Di solito, a ricordare un’edizione del Rally della Lana ci sono foto e filmati con tantissimo pubblico ad assistere sulle curve chiave di una delle sue celeberrime prove speciali. La numero 33 invece è andata in scena senza tifosi e con le restrizioni legate alla pandemia da Coronavirus.

La passione pura del popolo del rally ha lasciato il posto alla stringente logica del momento, consentendo che si arrivasse in fondo. Il risultato tecnico con la vittoria di Andrea Crugnola e di Pietro Ometto è di sicuro valore, così come lo sono tutti i primi arrivati, Corrado Pinzano, Elwis Chentre, Alessandro Gino e Giacomo Scattolon, giusto per citare i primi 5 della graduatoria.

Pinzano poi è anche il promoter che tre anni fa riportò la corsa per vetture moderne ad avere cadenza annuale. «Sono contento di come tutta la famiglia di Peppe Zagami e la loro New turbomark abbiano saputo allestire questa corsa. Certo non è stato facile, ma ce l’abbiamo fatta». Una fatica doppia che si è fatta sentire, tanto che nelle chiacchiere post gara al sindaco di Biella, Claudio Corradino, Pinzano ha espresso la volontà «di non correre l’anno prossimo per il troppo carico tra organizzazione e gara».

Pinzano era stato convinto dalla versione leggera della corsa ma, alla fine il peso si è fatto sentire. Nonostante tutto sia filato liscio anche per l’intelligenza con la quale il rally è stato disegnato, sfruttando i pochi chilometri consentiti in deroga dall’Aci sport Italia visto il momento storico.

Due prove speciali concatenate e di difficile accesso stradale il sabato, e poi il solo ripetuto passaggio di Curino con tutti gli ingressi, sempre gli stessi per l’intera giornata, presidiati a dovere. E per i piloti è stato utilissimo rifare tre passaggi sulla stessa strada usata per sgrossare se stessi e le vetture ferme da troppo tempo. «Era dalla ronde di novembre - dice Elwis Chentre - che non salivamo in macchina ed essere di nuovo sulla Curino ci è servito».

Elementare a posteriori, acuto all’origine della progettazione. Così è stato possibile andare oltre. Dice Peppe Zagami, l’organizzatore sul campo del Lana: «È stato un successo con i 124 iscritti che rappresentano il record per le tre edizioni fino adesso disputate della rinata corsa. Devo ringraziare i biellesi e i rallysti in generale, senza il loro aiuto non avremmo potuto fare questo evento». Anche se all’inizio non è stato tutto rosa e fiori: «In molti dicevano che non avremmo fatto la corsa, che le ps sarebbero state interrotte. Un sacco di critiche a volte tramite i social, dove tutti dicono la loro, anche insulti: ringrazio i biellesi che hanno avuto la maturità di restare a casa».

Zagami ha poi ancora un ringraziamento speciale per Prefettura e Questura, «per il sostegno ricevuto in ogni momento». Ma soprattutto arrivano due annunci. Il primo è per gli appassionati. «A novembre non ci sarà la Ronde del Gomitolo. Non si correrà perché la mia organizzazione sarà impegnata nella preparazione del Rally del Rubinetto e per un’altra gara nell’Ossola. È giusto che ogni zona abbia un adeguato sostegno alle proprie iniziative». L’altro proclama è affascinante. «Il “Lana” tornerà nel 2021 e sono certo avrà validità per il Campionato italiano». Un impegno che potrà far tornare la corsa ai livelli di valore sportivo dei suoi anni ruggenti. Meme Gubernati, cui la corsa oggi dedica il memorial, ne sarebbe contento.

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