Firenze

Toscana, Ceccardi: "Non ha senso oggi definirsi antifascista"

La candidata del centrodestra: "Per i rifiuti i termovalorizzatori secondo me servono"
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Dice di essere per la sanità pubblica ma "aperta al contributo dei privati, senza preclusioni ideologiche". Scettica sulla possibilità di tornare subito all'acqua pubblica: "Sull'idea siamo tutti d'accordo ma chi paga? Rischiamo di far aumentare le bollette, già le più salate d'Italia". Economia: "No al Mes". E sulle nuove moschee: "La libertà di culto va garantita ma proteggerci dal terrorismo è più importante". La leghista Susanna Ceccardi scende in campo così. Convinta di poter battere Eugenio Giani sui temi e per il profilo: "Non dico quel che tutti vogliono sentirsi dire, dico ciò che penso. Non sono né fascista né antifascista perché aveva senso prendere posizione nel '44, oggi non c'è una guerra civile. Sono dalla parte dei deboli. E prenderò voti di sinistra".

Come pensa di stare dalla parte dei 100-150 mila nuovi disoccupati che avremo a settembre?
"Altre Regioni, non solo di destra, hanno messo milioni per aiutare le imprese. Il Veneto 110, il Piemonte 88, la rossa Emilia 45. La Toscana ad oggi non ha un piano. Ha solo dato 5,6 milioni a chi assume a tempo indeterminato, insufficiente e ideologico. Rossi si sbrighi, metta dei soldi per salvare subito aziende e posti di lavoro altrimenti, chiunque governi, si rischia di arrivare tardi".

Vanno presi i soldi del Mes?
"No, hanno delle condizionalità capestro, sarebbe come dire alle imprese di andare dallo strozzino. Meglio sarebbe l'acquisto di titoli di Stato da parte della Bce. La Regione Toscana ha un avanzo vincolato di 700 milioni, faccia una battaglia per chiedere al governo di usare intanto quello in deroga. Serve subito liquidità per le aziende. Sul medio lungo periodo stop burocrazia e infrastrutture: la Toscana negli ultimi 10 anni non ha fatto un'opera strategica. E il Dl semplificazioni è fumoso e puzza di campagna elettorale. Servivano i commissari modello Genova, con pieni poteri per opere come la Tirrenica e il ponte crollato di Albiano Magra".

Sempre dubbiosa sulla nuova pista dell'aeroporto di Firenze?
"C'è stata una costruzione del mio profilo ingiusta su quest'opera, io non sono contro i fiorentini. Ho espresso delle perplessità sulla Via che sono le stesse di Tar e Consiglio di Stato. Io dico che bisogna andare a riguardare il progetto adattandolo e guardando meglio le 120 prescrizioni. E comunque il tempo l'ha perso tutto il Pd, non vorrete dar la colpa a me?".

E gli inceneritori dove li metterebbe?
"Dove li metterebbero i sindaci, non io. Un governatore deve dare l'indicazione politica: non gli inceneritori ma moderni termovalorizzatori, che tutelano la salute e l'economia, per me servono. Dovremo costruire un piano di autosufficienza dei territori sui rifiuti, dando la delega a ciascun Ato di individuare coi sindaci le localizzazioni".

Lei difenderà la sanità pubblica?
"Sono stata in Lunigiana e un'amministratrice mi ha raccontato che la mamma è morta di infarto in autostrada nel periodo Covid perché non ha fatto in tempo ad arrivare in ospedale. Dobbiamo ripartire dai presidi territoriali. La sanità pubblica deve essere il nostro modello ma in accordo coi privati. La polemica di Rossi contro i centri privati che facevano i test sierologici è stata assurda: i privati hanno aiutato".


Il modello lombardo ha fallito...
"La Lombardia è stata l'unica Regione ad esser messa veramente alla prova. La sanità pubblica deve essere salvaguardata ma non si può rifiutare ideologicamente l'apporto del privato. La riforma Saccardi invece andrebbe smantellata. Bisogna ritornare a un sistema di Asl più vicine ai territori".

È per riaumentarle? Durante il Covid le maxi Asl hanno aiutato.
"I costi con le maxi Asl non sono diminuiti. E ad aiutare durante il Covid sono stati medici e volontari, che ora chiedono di cancellare la riforma Rossi- Saccardi. Le Asl vanno avvicinate ai territori. Io sono contraria alla logica degli accorpamenti, del centralismo da cui irradiano servizi e politiche. Vale anche per trasporti e acqua".

È contro l'acqua pubblica?
"No ma ho un approccio diverso dalla sinistra. Tra le spa toscane l'unica tutta pubblica è Gaia, che è l'esperienza più negativa in termini di gestione. Non criminalizzo il pubblico ma occorre vedere come si fa. Io dico no ad accorpare le società. E per recedere dalle concessioni ai privati dovremmo pagare centinaia di milioni che poi finirebbero in bolletta. Nel breve termine è meglio far rispettare i contratti di gestione, pretendere investimenti, lavorare per abbassare le bollette e tutelare chi non riuscirà a pagarle".

Pensa di prendere voti a sinistra?
"Sì, dicendo la verità. Lo slogan acqua publica ora piace a tutti ma l'acqua l'ha privatizzata la sinistra. Loro vogliono ingraziarsi l'elettorato, io faccio una valutazione costi-benefici. Io metterò al centro i temi sociali e la sicurezza. Case popolari modello Cascina: prima gli italiani. Servirà il certificato patrimoniale del Paese di origine per le domande".

Crede che i toscani ce l'abbiano con gli immigrati?
"No, credo che ce l'abbiano contro chi li gestisce male e con politiche assistenzialiste che favoriscono gli irregolari. Buonismo non è sinistra".

Lei è antifascista?
"Io sono anti ideologica. Vengo anch'io dalla storia rossa, sono nata nel 1987 ma ho una famiglia di tradizione di sinistra, il fratello di mio nonno era un partigiano e fu ucciso dai fascisti. Non sono né fascista né antifascista, aveva un senso la domanda allora, nel 1944. Oggi è troppo facile dirsi antifascisti con un nemico che non esiste. Sono dalla parte dei temi".

E perché non è dalla parte di Imagine, che è un inno al pacifismo?
"Nella pace si prospera, ma gli antifascisti del 1944 erano pacifisti o no? Quando devi guadagnarti la libertà devi combattere. Se parliamo di musica, io amo De Andrè".

Giani si ispira a Pertini, lei?
"Il mio modello politico sono i combattenti per i diritti. Da Bobby Sands a Gandhi, da cui ho tratto la frase del percorso politico: prima ti ignorano, poi vinci. Anche Giani mi ignora, dice che l'avversario è Salvini. Qualcuno dice che ho pagato un attore di colore 50 euro per arrostire un gatto di peluche a Campiglia Marittima, per altri avrei detto che i puffi sono comunisti. Tutte fake".

Non è lei che usa la Bestia di Salvini sui social?
"No tutta roba mia. Ho sponsorizzato la mia pagina Facebook durante le elezioni europee ma i miei post sono autoprodotti. Magari ricondivisi, ma non c'è una regia".

Quanto spenderà di campagna?
"Faremo un crowdfunding, ci vogliono tanti soldi e non abbiamo i grandi finanziatori del Pd".

Se fosse governatrice toglierebbe i bus ai francesi?
"Sicuramente oggi fossi governatrice stopperei tutto. La gara unica regionale è stata un errore enorme".

Perché ha ritirato sua figlia dal nido se era tutto in regola?
"Kinzica avrà un anno a settembre, non mi faceva piacere fosse guardata come la figlia di. Io ho ragionato da genitore non da politico, conosco quell'asilo pubblico e mi piaceva l'idea che andasse lì. Non è vero che avrei rubato il posto a qualcuno perché da quando governa la Lega a Cascina le liste d'attesa vengono esaurite: chi resta fuori prende il contributo per andare al privato. Ora ci manderò anche mia figlia, almeno evito le polemiche".

Perché non si dimette da europarlamentare?
"Giani si è dimesso da presidente del Consiglio regionale? Anche lui dovrebbe allora. Io mi candido a governatrice, non all'opposizione. Se perdo torno nel ruolo per cui mi hanno eletta. La mia collega Bonafè manco si è messa in partita per tenersi la poltrona in Europa, io sì".

Lei è molto cattolica ma convive, ha una figlia e non è sposata: non è una contraddizione?
"Per sposarmi attendo una proposta che non è ancora arrivata...".

Accetterebbe voti di Casapound?
"Il voto è libero e segreto. A nessuno viene chiesto censo, orientamento sessuale, religioso o politico prima di entrare in cabina elettorale".

Candiderà volti di sinistra nelle sue liste civiche?
"Perché no?"

Stopperà le nuove moschee?
"Serve una legge regionale per gli edifici religiosi. La libertà di culto va garantita ma proteggerci dalla minaccia terroristica è più importante".

Vuole dire che ogni moschea può essere un covo di terroristi?
"Le nuove opere religiose si devono inserire in un contesto programmato sul piano urbanistico e partecipato dal basso. Altrimenti si rischiano fenomeni di marginalizzazione e radicalizzazione".