13 luglio 2020 - 12:39

John Travolta, la morte della prima compagna e del figlio: le prove più dure della star di Pulp Fiction

La stessa malattia che ora ha portato via la moglie Kelly Preston, il cancro al seno, era stata la causa della morte di Diana Hyland, il primo grande amore dell’attore. Ma il dolore più grande è stato la morte del 16enne Jett, nel 2009, con tutte le accuse che ne seguirono

di Elisa Messina

John Travolta, la morte della prima compagna e del figlio: le prove più dure della star di Pulp Fiction
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A scorrere le vicende della biografia di John Travolta, appena sconvolta dalla morte della moglie Kelly Preston che era al suo fianco da 29 anni, troviamo drammi terribili, cadute e risalite. A partire dalla morte della prima compagna di Travolta, Diana Hyland nel 1977 (lei ha 41 anni, lui è poco più che ventenne) fino alla tragedia della morte di un figlio, Jett, primo dei l tre figli del divo e della seconda moglie, Kelly: il ragazzo non aveva neanche 17 anni. Tragedie personali e familiari profonde che seguono una carriera cinematografica segnata, non a caso, da cadute e risalite. Ma anche da speculazioni, sospetti e zone d’ombra legate alla sua adesione alla chiesa di Scientology e mai chiarite del tutto dallo stesso di divo di Pulp Fiction.

La morte di Diana, la prima compagna

Nel 1976 John Travolta è un giovane attore figlio di italoamericani del New Jersey e ha già una certa fama per via della serie tv musicale I ragazzi del sabato sera quando conosce Diana Hyland sul set di The Boy in the plastic bubble: lui ha 22 anni, lei 40 anni e interpreta sua madre, ma è amore a prima vista. Diana ha un figlio dall’ex marito ed è già un’attrice di discreta fama anche grazie a telefilm di successo come Peyton Place e La famiglia Bradford. Sicuramente è una compagna ben inserita a Hollywood e che può dare ottimi consigli a un giovane talentuoso come Travolta. Purtroppo però Hyland muore per un tumore al seno dopo aver subito una mastectomia nel 1977. Nello stesso anno Travolta ottiene una candidatura all’Oscar per La Febbre del Sabato Sera. Il ragazzo del New jersey è già una super star. Consacrata ulteriormente dal ruolo di Denny Zuco in Grease nel 1979.

Kelly Preston e Scientology

Eppure, nonostante il successo planetario, dal 1980 al 1989 lui non ne imbrocca una: i copioni sulla scia di La Febbre del Sabato sera sono dei flop e lui rifiuta la parte di protagonista in American Gigolò e Ufficiale e Gentiluomo che poi andranno a Richard Gere. Le cose iniziano ad andare meglio quando Travolta recita in Senti chi parla, primo capitolo di una fortunata triologia diventata di culto. Ma possiamo parlare davvero di rinascita solo grazie a Quentin Tarantino e al ruolo di Vincent Vega in Pulp Fiction che gli vale la seconda nomination all’Oscar. Le cose vanno meglio anche nella vita privata: nel 199o, sul set del film Gli esperti americani, conosce l’attrice Kelly Preston, reduce da una relazione burrascosa con Charlie Sheen, si sposano nell’anno successivo. Due volte, perché il primo matrimonio, celebrato da un ministro della chiesa di Scientology non viene riconosciuto legale, così la coppia ripete la cerimonia civile il mese dopo. Già, Scientology: l’adesione dell’attore alla chiesa-setta fondata da Ron Hubbard che vanta molti seguaci eccellenti tra i divi di Hollywood coincide, temporalmente, con il rilancio della carriera di Travolta.

La scomparsa di Jett, l’autismo, i sospetti

Il legame tra Travolta e Kelly Preston si dimostra uno dei più solidi a Hollywood: hanno tre figli, Jett, Ella e Benjamin. Ma nel 2009 sono travolti dalla morte improvvisa di Jett , forse un attacco cardiaco, forse una convulsione epilettica, mentre tutta la famiglia è un vacanza a Bahamas. La coppia dichiara che il figlio soffriva della sindrome di Kawasaki, una malattia che provoca infiammazione nei vasi sanguigni nei bambini e può avere conseguenze pesanti sul cuore. L’attore è devestato. Subito dopo, e con ben poca delicatezza, alcuni media americani rilanciano una vecchia accusa a Travolta: perché non ha mai dichiarato che il ragazzo era autistico? L’ammissione poi arriva, ma solo dopo la morte di Jett. Riecco l’ombra di Scientology: la famiglia non avrebbe mai fatto parola pubblicamente della malattia del figlio, e non avrebbe predisposto le cure adeguate per questa patologia perché la chiesa di Scientology non permette di riconoscere i disturbi neurologici. La sorella di John Travolta, Joey, aveva prodotto nel 2007 un documentario sull’autismo e John non si era presentato all’anteprima. Così come lui e Kelly, a differenza di altre celebrità, non avevano voluto mai partecipare alle raccolte fonti e alle iniziative di sensibilizzazione sull’autismo. Poi, però, in seguito alla morte del ragazzo le cose sarebbero cambiate. Ma nel 2006 Hollywood Interrupted aveva scritto:«I Travolta hanno sempre spiegato la disabilità del figlio con la Sindrome di Kawasaki, dicendo che a provocarla erano state le tossine ambientali prodotte dai detersivi domestici».

L’addio alla setta, mai confermato

Polemiche a parte, la vita di Travolta è sconvolta e ne segue, di nuovo, un lungo periodo di alti e bassi al cinema. In questo periodo si legge che John avrebbe intenzione di lasciare Scientology ma che il “nodo” che lo tiene legato alla setta sia proprio il rapporto profondo con la moglie, che è una devota della chiesa di Ron Hubbard. Come spesso avviene in questi casi, i gossip e le indiscrezioni si moltiplicano ma niente viene detto in via ufficiale. Quello che è sotto gli occhi di tutti è la sofferenza dell’attore e della moglie in questo periodo. E così pure il destino di altre famiglie di star di Hollywood legate a Scientology in cui divorzi o conflitti hanno comportato dolorosi allontanamenti dai figli: Nicole Kidman, dopo l’addio a Tom Cruise e al culto che condivideva con il marito, non vedrà i figli adottivi Isabella e Connor per anni.

Il dolce ricordo di Jett

Dieci anni dopo la morte di Jett e a pochi giorni da quello che sarebbe stato il suo 27esimo compleanno, Kelly Preston pubblica un commuovente post sul suo social «Al mio dolce amore Jett… sei nei nostri cuori per sempre. Mando amore a tutti i bellissimi bambini autistici e alle persone meravigliose che li amano», scrive l’attrice. John travolta risponde con un cuore. La coppia si è nel frattempo aperta alle iniziative di sensibilizzazione sull’autismo ma ha sempre mantenuto uno stretto riservo sulla condizione di Jett. Proprio, forse, per evitare conflitti con Scientology. Sono del 2019 le scioccanti rivelazioni al Daily Mail della nuora di Placido Domingo, subito bollate come false da Scientology, sui metodi di “condizionamento psicologico” usati all’interno della setta. Sam Domingo raccontò anche di come Travolta, durante il tragico tragitto in ambulanza al fianco del figlio, implorasse lo spirito di Thetan, di rientrare nel corpo del ragazzo.
Dolore, senso di colpa, paura, forse. Parlando della morte di Jett a Us Weekly Travolta dirà. «È la cosa peggiore che mi sia accaduta nella vita». Aggiungendo però: «Scientology non ci ha mai lasciati per due anni. Non so se ce l’avrei fatta senza il loro supporto». Comunque sia andata davvero, John ha scelto di mettere al primo posto la famiglia. E in questi ultimi due anni, tutta la famiglia, unita, ha sostenuto Kelly nella sua lunga battaglia contro il cancro.

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