24 settembre 2020 - 23:14

Turismo, la riscossa della montagna

Grandi spazi, servizi, clima (e idea di sicurezza).«Stagione oltre le aspettative, tantissimi italiani». Trentino e Alto Adige le mete estive preferite

di Carlotta Lombardo

Turismo, la riscossa della montagna Alto Adige: il belvedere sul Seceda, in Val Gardena, di fronte al Sassolungo e al Sella. La valle ad agosto ha avuto l’80% dell’occupazione
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Per le città d’arte è tuttora una Caporetto, le spiagge hanno retto ma confidano sull’ultima coda della stagione estiva, mentre la montagna ha superato ogni più rosea aspettativa. Le performance di agosto hanno sorpreso gli stessi operatori turistici, registrando risultati in molti casi insperati. Perché se tutti, a causa della pandemia, hanno lavorato in deficit, c’è chi è andato meglio di altri e, tra i monti, chi ha visto aumentare il flusso di turisti italiani. Quasi a compensare l’assenza forzata di quelli stranieri, tedeschi in testa.

Trentino: il successo dell’extralberghiero e il senso di sicurezza

È successo alla Paganella (-72% di arrivi a giugno, mese da considerarsi «nullo» per tutti, ma +6,4% di italiani ad agosto rispetto al 2019) e un po’ ovunque sulle Dolomiti. Complici i grandi spazi che hanno assicurato il distanziamento sociale. «La stagione da noi è partita a fine giugno con un flusso discreto di italiani ma ad agosto è stata decisamente buona — conferma Roberto Failoni, assessore al turismo della Provincia Autonoma di Trento —. La montagna ha ispirato sicurezza, avvicinando nuovi target di clienti. Sui nostri laghi, soprattutto quello di Garda, si è cominciato a vedere anche qualche turista straniero». Un’estate autarchica con nuovi ospiti che hanno evidenziato anche l’altra tendenza di stagione: vacanze più corte e frequenti alla scoperta di strutture ricettive extra alberghiere, come camper, campeggi e agriturismo. «Ancora non abbiamo dati ufficiali, ma se il ricettivo tradizionale pensiamo sia stato inferiore di un 20%, il dato sulle seconde case è nettamente superiore e l’extralberghiero potrebbe aver superato i numeri dell’anno scorso — continua Failoni —. L’estate 2019 è stato l’anno record per il Trentino, con più di 9 milioni e 700 mila pernottamenti, di cui il 62,8% di provenienza italiana. Quest’anno, malgrado tutto, è andata bene. Anche perché il 96% dei 15.000 turisti intervistati via mail è tornato a casa contento. L’inverno? Sono positivo e penso che non andrà male. Certo, dipende dal virus, però ci stiamo muovendo per affrontare la stagione in totale sicurezza. Gli italiani ci saranno, per gli stranieri, il 50% delle presenze invernali, si vedrà».

Alto Adige: performance ottime con un’occupazione ad agosto dell’80%

L’estate, nonostante secondo la Coldiretti/Ixé sia finita con un bilancio di 34 milioni di italiani in vacanza e un calo del 13% rispetto al 2019, è stata ottima anche per l’Alto Adige, al primo posto in tandem con il Trentino nella classifica stilata dal Centro Studi del Touring Club Italiano delle regioni preferite (dopo ci sono Toscana, Sardegna e Puglia). «Durante il lockdown siamo rimasti sempre in contatto con i nostri clienti italiani e, grazie anche alla campagna social “#Quello che amo”, siamo riusciti ad avvicinarci ai numeri dell’anno scorso (oltre 4 milioni e 700mila arrivi, ndr) — racconta Erwin Interegger, direttore generale di Idm Alto Adige, l’azienda che si occupa della destinazione —. A fine luglio non solo l’occupazione era dell’80%, ma abbiamo attratto anche molti più giovani». La percentuale è stata trainata dalla Val Gardena, la Val Badia e la Val Pusteria, ma è andata bene anche per le città di montagna: la veneta Cortina d’Ampezzo («dobbiamo però essere cauti», avverte Marco Zardini, presidente Consorzio Esercenti degli impianti a fune), Trento e Merano. Qui gli arrivi sono stati il 73% rispetto allo stesso periodo 2019 e i Mercatini di Natale sono già stati annunciati, in forma smart e nel pieno delle normative di sicurezza.

La colazione del Tanzer e cosa è cambiato per gli albergatori

La tranquillità di Issengo, borgo vicino a Falzes, nel bel mezzo della Val Pusteria, e le proposte del Gourmet Hotel Tanzer, in centro al paese di 350 anime, hanno decretato il successo della stagione estiva 2020 di questo boutique hotel che ad agosto a riempito tutte le sue 20 camere grazie anche a una cucina fuori dal comune (l’hotel è menzionato nella guida Ristoranti d’Italia 2019 del Gambero Rosso, nella Michelin nel 2019, nella Schlemmer Atlas 2019 ed è tra i migliori ristoranti dell’Alto Adige secondo la Guida Gault Millau 2019). La qualità della materia prima è un pilastro per la famiglia Baumgartner che da sempre accoglie i propri ospiti facendoli sentire come a casa. Con il Covid, come per tutti gli alberghi, ha dovuto rivedere la modalità di accesso alla prima colazione, per poi decidere di adottarla per sempre. Anche quando il virus non ci sarà più. «Le normative per l’emergenza sanitaria hanno imposto l’abolizione del buffet a favore del servizio al tavolo — spiega Michael Rieder —, ma col tempo ci siamo accorti che questa soluzione va meglio sia a noi che ai clienti. Noi abbiamo la possibilità di spiegare tutta la particolarità dei nostri menu colazione e dei prodotti a chilometri zero che usiamo; e loro di godersi la colazione più a lungo, chiacchierando comodamente seduti a tavola».

Piemonte, Lombardia, Valle d’Aosta e Friuli Venezia Giulia

E Piemonte e Lombardia? Le regioni hanno scommesso sull’immersione nella natura e la sicurezza, come la Valle d’Aosta (il suo agosto è stato pieno e a giugno i dati parlano di +16% di visite web di strutture ricettive). Quadro in risalita anche per il Friuli-Venezia Giulia. I dati di recupero di agosto sfiorano il 90%. Sui monti ci sono stati ottimi livelli di presenze in Carnia, nel tarvisiano, a Sappada, a Piancavallo. Fra le soluzioni più gettonate quelle extra alberghiere, appartamenti, campeggi e albergo diffuso, tanto che quello di Sauris ha segnato addirittura un aumento del 20% sul fatturato del 2019. E l’autunno? Si annuncia il possibile sorpasso della performance settembrina 2019.

Gli ingressi in funivia e seggiovia

Secondo i calcoli di Dolomiti Supersummer, il prodotto estivo del Dolomiti Superski, il comprensorio che vanta 1.200 km di piste e che gestisce gli impianti di risalita in 12 valli montane, considerando il periodo 30/05-20/09/2020, l’estate ha fatto registrare -17% di passaggi e -16% di primi ingressi. «Se facciamo un’analisi più accurata, vediamo che giugno è andato molto male, vista la grande insicurezza della clientela, luglio è andato benino, mentre agosto e settembre sono stati sorprendentemente buoni — spiega il Direttore Generale Thomas Mussner —. Tra l’8-23 agosto registriamo un +5% di primi ingressi, a settembre fino al 20/09 un +6,5%. Con il passare del tempo la gente ha imparato a convivere con la situazione e noi siamo riusciti, con misure ad hoc, a tranquillizzare e rassicurare i nostri ospiti. A maggio non sapevamo se la stagione turistica estiva ci sarebbe stata o meno. Il giorno che è stata ufficializzata l’apertura delle regioni italiane per il 3 giugno, le prenotazioni alberghiere sono partite a razzo. E luglio e agosto sono andati bene anche per gli impianti di risalita».

E la stagione invernale. Come sarà?

Sarebbe stata la stagione record in assoluto di tutti i tempi, interrotta a sorpresa il 10 marzo 2020 dal governo, perché la stagione invernale 2019-20 il 2 febbraio aveva già +14% di passaggi e +18% di primi ingressi, rispetto alla stagione precedente. E quella che verrà? «Nessuno può fare previsioni per l’inverno a venire, ma una cosa è certa: Dolomiti Superski ci crede e sta lavorando per essere pronto per l’inizio della stagione, che è in programma per il 28/11/2020 — continua Mussner —. La dimostrazione sono i 100 milioni di euro che abbiamo investito anche quest’anno nel rinnovo di impianti di risalita e nell’ottimizzazione degli impianti di innevamento programmato. Il tutto all’insegna della massima qualità e tranquillità per i nostri clienti».

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