Attualità

Lombardia, mascherina all’aperto solo se manca distanza. Oltre 13 milioni di casi nel mondo. Fauci: «Negli Usa non si è mai chiuso interamente»

Le notizie di domenica 12 luglio
● Il Messico supera l’Italia per numero decessi
● Usa, quasi 60mila contagi in 24 ore
● Fmi, impatto sociale sui paesi Ue con alto debito
● Salvini: basta fango sulla Lombardia

Una operatrice della sanità al lavoro a Sydney, Australia. (EPA/JOEL CARRETT)
  • Fauci: «Negli Usa tutti questi casi perché non si è mai chiuso interamente»

    Gli Stati Uniti stanno vivendo un’impennata dei contagi per il Paese non è stato mai chiuso interamente e in molti stati si è riaperto troppo velocemente: lo afferma il virologo Anthony Fauci intervistato dal preside della facoltà di medicina dell’università di Stanford, in California. «Non abbiamo chiuso l’intero Paese», sostiene Fauci: «Ora dobbiamo fare qualche passo indietro e dire “ok, non possiamo chiudere totalmente ma almeno dobbiamo riaprire gradualmente”».

  • Oltre 13 milioni di casi nel mondo

    Sono oltre 13 milioni i casi di contagio da coronavirus nel mondo secondo un conteggio dell’Afp.

  • La California chiude tutte le attività non essenziali

    Nuova stretta in California: le autorità' hanno deciso di chiudere su tutto il territorio dello stato i servizi non essenziali a causa dell'impennata dei contagi da coronavirus. Dovranno abbassare la saracinesca ristoranti, bar, cinema, teatri, palestre, musei e luoghi di culto. Cancelli chiusi anche per gli zoo. Lo ha annunciato il governatore Gavin Newsom.

  • Distretto di Los Angeles, scuole online fino a fine anno

    Il distretto scolastico più' grande della California, quello di Los Angeles e San Diego, ha annunciato che le lezioni in autunno inizieranno interamente da remoto e saranno online almeno fino alla fine del 2020 a causa dell'impennata nel numero dei contagi da coronavirus. Donald Trump nei giorni scorsi ha chiesto con forza la ripresa delle scuole, minacciando anche di ritirare i fondi federali a chi non lo facesse.

  • In Lombardia obbligo di mascherina all'aperto solo se manca distanza

    In Lombardia da mercoledì 15 luglio la mascherina dovrà essere mantenuta all'aperto ma solo se non si potrà assicurare il distanziamento interpersonale anti-contagio. Resta l'obbligo per i luoghi pubblici chiusi e i mezzi di trasporto. È quanto prevede la nuova ordinanza regionale che sarà firmata domani dal presidente Attilio Fontana, che recepisce le indicazioni del comitato tecnico-scientifico riunito questo pomeriggio in Regione. A quanto si apprende da fonti di Palazzo Lombardia, dunque, da mercoledì la mascherina si potrà togliere nei luoghi aperti a meno che non si riesca a tenere le distanze. Per questo la mascherina dovrà comunque essere portata con sé. In regione l'obbligo di coprire naso e bocca anche all'aperto con mascherine o altri indumenti come sciarpe e foulard era stato rinnovato il 29 giugno fino a domani, 14 luglio.

  • Trasferita a Lampedusa macchina per test Covid veloci

    È stata trasferita da Palermo a Lampedusa la macchina per l'analisi rapida dei tamponi rinofaringei. La strumentazione, in uso ai sanitari dell'Asp di Palermo da cui dipende l'assistenza sanitaria delle Pelagie, verrà adoperata per i test sui migranti che approdano nell'isola. “Sabato scorso, durante il sopralluogo con il presidente Musumeci, avevamo assunto questo impegno con il sindaco Martello. Un'azione che conferma la presenza della Regione Siciliana in un ambito, quello dell'assistenza sanitaria ai migranti, che non è di stretta pertinenza regionale. Noi, comunque, continuiamo a fare la nostra parte proprio garantire sicurezza ai lampedusani, fornendo ogni contributo utile nella gestione dei flussi migratori. Certo, resta assordante e imbarazzante il silenzio di Roma sulla richiesta di stato d'emergenza per Lampedusa formulata dalla Sicilia già due settimane fa”, ha detto l'assessore alla Salute, Ruggero Razza. Oltre al macchinario, che è stato installato presso il Poliambulatorio di Lampedusa, l'assessorato regionale alla Salute ha inviato un ulteriore carico di 1.000 tamponi e 1.000 test sierologici (nei giorni scorsi era stato inviato un carico delle stesse proporzioni) e un approvvigionamento di Dpi (mascherine, visiera, guanti, calzari, eccetera) per il personale sanitario che opera sull'isola.

  • In Bolivia positiva ministra Esteri, è la sesta del Governo

    Karen Longaric, ministra degli Esteri della Bolivia, è risultata positiva al test del coronavirus, portando a sei il numero di ministri finora infettati nel governo della presidente Jeanine Anez, anche lei tra i contagiati dal virus. “Con caratteristiche asintomatiche, la ministra degli Esteri (ora) rimane in isolamento a casa e si sottoporrà al trattamento corrispondente”, si legge in una nota del ministero boliviano. Longaric è il sesto ministro contagiato nel governo ad interim di Jeanine Anez. Il primo è stato il ministro della Presidenza, Yerko Núnez, poi quello delle Miniere, Jorge Oropeza e successivamente il capo della Salute, Eidy Roca. Anche il ministro della Giustizia ha riferito di aver avuto il virus “tempo fa” anche se asintomatico. Ieri, il titolare dell'Economia, Oscar Ortiz, ha annunciato di essere risultato positivo a Covid-19. Insieme ai ministri, almeno una decina di altri funzionari di alto rango, tra cui viceministri e la presidente del Senato, sono stati infettati dal coronavirus.

  • In Turchia 1.008 casi e 19 vittime in un giorno

    Salgono a 214.001 i casi di Covid-19 in Turchia, con 1.008 contagi registrati nelle ultime 24 ore su 46.492 test effettuati. Le nuove vittime sono 19, per un totale di 5.382 decessi confermati. I ricoverati in terapia intensiva aumentano a 1.223, con 402 intubati. I pazienti guariti crescono di 1.156 e diventano in tutto 195.671. I tamponi effettuati dall’inizio della pandemia sono oltre quattro milioni (4.021.947). Lo ha riferito nel suo bollettino quotidiano il ministro della Salute turco Fahrettin Koca, sottolineando che le cinque province più colpite sono Istanbul, Ankara, Gaziantep, Şanliurfa e Diyarbakir e che in queste località sono in crescita anche le terapia intensive.

  • Cuba, preoccupa l’indisciplina sulle spiagge

    Le autorità cubane sono preoccupate per «l’indisciplina» che caratterizza soprattutto i bagnanti delle spiagge di l’Avana, che continua ad essere la città più colpita dalla pandemia di coronavirus, anche se in fase di lenta riapertura. Gli amministratori della capitale e della sua provincia non hanno esitato a stigmatizzare come «irresponsabili» i bagnanti, chiedendo loro di «mettere fine immediatamente all'indisciplina», tenendo conto fra l’altro che «l’estate è appena cominciata». Constatando che, spinti dalla calura intensa del fine settimana, gli abitanti della capitale si sono riversati in massa, utilizzando i mezzi pubblici, sulle spiagge fino a 25 chilometri di distanza da l’Avana, i responsabili amministrativi hanno assicurato che «non permetteremo che l’azione di una minoranza possa rovinare la gioia e il diritto della maggioranza a un meritato relax». Senza fare un esplicito riferimento al tema delle spiagge, il direttore nazionale di Epidemiologia, Francisco Durán, protagonista di una conferenza stampa rilanciata ogni giorno dalla tv di stato, ha sottolineato che anche in questa fase «le riunioni in luoghi chiusi non vanno bene», e che anche quelle in luoghi aperti sono da evitare, «specie se di molte persone». Durán ha fornito infine il bilancio delle ultime 24 ore in cui sono stati registrati solo due nuovi contagi, per un totale di 2.428 casi, e 87 morti, di cui l’ultimo sabato scorso dopo 13 giorni consecutivi senza decessi.

  • Francia, trovata una «spia» che segnala i casi gravi

    Nel sistema immunitario c’è una «spia» che potrebbe aiutare a riconoscere le forme più gravi di Covid-19: è il deficit di proteine cruciali nella lotta ai virus (gli interferoni di tipo 1), condizione che solitamente si combina con un’elevata presenza di virus nel sangue e una risposta infiammatoria esagerata. Lo dimostra lo studio condotto su 50 pazienti da un gruppo francese guidato dall’Università di Parigi. I risultati, pubblicati su Science, potrebbero aprire a una nuova terapia combinata che unisca l’integrazione di interferone con la neutralizzazione dell’infiammazione. Stando ai dati epidemiologici, circa il 5-10% dei pazienti Covid progredisce verso una forma di malattia molto severa, ma restano ancora da chiarire i meccanismi immunitari che portano a questa cascata incontrollata di eventi. Per fare chiarezza, i ricercatori guidati da Jérome Hadjadj hanno esaminato le cellule immunitarie di 50 pazienti che manifestavano forme di Covid-19 da mediamente severe a molto gravi. Nei pazienti più critici è stata riscontrata una scarsa produzione ed efficacia degli interferoni di tipo 1. Se finora diversi studi avevano rilevato l’importanza dell’azione locale dell’interferone nel frenare la progressione della malattia, questi nuovi dati suggeriscono che una più ampia produzione di interferoni possa risultare benefica. Visti i risultati, i ricercatori suggeriscono di trattare i pazienti più gravi usando un approccio combinato, focalizzato sulla somministrazione di interferone e terapie antinfiammatorie.

  • Brasile, il governo denuncia la Corte suprema

    Aumenta la tensione tra potere esecutivo e potere giudiziario in Brasile, dopo la frase shock del giudice della Corte suprema, Gilmar Mendes, che ha accusato le forze armate di essere «complici del genocidio» messo in pratica dalla politica adottata dal governo di Jair Bolsonaro in relazione alla pandemia da coronavirus. Il ministro della Difesa, Fernando Azevedo e Silva, e i comandanti di Marina, Esercito e Aeronautica hanno rilasciato una nuova nota in cui «ripudiano con veemenza» le parole del togato. Il ministero della Difesa, in particolare, ha informato che inoltrerà una denuncia al procuratore generale, Augusto Aras, per l’adozione di «misure appropriate. Commenti di questa natura, completamente rimossi dai fatti, provocano indignazione», si legge nella nota congiunta.

  • Oms: il 50% dei nuovi casi negli Usa e in Brasile. Troppi Paesi in direzione sbagliata, non si tornerà presto alla normalità

    L’epicentro della pandemia da coronavirus restano le Americhe, gli Stati Uniti e il Brasile in particolare, dove si registra oltre il 50% dei nuovi casi a livello globale. Lo ha sottolineato il direttore generale dell’Oms, Adhanom Ghebreyesus. «Ieri 230mila casi di Covid-19 sono stati riportati all'Oms», ha detto, «quasi l'80% in 10 Paesi e il 50% in due Paesi soltanto (111.319 i casi registrati in Usa e Brasile). Ma non è mai troppo tardi per portare il virus sotto controllo», ha aggiunto il direttore generale dell'Oms. «Voglio essere schietto, troppi paesi vanno verso la direzione sbagliata», ha continuato Ghebreyesus. «Il virus rimane nemico pubblico numero uno ma l’azione di molti governi e persone non lo riflette», ha spiegato. «L’unico obiettivo del virus è trovare persone da infettare. Messaggi ambigui dei leader stanno minando l’elemento cruciale di ogni azione: la fiducia», ha aggiunto. «Non ci sarà un ritorno alla normalità nell’immediato futuro. Ma c’è una roadmap che consente di controllare il virus e di andare avanti con le nostre vite», ha sottolineato il direttore generale dell’Oms. «Si può fare e deve essere fatto. L’ho già detto in passato e continuerò a dirlo: non importa dove un Paese si trovi sulla curva epidemiologica, non è mai troppo tardi per agire».

  • Sono 9.500 i casi in Venezuela: aperture a 3 livelli

    Il Venezuela ha annunciato oggi di aver regstrato nelle ultime 24 ore altri quattro decessi e 286 nuovi casi di contagio da coronavirus,elevando quindi a 89 il totale dei morti e a 9.465 il numero dei contagi su tutto il territorio nazionale. Il ministro della Comunicazione, Jorge Rodríguez, ha ricordato che da oggi a domenica 19 luglio, in base ad uno schema definito '7x7', parte una flessibilizzazione della quarantena a tre livelli. Il primo livello è quella del lockdown più radicale che riguarda un focolaio nello Stato di Zulia ed in specifici municipi (Vigía in Mérida e Cumaná in Sucre). Il secondo livello riguarda misure parziali di apertura per la cittadinanza in 13 Stati venezuelani con l'avvio di attività economiche in dieci settori. Infine il terzo livello è riservato a dieci Stati, in cui le attività economiche autorizzate salgono a 24. "In tutto il territorio nazionale - ha infine detto Rodríguez - si mantiene la quarantena per la pubblica amministrazione, il settore educativo a tutti i livelli, le rivendite di bevande alcoliche, i caffé, i locali notturni ed i ristoranti, che potranno operare attraverso il delivery". Restano infine fortemente limitati gli eventi pubblici.

  • Oltre 100 casi tra militari Usa in basi Okinawa

    È salito ad oltre 100 il numero di contagiati tra il personale militare delle due delle basi statunitensi di Okinawa, nel sudest del Giappone. Le due strutture sono da giorni in lockdown. A quasi tutti i marine è stato imposto l'isolamento e vietato di muoversi fuori delle basi. Inevitabili però gli attriti con le autorità locali, con il governatore di Okinawa, Denny Tamaki, che già nei giorni scorsi si era dimostrato scettico sulle misure predisposte dai vertici militari Usa dopo l'espansione dei contagi in seguito ai festeggiamenti dei militari americani lungo le spiagge in occasione delle celebrazioni del 4 luglio.

  • Nel Lazio oggi 24 casi, 92% di importazione

    "Oggi registriamo un dato di 24 casi. Dei nuovi casi il 92% sono quelli di importazione (22). Di questi 20 hanno un link con voli di rientro dal Bangladesh già attenzionati. Un caso di rientro dalle Filippine e uno dal Brasile". Così l'assessore regionale alla Sanità del Lazio Alessio D'Amato. "Prosegue l'attività di contact tracing al drive-in del Santa Caterina delle Rose (Asl Roma 2) per la comunità del Bangladesh che sta fornendo una grande collaborazione. La situazione della Comunità bengalese al momento è sotto controllo e non c'è alcuno motivo di allarme" ha aggiunto. Tra i nuovi casi delle ultime 24 ore si registra nella Asl di Latina una bambina di 9 anni "con link al nucleo familiare di Formia". "L'attività si completerà questa settimana con la ricostruzione dei contatti stretti e dei tracciamenti dei viaggiatori di ritorno rimasti nel Lazio dei quattro voli speciali da Dacca, la gran parte dei quali già individuati e posti in isolamento - ha aggiunto l'assessore D'Amato -. Un lavoro senza precedenti per dimensioni di indagine epidemiologica: ad oggi già effettuati oltre 5 mila tamponi". Nella Asl Roma 1 si registra un caso nelle ultime 24h e riguarda un uomo di nazionalità del Bangladesh con link con i voli internazionali da Dacca già attenzionati. Nella Asl Roma 2 i 18 nuovi casi sono tutti riferiti all'esito dei tamponi sulla comunità del Bangladesh richiamati al drive-in con link con voli internazionali da Dacca già attenzionati. Nella Asl Roma 3 due nuovi casi nelle ultime 24 ore uno riguarda un uomo di nazionalità del Bangladesh con link con i voli internazionali da Dacca già attenzionati, mentre il secondo riguarda una donna di 83 anni con un link ad un nucleo familiare già noto. Nella Asl Roma 6 un caso nelle ultime 24 ore e riguarda una donna rientrata dalle Filippine. Sono state avviate le procedure del contact tracing internazionale. Infine per quanto riguarda le province registriamo due casi nelle ultime 24 ore nella Asl di Latina si tratta di una bambina di 9 anni con link al nucleo familiare di Formia ed un secondo caso di un uomo di 62 anni di rientro dal Brasile. Sono state attivate le procedure del contact tracing internazionale. Rieti si conferma per il sesto giorno consecutivo Covid Free, mentre Frosinone e Viterbo rimangono con un solo caso in isolamento ciascuna. Nessun decesso nelle ultime 24 ore.

  • FDA, sì accelerazione vaccini Pfizer e BioNTech

    Le aziende farmaceutiche Pfizer e BioNTech hanno annunciato di aver avuto il via libera dalla Food and Drug Administration americana per due potenziali vaccini anticoronavirus che potranno beneficiare di una 'corsia preferenziale' per la sperimentazione. La decisione, si legge in una nota della Fda, e' motivata dagli incoraggianti risultati preliminari della fase 1 e 2 della sperimentazione ancora in corso negli Usa e in Germania.

  • Tunisia, 39 nuovi casi nelle ultime 24 ore

    La Tunisia registra nelle ultime 24 ore altri 39 nuovi contagi da coronavirus, che portano a 1.302 il totale dei casi confermati nel Paese nordafricano dall'inizio del diffondersi dell'epidemia. Lo ha reso noto il ministero della Sanità di Tunisi in un comunicato, precisando che i decessi sono 50, i guariti 1082, e 170 le persone attualmente positive sull'intero territorio. Anche gli ultimi casi recensiti riguardano cittadini tunisini rientrati dall'estero. La Tunisia, che ha riaperto le frontiere il 27 giugno scorso, figura nella lista dei Paesi extra Ue cui l'Unione europea ha aperto i propri confini.

  • Un nuovo contagio e zero vittime in Sardegna

    Salgono a 1.373 i casi di positività al Covid-19 complessivamente accertati in Sardegna dall'inizio dell'emergenza. Nell'ultimo aggiornamento dell'Unità di crisi regionale si registra infatti un nuovo contagio, in provincia di Sassari. In totale nell'Isola sono stati eseguiti 93.207 tamponi. I pazienti ricoverati in ospedale sono tre (nessuno in terapia intensiva), mentre sette sono le persone in isolamento domiciliare. Il dato progressivo dei casi positivi comprende 1.224 pazienti guariti, più altri 5 guariti clinicamente. Resta invariato il numero delle vittime, 134 in tutto. Sul territorio, dei 1.373 casi positivi complessivamente accertati, 255 sono stati rilevati nella Città Metropolitana di Cagliari, 101 nel Sud Sardegna, 61 a Oristano, 78 a Nuoro, 878 a Sassari.

  • Boccia, Umbria tra regioni più sicure Italia

    “L'Umbria è tra le regioni più sicure d'Italia e sta dimostrando che si può convivere con il Covid, facendo le stesse cose di prima ma in modo diverso. È evidente una ripartenza, con l'arrivo anche dei turisti, ma non ci sfuggono problemi in generale ai servizi e alle attività commerciali. Ci sono settori che avranno attenzione da parte del governo”: così il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Francesco Boccia, durante l'incontro con i giornalisti e affiancato dalla presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, nel Salone D'Onore di Palazzo Donini, a Perugia. “Abbiamo vissuto giornate e nottate drammatiche - ha ricordato Boccia - proteggendo salute e vita nel miglior modo possibile, tutti insieme, dal governo alle Regioni”. Anche con l'Umbria e, come ha sottolineato il ministro, in un clima di “leale collaborazione”. “Ora abbiamo il dovere di mantenere la guardia alta ma dando anche delle risposte” ha aggiunto. L'Umbria, per Boccia, “non è solo il cuore verde ma un punto di riferimento e una regione che ha dato tanto al Paese, con il suo territorio di 92 comuni e tra i più antichi d'Italia”. “Penso che oggi in questa nuova fase ha senso discutere delle priorità e delle esigenze di questa terra - ha proseguito -, perché quando si è in difficoltà è giusto chiedere attenzione”. Ragionamenti che si possono fare perché ora “una rete sanitaria rafforzata e la sensibilità degli indicatori messi in campo ci consentono di intervenire in tempo reale, anche qui in Umbria, per agire tempestivamente sui nuovi focolai che possono nascere”, ha detto Boccia, ricordando che l'Umbria, insieme alla Calabria, erano le uniche due regioni che il Governo non aveva toccato per la visita istituzionale post elezioni causa dell'emergenza sanitaria. “Mi ero promesso di tornare nel momento più opportuno e così ho fatto” ha poi sottolineato. Dal 3 giugno, con la riapertura dei confini regionali, è cambiata l'impostazione rispetto alla fase precedente del lockdown, come ha osservato il ministro, con il sistema di monitoraggio “oggi ancora più sensibile”. “Illuderci che non ci siano più focolai - ha proseguito - significa mistificare la realtà, l'importante è che il sistema regga e che dia sicurezza”. Su ulteriori aperture, riferendosi anche all'Umbria e vista la situazione attuale, Boccia ha spiegato che “è nei poteri della Regione aprire ulteriormente, ma è sconsigliato”. “Non so quanto a un presidente di Regione - ha sostenuto Boccia - convenga fare ciò che il ministro della Sanità sconsiglia. Se qualcuno autorizza eventi in maniera diversa dalla linee guida e si creano poi assembramenti più del consentito si può passare dalla prudenza all'irresponsabilità”.

  • Veneto, test rapido trova virus in 7 minuti

    Un test rapido che va alla ricerca “diretta” del Coronavirus e dà una risposta in pochi minuti. Costo, 12 euro contro i 18 di un normale tampone. Lo ha sperimentato l'Ulss 2 del Veneto che, ha annunciato il presidente Luca Zaia, “trasferirà tutti i dati allo Spallanzani di Roma e al Ministero della Salute perché tengano in considerazione di inserire il test nel piano di sanità pubblica”. “Questo test - ha spiegato Roberto Rigoli, primario di Microbiologia a Treviso e vicepresidente nazionale dei microbiologi - va a prendere l'ipotetico virus nella 'cantina' dei batteri, nel retro faringeo, lo stempera in un liquido e lo distribuisce in una 'saponetta'. Quando si mettono le goccioline nella saponetta, il liquido nasale inizia a migrare e c'è un punto in cui sono presenti degli anticorpi specifici contro il Covid-19: se esiste il virus, si attacca agli anticorpi specifici, c'è una reazione cromatica e avverte con una 'bandina' rossa”. Rigoli ha sottolineato che è “è stato provato su circa mille persone. E' un test di screening per cui - ha ribadito - non facciamo diagnosi definitiva: se c'è è positivo, ma se lo fosse lo confermiamo con la biologia molecolare. La velocità dell'analisi ci consente immediatamente di isolare, l'ipotetico positivo. Ci sono altri centri che lo stanno provando, come a Vicenza”, ha concluso.

  • Rapporto Onu, 400.000 morti in più fra bimbi per stop cure

    Sono oltre 400.000 le morti in più tra i bambini sotto i 5 anni causate dall'interruzione dei servizi sanitari e sociali per la pandemia. Madri, neonati, bambini e adolescenti stanno infatti perdendo il 20% dei servizi sanitari e sociali a causa della pandemia da Covid-19, come calcola il gruppo di esperti sanitari General's Independent Accountability Panel (IAP) for Every Woman, Every Child, Every Adolescent scelti dalle Nazioni Unite. Nel rapporto hanno calcolato anche 168.000 morti in più tra i neonati rispetto a quelle stimate prima della pandemia, 24.400 le morti materne in più e che 13,5 milioni di bambini non sono stati vaccinati. “I sistemi sanitari delle nazioni ricche e poveri sono in difficoltà e i servizi per madri, neonati, bambini e adolescenti si stanno sgretolando - rileva Elizabeth Mason, co-presidente del gruppo di esperti - A preoccupare è specialmente il calo nell'accesso ai vaccini salva-vita per i bambini e i servizi di salute materna per via delle chiusure e restrizioni di movimento. Le campagne vaccinali sono state fermate e gli operatori sanitari spostati dalle unità di maternità a quelle per il Covid-19”. Oltre alle morti e le mancate vaccinazioni (sono più di 20 i paesi che segnalano carenze di vaccini), c'è da considerare anche l'effetto dell'interruzione delle forniture di contraccettivi, che secondo gli esperti causeranno 15 milioni di gravidanze non desiderate nei paesi a basso e medio reddito, e l'aumento degli atti di violenza contro donne e ragazze: in alcuni paesi le chiamate di emergenza sono aumentate del 30%.

  • Libia, salgono ancora i contagi, oltre 1500

    La Libia registra nelle ultime 24 ore altri 79 nuovi contagi da coronavirus, che portano a 1.512 il totale dei casi confermati nel Paese. Lo ha reso noto il Centro nazionale libico per il controllo delle malattie sulla propria pagina ufficiale Facebook, precisando che i morti rimangono salgono a 40, i guariti a 367, e le persone attualmente positive da 1.053 a 1.105, con la maggior parte dei casi al Sud, con molti contagiati anche tra il personale sanitario. Restano chiusi i confini.

  • Johnson evoca svolta su mascherine obbligatorie

    Il governo britannico annuncerà “a giorni” l'eventuale obbligo anche in Inghilterra delle mascherine nei negozi (come già deciso in Scozia). Lo ha detto oggi il premier Boris Johnson durante una visita al coordinamento del servizio ambulanze di Londra, dove ha indossato la protezione per la seconda volta in pochi giorni. Al momento in Inghilterra vige l'obbligo solo nei trasporti pubblici e negli ospedali, mentre altrove è consigliata. Nei giorni scorsi Johnson aveva apertamente ventilato una stretta, mentre ieri uno dei suoi ministri, Michael Gove, ha poi frenato limitandosi a richiamare il “buonsenso della gente”. Ma oggi lo stesso premier ha ribadito che una decisione sull'uso vincolante è in effetti prevista a breve sulla base delle valutazioni aggiornate dei consulenti. Non solo: fin da ora Johnson ha detto che le indicazioni scientifiche al riguardo si sono evolute nei mesi e di ritenere quindi “molto importante” l'utilizzo delle mascherine in tutti “gli spazi al chiuso”. “Nei negozi credo che le persone si debbano coprire il volto”, ha rimarcato.

  • Bolsonaro, disinformazione ha creato il panico

    Continua la campagna negazionista dell presidente brasiliano, Jair Bolsonaro, in quarantena da martedì scorso dopo essere risultato positivo al Covid-19. Bolsonaro è tornato a criticare quello che ha definito il “panico” provocato dalla pandemia da coronavirus ed espresso la sua preoccupazione per le conseguenze economiche causate dalla crisi sanitaria. Secondo il capo di Stato, “la disinformazione è stata un'arma ampiamente usata” per aumentare la gravità della malattia. “Il panico si è diffuso e questo ha fatto credere alla gente che c'è solo un problema da affrontare”, ha dichiarato Bolsonaro. In Brasile, il bilancio aggiornato ieri è di 72.151 decessi e 1.866.176 casi confermati di coronavirus. Ciò nonostante, secondo Bolsonaro il problema centrale è che “milioni di lavori formali” sono stati distrutti insieme a “decine di milioni di lavoratori informali che sono senza reddito in un Paese sull'orlo della recessione”. “La situazione non è peggiore solo grazie alle azioni del governo per aiutare le piccole e medie imprese e ai 600 reais pagati a 60 milioni di persone” a basso reddito, ha concluso il presidente verdeoro.

  • Salvini,crimini contro l’umanità? Basta fango su Lombardia

    “Le cosiddette zone rosse erano competenza del Governo, se qualcuno non le ha istituite risponderà a questi famigliari sul perché, però io uso le parole del professor De Donno: smettiamo di infangare la Lombardia”. Lo ha detto ad Aria Pulita su 7 Gold il leader della Lega Matteo Salvini, commentando l'appello del comitato dei parenti delle vittime del Covid di Bergamo che ha chiesto all'Ue di vigilare sulle indagini in corso in Lombardia in quanto potrebbero esserci gli estremi per il reato di crimini contro l'umanità. “Io porto enorme rispetto per i parenti delle vittime” ha aggiunto Salvini, ma “siamo concreti. E' giusto chiedere chiarezza e che se qualcuno ha sbagliato paghi, però prendersela con il medico di Codogno o con il sindaco del paesino è veramente ingeneroso perché in quel momento tutti hanno fatto il massimo”.

  • Vaccino anti tubercolosi può proteggere da forme gravi Covid

    Il vaccino contro la tubercolosi, potrebbe ridurre le forme molto gravi di Covid-19. Questo il risultato di uno studio pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences (Pnas), che riprende in considerazione un'ipotesi di cui si è precedentemente discusso. Il vaccino Calille Calmette-Guérin (BCG) contro la Tbc ha già dimostrato di fornire protezioni incrociate per diverse malattie respiratorie virali. E' stata avanzata l'ipotesi che possa proteggere anche dal Covid perché i paesi con tassi più alti di vaccinazioni contro la Tbc avevano una mortalità più bassa. Tuttavia, l'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha escluso l'ipotesi, sulla base delle prove attuali. Il team di ricercatori, guidati da Luis Escobar, del College of Natural Resources and Environment, hanno raccolto dati sulla mortalità da coronavirus da tutto il mondo, adattandoli a variabili come reddito, istruzione e ai servizi sanitari, densità della popolazione ed età. I dati hanno confermato che i paesi in cui viene somministrato mostrano tassi di mortalità nettamente inferiori. Un caso emblematico è la Germania, che aveva diversi piani di vaccinazione prima dell'unificazione: mentre a Ovest si sono vaccinati neonati contro la Tbc dal 1961 al 1998, a Est si è iniziato un decennio prima, e ci si è fermati nel 1975. Questo dovrebbe indicare che negli stati orientali i tedeschi più anziani, e quindi più a rischio, sono più protetti rispetto ai coetanei della Germania occidentale. E, in effetti, all'Ovest si sono registrati tassi di mortalità per Sars-Cov-2 quasi 3 volte superiori rispetto ai connazionali dell'Est. I dati del nuovo studio sono preliminari e basati sull'osservazione, dunque non possono dimostrare un nesso di causa-effetto. I ricercatori invitano pertanto “a ulteriori ricerche”, anche di tipo sperimentale, e mettono in guardia dal rischio che la corsa all'accaparramento al vaccino possa ridurre le scorte in paesi con alti tassi di tubercolosi.

  • Veneto, +6 casi e nessuna vittima

    Sono sei i nuovi casi di Coronavirus riscontrati in Veneto nelle ultime 24 ore, secondo quanto riferisce il bollettino regionale, che porta il totale dall'inizio della pandemia a 19.401. I pazienti attualmente positivi sono 412 (+4). Nessuna nuova vittima rispetto a ieri. I soggetti in isolamento fiduciario scendono di 5 unità, a 1.293. Nei reparti ospedalieri ordinari vi sono due pazienti positivi al Covid-19 in più, portando il totale a 144; invariata la situazione nelle terapie intensive, con 9 ricoverati e 3 positivi.

  • Aiuti di Stato nel Regno Unito, è scontro su devolution

    Nuovi venti di bufera, sullo sfondo dell'emergenza coronavirus, fra il governo nazionale Tory britannico di Boris Johnson e quelli locali di Scozia e Galles, guidati rispettivamente dagli indipendentisti dell'Snp e dal Labour. Ad agitare le acque, l'intenzione attribuita a Downing Street di centralizzare la gestione delle risorse pubbliche - finanziate dal Tesoro di Londra - per gli aiuti miliardari di Stato messi in cantiere per la ripresa e destinati a essere distribuiti nelle varie zone o nazioni del Regno Unito. Il Financial Times ha evocato un presunto piano del premier per tenere “sotto controllo” il flusso di denaro stanziato per affrontare la crisi, incluso quello diretto verso Scozia e Galles. Immediata e furiosa la reazione della first minister di Edimburgo, Nicola Sturgeon, che ha accusato BoJo di voler andare “allo scontro sul controllo degli aiuti di Stato” e ha twittato: “Sia chiaro che sarebbe un attacco diretto alla devolution, una mossa sfacciata per erodere i poteri del Parlamento scozzese. Se i Tories vogliono incoraggiare ulteriormente il sostegno all'indipendenza, questo è il modo di farlo”.

  • Dimostrata la trasmissione in utero del coronavirus

    Dopo i due casi segnalati in Italia, nella ricerca coordinata dall'Università Statale di Milano e presentata nel congresso Aids 2020, un altro caso in Texas dimostra che il nuovo coronavirus può essere trasmesso durante la gravidanza. Il nuovo dato è pubblicato sul Pediatric Infectious Disease Journal dal gruppo dell'università del Texas sudoccidentale a Dallas coordinato da Amanda Evans. “Numerosi neonati sono stati partoriti da donne risultate positive al virus SarsCov2, la maggior parte dei quali senza la malattia respiratoria o tracce molecolari di positività al virus”, commenta Evans. “Il nostro studio è il primo a documentare la trasmissione intrauterina dell'infezione durante la gravidanza sulla base delle tracce del virus nelle cellule fetali della placenta”. La bambina, nata dopo 34 settimane di gestazione, è stata in terapia intensiva neonatale sia per la prematurità che per la possibile esposizione al virus SarsCoV2. La neonata è apparsa inizialmente sana, ma al secondo giorno di vita ha iniziato ad avere febbre e lievi problemi respiratori. “E' improbabile che la sofferenza respiratoria osservata nella piccola dipendesse dalla sua prematurità, visto che è iniziata al secondo giorno di vita”, osserva la ricercatrice. La piccola è infatti poi risultata positiva al nuovo coronavirus 24-48 ore dopo la nascita. E' stata trattata con un supplemento di ossigeno per diversi giorni e non ha avuto bisogno della ventilazione meccanica. E' rimasta positiva al Covid-19 per 14 giorni. Al 21/mo giorno madre e figlia sono tornate a casa in buone condizioni. I ricercatori hanno esaminato la placenta, che mostrava segni di infiammazione. Test più approfonditi hanno rilevato in seguito la presenza nella placenta sia delle particelle del virus, sia di una delle proteine fondamentali del virus, quella del nucleocapside (N): entrambi gli elementi confermano che l'infezione è stata trasmessa durante la gravidanza e non durante o dopo il parto.

  • Israele: il virus danneggia il premier, 61% non 'soddisfatto'

    Il 61% degli israeliani non è soddisfatto della gestione della crisi da coronavirus da parte del premier Benyamin Netanyahu anche se il suo partito, il Likud, se si votasse oggi conserverebbe, pur arretrando, la maggioranza dei seggi alla Knesset. Lo indicano due diversi sondaggi pubblicati dai media. In base alla prima rilevazione, solo il 15% si è detto contento della gestione da parte di Netanyahu: un dato che riflette una caduta del gradimento popolare visto che un analoga inchiesta lo scorso aprile assegnava al premier il 32,34% di consensi. Bocciati, secondo il sondaggio, anche il ministro delle finanze Yisrael Katz e quello della sanità Yuli Edelstein: entrambi ricevano il 10% dei consensi. Alla domanda più generale se il governo abbia saputo gestire l'attuale crisi, il 75% del campione ha risposto che non è stata “buona”. Per quanto riguarda invece il consenso elettorale, una seconda indagine fa scendere da 36 a 33 i seggi previsti per il Likud che tuttavia resta ancora al primo posto. Discesa anche per Blu Bianco, partito di Benny Gantz: da 14 seggi passerebbe a 9.

  • Macedonia del Nord, al voto con la pandemia

    In Macedonia del Nord la scorsa mezzanotte è cominciato il silenzio elettorale di due giorni in vista del voto parlamentare di mercoledì. Elezioni - le quinte consecutive anticipate - che si tengono nel pieno della nuova fase epidemica del coronavirus, che registra in Macedonia del Nord, al pari degli altri Paesi della regione, una forte ripresa dei contagi. E per questo le operazioni di voto si svolgeranno in osservanza di strette misure di prevenzione e sicurezza. La pandemia tuttavia non è il solo elemento di novità della consultazione. E' la prima volta infatti che il silenzio elettorale dura due giorni, ed è la prima volta che le elezioni politiche nel Paese balcanico si tengono in un giorno feriale. Anche le operazioni di voto per la prima volta saranno spalmate in tre giorni. Nella giornata odierna potranno già votare i malati e i positivi al Covid-19 che sono in autoisolamento, secondo la commissione elettorale poco più di 700. Domani sarà la volta di poco meno di 9 mila elettori malati cronici e impossibilitati a lasciare le proprie abitazioni, dove si recherà il personale della commissione elettorale. Voteranno domani anche i detenuti e gli ospiti delle case di riposo per anziani. Mercoledì 15, che è stato dichiarato giornata non lavorativa, voteranno tutti gli altri elettori, che sono in totale poco più di 1,8 milioni. Gli oltre 3 mila seggi resteranno aperti dalle 7 alle 21 (stessa ora italiana) e entro la mezzanotte dovrebbero essere disponibili i primi risultati preliminari. Obbligo di maschere, guanti e disinfezione. Gli elettori potranno scegliere tra 15 coalizioni e partiti, con 1.578 candidati per i 120 seggi del parlamento unicamerale. La lotta per il successo riguarda i due principali schieramenti politici del Paese balcanico - la coalizione guidata dal Partito socialdemocratico (Sdsm) dell'ex premier Zoran Zaev e il fronte conservatore raggruppato intorno al partito Vmro-Dpmne di Hristijan Mickoski.

  • Afp, America Latina seconda regione per morti da Covid

    L'America Latina ha superato gli Stati Uniti e il Canada per numero di morti da Covid-19 diventando la seconda regione più colpita al mondo dal nuovo coronavirus dopo l'Europa, secondo un conteggio dell'agenzia Afp. Con 144.758 decessi dichiarati ufficialmente fino a stamane alle 10:00 ora italiana, l'America Latina ha superato i 144.023 di Usa e Canada ed è seconda soltanto all'Europa, che ne conta 202.505.

  • Privacy, Regioni non possono limitare accesso a chi non ha 'Immuni'

    Una Regione non può limitare l'accesso sul proprio territorio solo a condizione che l'interessato installi e utilizzi una app. La mancata installazione dell'app “Immuni” non può comportare conseguenze pregiudizievoli per l'interessato. Lo spiegano le Faq pubblicate dal Garante per la protezione dei dati personali sulle problematiche connesse alla realizzazione dell'app nazionale di tracciamento, nonché di altre app da parte di soggetti pubblici o strutture sanitarie. Con specifico riferimento all'app nazionale di contact tracing (app “Immuni”), già autorizzata dal Garante, l'Autorità ha ribadito che la sua installazione è su base volontaria e che dalla mancata installazione non può derivare alcuna conseguenza pregiudizievole (come, ad esempio, limitazioni nella fruizione di beni o servizi)

  • Buoni spesa, richieste sul sito del Comune di Palermo

    A partire da domani sarà possibile richiedere sul sito istituzionale del Comune di Palermo i buoni spesa destinati ai nuclei familiari che si trovano in stato di bisogno a causa dell'emergenza socio-assistenziale da CODIV-19 da utilizzare per l'acquisto di beni di prima necessità (alimenti, prodotti farmaceutici, per l'igiene personale e domestica, bombole del gas) utenze e canoni di affitto. “Nessuno resterà indietro - hanno dichiarato il sindaco Leoluca Orlando e l'assessore alla Cittadinanza solidale Giuseppe Mattina -. Nessuno sarà lasciato solo ad affrontare questo momento di grave crisi economica che ha colpito migliaia di famiglie. Questo è stato il nostro impegno fin dall'inizio della pandemia e questo resta l'impegno per i prossimi mesi, con un sistema trasparente ed efficace che renderà possibile ancora una volta per migliaia di famiglie affrontare l'emergenza con un significativo sostegno fornito dall'Amministrazione comunale”.

  • Pwc, per 57% italiani impatto negativo su reddito, 42% ridurrà spese

    L'emergenza provocata dal coronavirus ha modificato le abitudini di acquisto dei consumatori italiani e non solo e ha avuto anche impatti diretti sui redditi, sulla fiducia e sulle prospettive future. E' quanto emerge dal PwC Global Consumer Insight Pulse Survey 2020, realizzato tra maggio e giugno intervistando quasi 4.500 consumatori in 35 città in Europa, Cina e Medio Oriente. Prima dell'epidemia, la fiducia dei consumatori era alle stelle, con quasi la metà (46%) degli intervistati globali che si aspettava di spendere di più nei prossimi 12 mesi. Dopo l'inizio dell'epidemia, il 40% a livello globale ha riportato una riduzione del reddito e la percentuale di coloro che hanno dichiarato che avrebbero speso meno nei prossimi mesi è quasi raddoppiata mentre il numero di coloro che hanno dichiarato di voler spendere di più è diminuito di oltre il 10%. Per quanto riguarda l'Italia, il 57% degli intervistati ha detto di aver registrato una riduzione del reddito familiare (fa peggio solo la Spagna con il 61% contro il 32% della Germania) e il 42% ha dichiarato che spenderà meno nei prossimi mesi (in Spagna questa percentuale sale al 56%, a fronte del 25% della Germania). Le aspettative sulla spesa futura differiscono notevolmente tra i Paesi: con i consumatori europei molto più cauti mentre le prospettive di spesa diventano più positive nei Paesi in cui vengono revocate le misure di isolamento, come la Cina e il Medio Oriente. In Europa il rischio è di avere due velocità, con il Nord più “tranquillo” e il Sud - in particolare Italia e Spagna - più impattato dalla crisi. Infatti, questi due Paesi guardano al futuro con minore fiducia: per italiani e spagnoli la principale preoccupazione sono le prospettive lavorative (57% in Italia, 60% in Spagna contro il 33% in Germania).

  • Nel Regno Unito spuntano 100 nuovi micro focolai locali

    Sono un centinaio i focolai locali di rinnovato allarme coronavirus individuati nel Regno Unito negli ultimi giorni, grazie anche ai progressi del sistema di test e tracciamento affidato alle autorità sanitarie. Lo riporta sul Daily Telegraph il ministro della Salute, Matt Hancock, sottolineando che in tutti i casi si sta intervenendo con la reintroduzione di restrizioni “mirate”, secondo la strategia annunciata dal governo di Boris Johnson parallelamente all'allentamento del lockdown nazionale. L'episodio recente più serio si è verificato nella contea inglese dello Herefordshire, dove 73 dipendenti di un'azienda agricola sono risultati positivi al test e l'intero staff (200 persone) è stato isolato. Hancock ha spiegato peraltro che i casi censiti in questa fase riguardano in prevalenza singoli edifici o luoghi di lavoro, a differenza di quanto capitato due settimane fa a Leicester: città di 330.000 abitanti sottoposta di nuovo interamente a lockdown locale dopo un'improvvisa ripresa di contagi, tripla rispetto a qualunque altra area del Paese.

  • Fratoianni, c'è ancora pericolo.Teniamoci pronti

    “Il Covid19 altro che sparito, è ancora lì ed è ancora molto pericoloso. Il problema allora è capire quali sono gli strumenti che consentano di fare operazioni di lungo periodo in grado di prevedere quel che potrebbe accadere, e dunque di farsi trovare preparati”. Lo afferma Nicola Fratoianni portavoce nazionale di Sinistra Italiana dai microfoni di Rai 3 nel corso di Agorà Estate. “É chiaro che quando il virus ci è arrivato addosso come uno tsunami - prosegue l'esponente di Leu - nessuno poteva essere preparato. E io credo che quello che è stato fatto da questo governo sia stato molto importante per mettere in sicurezza la salute di tutti. Ricordo anche allora, nei mesi scorsi, le polemiche sugli eccessi, sul furto di democrazia, la troppa prudenza. E invece è stato molto importante quello che è stato attuato allora. Ora sarebbe inperdonabile - conclude Fratoianni - farsi trovare impreparati nel futuro”.

  • Nessun legame tra geloni nei bimbi e infezione

    Non c'è nessuna correlazione tra la comparsa dei geloni nei bambini e l'infezione Coronavirus: lo ha stabilito uno studio effettuato dal Policlinico di Bari e pubblicato sulla rivista scientifica inglese British Journal of Dermatology. La ricerca ha riguardato la comparsa di lesioni alla pelle tipo “geloni” sui bambini durante l'emergenza Covid-19 e i suoi risultati sono stati considerati assolutamente innovativi. Il fenomeno dei geloni, segnalato dai pediatri di libera scelta durante la pandemia, è apparso del tutto nuovo ed è stato subito oggetti di attenzione. Si era diffusa, infatti, la convinzione che queste lesioni fossero una manifestazione di Covid-19. A Bari i bambini che presentavano geloni sono stati valutati dal dermatologo e dal pediatra infettivologo dell'ospedale pediatrico Giovanni XXIII. Il gruppo di lavoro, guidato dal direttore del reparto Malattie Infettive, Desirèe Caselli, e dall'igienista nonché Responsabile del Laboratorio Epidemiologia molecolare e sanità pubblica del Policlinico di Bari, Maria Chironna, ha preparato un progetto di ricerca, approvato dal Comitato Etico. In collaborazione con i pediatri di libera scelta, guidati dal dottor Luigi Nigri, sono stati esaminati 38 bambini e ragazzi con queste alterazioni della pelle e sottoposti alla ricerca del virus SARS-Cov-2 mediante tampone naso faringeo, e di anticorpi specifici su campione di sangue. I risultati, ottenuti nel giro di pochi giorni, dicono che in tutti i casi il tampone è risultato negativo e non si sono trovati anticorpi nel siero.

  • Comitato Bergamo, Ue vigili su indagini

    Si rivolge alla Comunità europea il Comitato Noi Denunceremo- verità e giustizia per le vittime di Covid-19 che ha inviato una lettera, alla presidentessa della Commissione Europea Ursula Von der Leyen ed al presidente della Corte europea dei diritti dell'uomo Ròbert Ragnar Spanò per chiedere “di vigilare sulle indagini” in corso in Lombardia in quanto potrebbero esserci gli estremi per il reato di crimini contro l'umanità, contravvenendo agli artt. 1, 2 e 3 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea oltre che all'art. 32 della Costituzione Italiana”.

  • Russia, 6.537 nuovi casi, 733.699 in totale

    La Russia ha registrato ufficialmente 6.537 nuovi casi di Covid-19 nelle ultime 24 ore, che fanno salire a 733.699 il totale dei contagi accertati nel Paese dall'inizio dell'epidemia. Lo fa sapere il centro operativo anticoronavirus, secondo cui nel corso dell'ultima giornata 104 persone sono decedute a causa del nuovo coronavirus e le vittime dell'epidemia sono in tutto 11.439. I guariti sono 2.960 nelle ultime 24 ore e 504.021 in totale.

  • Migranti: positivi restano in quarantena ad Amantea

    La struttura di Amantea nella quale si trovano i 24 migranti, 13 dei quali positivi al coronavirus, sbarcati in Calabria nella serata di sabato scorso e trasferiti da Roccella Ionica (Reggio Calabria), sarà sorvegliata 24 ore su 24 dai militari dell'operazione strade sicure di stanza a Cosenza, ma non saranno trasferiti. Questo quanto deciso ieri in una riunione di coordinamento alla Prefettura di Cosenza estesa alla partecipazione delle Forze armate e del dipartimento di Prevenzione dell'Azienda sanitaria provinciale di Cosenza. Intanto, nella serata di ieri i cittadini che bloccavano la statale 18 per protestare contro il trasferimento dei migranti positivi, hanno deciso di sospendere l'occupazione della strada ma stamani torneranno a manifestare davanti il Comune di Amantea. I manifestanti lamentano non solo la questione relativa alla sicurezza, ma il crollo economico istantaneo relativo alle attività. Già da questa mattina, infatti - a loro dire - ci sono state disdette di prenotazioni negli alberghi e i negozi sono deserti.

  • Australia, impennata nelle violenze domestiche

    Impennata in Australia dei casi di violenza domestica durante la crisi del coronavirus. Secondo una ricerca dell'Australian Institute of Criminology, fra febbraio e maggio il 4,6% di tutte le donne e l'8,8% delle donne in una relazione, hanno subito violenza fisica o sessuale da un partner. Il sondaggio su 15 mila donne è stato condotto a maggio. Per il 33% delle intervistate, è stata la prima volta nella relazione. Due terzi delle vittime riferiscono che gli attacchi sono cominciati e peggiorati durante la pandemia. Secondo la ministra per i servizi sociali Anne Ruston c'è bisogno di assicurare che i servizi sociali abbiano la capacità di affrontare gli effetti della complessa e mutevole natura della pandemia globale. “Sappiamo purtroppo che i tempi di crisi possono aggravare l'incidenza di violenza domestica, familiare e sessuale, e per questo il governo ha aumentato di quasi il 50% lo stanziamento annuale. La nostra priorità è di assicurare che quando le persone subiscono violenza domestica richiedono sostegno, vi possano accedere il prima possibile”, ha aggiunto.

  • Pakistan, 2.769 nuove infezioni nelle ultime 24 ore

    In Pakistan il numero di casi confermati di Covid-19 è salito a 251.625, con 2.769 nuove infezioni nelle ultime 24 ore. Il ministero della salute del Paese ha reso noto che 69 persone sono morte nelle ultime 24 ore, dato che porta il bilancio delle vittime a 5.266. Sono 5.217 le persone guarite nello stesso periodo, per un totale di 161.917 pazienti. Attualmente ci sono 1.837 malati in condizioni critiche, 281 in meno rispetto al giorno prima.

  • Fmi, da virus impatto sociale sui paesi Ue con alto debito

    «I paesi europei con elevato debito sono quelli che faranno le spese dell'impatto sociale» degli effetti del coronavirus sull'economia. Lo afferma Poul Thomsen, il responsabile del Dipartimento europeo del Fmi. «Per decenni diversi paesi hanno visto il loro elevato debito aumentare in periodi difficili e stabilizzarsi, ma non calare, in periodi buoni», mette in evidenza Thomsen. Questo mostra debolezza nell'affrontare «mancanze strutturali sia per rigidità istituzionale sia per insufficiente volontà politica. Questo si è tradotto in un'elevata disoccupazione ed emigrazione, soprattutto fra i giovani».

  • Usa, quasi 60mila contagi in un giorno

    Gli Stati Uniti, il paese più colpito al mondo dalla pandemia di coronavirus, hanno registrato ieri 59.747 nuove infezioni in 24 ore, secondo il rapporto quotidiano della Johns Hopkins University. Il numero di casi confermati è di 3.301.820 e il numero di morti a 135.171 (442 in più in 24 ore).

  • Messico supera Italia per numero decessi

    Il Messico è diventato il paese al mondo con il quarto più alto bilancio di morti da Covid-19, davanti all'Italia, secondo i funzionari sanitari messicani. «Ci sono 299.750 casi confermati di infezione e 35.006 morti in Messico», si legge sull'account Twitter della presidenza messicana.

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