Economia

Borse positive alla ripartenza di una settimana cruciale per il Recovery fund. Bankitalia: peggiorano le aspettative delle imprese

Milano chiude a +1,19%. Bene Wall Street. Secondo il Fondo monetario, quest'anno il Pil del Vecchio continente calerà di oltre 9 punti percentuali: "Le economie Ue hanno bisogno di aiuti"

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MILANO - Le Borse approcciano una settimana che potrebbe esser decisiva per i destini europei, visto che al Consiglio di venerdì e sabato prossimi si cercherà l'intesa sul Recovery fund che dovrebbe accompagnare per i prossimi anni il rilancio economico post-Covid. Il premier Conte ha in programma in giornata un incontro con Angela Merkel proprio in preparazione della resa dei conti con i Paesi cosiddetti frugali, che vorrebbero legare gli aiuti a un maggior potere di controllo degli Stati sui piani di riforma delle singole capitali.

I listini europei chiudono così positivi, sulla scia delle speranze per un nuovo vaccino contro il Coronavirus. Milano torna a rafforzarsi dopo un parziale rallentamento a metà seduta e termina guadagnando l'1,19 per cento. Pesa il tracollo di Atlantia, che segna un -15,19%, con le conessioni autostradali sempre più in bilico per la holding dei Benetton e un default da 20 miliardi che si profila sui mercati. Bene invece Tim con il governo in pressing perché si arrivi alla società unica della banda larga. Positive anche le altre europee: Londra sale dell'1,29%, Francoforte cresce dell'1,25% e Parigi dell'1,73%. Wall Street, nonostante l'aumento incessante di casi negli Usa, procede in rialzo: alla chiusura delle Borse europee lo S&P500 guadagna l'1,4% e il Nasdaq sale dell'1,66 per cento. Gli investitori hanno accolto con favore i commenti del capo dell'azienda biotecnologica tedesca BioNTech, il quale ha detto che un vaccino sarebbe stato pronto per la revisione normativa entro la fine dell'anno, mentre Gilead Sciences ha detto che il suo farmaco Remdesivir è stato relativamente efficace negli studi clinici. Grande attesa per le trimestrali, che prendono il via nei prossimi giorni.

Chiude in forte rialzo la borsa di Tokyo dopo i rally negli Stati Uniti e in Asia sulla scia delle nuove speranze di trovare un vaccino per il coronavirus. L'indice di riferimento Nikkei di Tokyo è salito di oltre il 2,22% a 22.784,74 punti, mentre l'indice Topix è salito del 2,46% a 1.573,02 punti.

L'euro chiude in rialzo. La moneta europea passa di mano a 1,1363 dollari e 121,87 yen. Dollaro/yen frena a 107,25. Lo spread tra Btp e Bund tedeschi chiude in calo 165 punti base con rendimento del decennale italiano intorno all'1,24%. Venerdì sera, l'agenzia di rating Fitch aveva confermato il giudizio sull'Italia.

Oggi il Fmi ha rilasciato la sua previsione sull'Ue dicendo che il Pil calerà del 9,3% nel 2020 per crescere del 5,7% nel 2021. Il prodotto del Vecchio continente ornerà "ai livelli del 2019 solo nel 2022". "Le forti divergenze nelle condizioni iniziali si tradurranno probabilmente in una ripresa disomogenea a livello europeo", spiega Poul Thomsen del dipartimento Europea dell'Fmi. L'economia europea continua ad aver bisogno di aiuto: "il sostegno di bilancio resta vitale" ma con il passare del tempo le risorse "diventeranno risicate" e per questo "è il momento di guardare avanti e rivalutare come meglio usare il limitato spazio di bilancio". Segnali di pessimismo dall'analisi di Bankitalia sulla situazione economica: peggiorano le aspettative delle imprese: i giudizi sulla situazione economica generale nel secondo trimestre del 2020 "sono peggiorati rispetto alla precedente indagine condotta in marzo". Le imprese riportano una ampia flessione della domanda corrente. Le attese a breve termine sulle vendite sono invece meno pessimistiche, così come quelle sulle proprie condizioni operative.

Tra le materie prime, i timori per l'avanzare dell'epidemia in Usa e in altri paesi continuano a mantenere sostenute le quotazioni dell'oro sui mercati asiatici che restano sopra i 1.800 dollari l'oncia: il lingotto con consegna immediata torna a guadagnare lo 0,4% a 1.803 dollari l'oncia. Quotazioni del petrolio in lieve aumento, invece, malgrado il meeting Opec di questa settimana si appresti a discutere la richiesta saudita di limitare i tagli alla produzione per prepararsi alla ripresa economica. Nel pomeriggio a New York le quotazioni del Wti, barile di riferimento texano, crescono leggermente a 40,61 dollari.