ai fini del premio da 3 mila euro, ribattezzato supercashback, anche questo pagato con rate semestrali. Questo è stato studiato per incentivare le persone a usare la carta anche quando è stato raggiunto il massimale dei 3 mila euro per avere la restituzione del 10 per cento. La partecipazione al piano cashback consente anche di partecipare alla lotteria degli scontrini, con premi fino a 5 milioni.

Come si calcola il cashback

Una precisazione è necessaria in merito al calcolo dell’ammontare sul quale si misura il cashback. La soglia massima dei 3 mila euro non è relativa alle effettive spese sostenute ma rappresenta un massimale. Questo è dato dalla sommatoria del valore economico che verrà dato ad ogni transazione: ad esempio, al pagamento del caffè per un euro potrebbe essere riconosciuto un valore di un centesimo.

All’acquisto di un televisore per 500 euro potrebbe essere riconosciuto un valore di 50 euro. Tutto questo per fare in modo che il meccanismo premiale incentivi il numero delle transazioni, soprattutto quelle più piccole, e non il valore complessivo di una spesa. Sarebbe troppo semplice arrivare alla somma dei 3 mila euro comprando solo uno o due elettrodomestici costosi, per questo motivo è stato messo a punto un sistema più articolato, simile ai bollini per la raccolta punti sulla spesa.

Tutte queste indicazioni dovranno trovare una definizione di dettaglio nel decreto attuativo del decreto Agosto, che ha rilanciato il cashback. L’attesa è che esso possa essere emanato in tempi brevi, ad esempio nel corso del mese di ottobre.

E questo perché, una volta pubblicato, dovrà essere implementato con l’ adeguamento delle infrastrutture tecnologiche degli operatori che gestiscono i pagamenti. Un’operazione che richiederà tempo.

Verso commissioni zero per le spese fino a 25 euro

L’appendice e presupposto del piano è l’impegno che nelle scorse settimane gli operatori del mercato - le maggiori banche, i circuiti delle carte di credito - hanno preso per ridurre le commissioni a carico dei commercianti che accettano i pagamenti con le carte. L’impegno, assunto su base individuale e spontanea (per evitare contestazioni da parte delle Autorità Antitrust), tenderà a ridurre quanto più possibile vicino allo zero le commissioni su transazioni fino a 5 euro e un’ulteriore consistente riduzione (in alcuni casi anche a zero) per le spese tra 5 e 25 euro.

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