Alberto di Monaco, 15 anni di regno, tra Charlène, i gemelli e progetti sempre più ambiziosi

Quindici anni fa il secondogenito di Ranieri III e Grace Kelly saliva al trono. Ambientalista convinto, cnstruttore come il padre, ma in chiave eco, al glamour del passato risponde con una gestione dinamica e proiettata verso il futuro. Al suo fianco, una famiglia da favola e modernissima, tranne che per un dettaglio
Alberto di Monaco 15 anni di regno tra Charlene e i gemelli

Sono trascorsi 15 anni dall'ascesa al trono di Alberto II. Era il 12 luglio 2005 e lui, già formalmente alla guida del Paese dal 6 aprile, dopo la morte del padre Ranieri III, iniziava ufficialmente a regnare sul Principato. Una messa officiata dall'arcivescovo Bernard Barsi e una grande festa nel giardini di palazzo Grimaldi con settemila monegaschi, accendevano definitivamente i riflettori su di lui in attesa dell'ultimo attimo formale, l'incoronazione, il 19 novembre successivo.

A 57 anni, così, Albert Alexandre Louis Pierre usciva definitivamente dall'ombra ingombrante del padre, artefice del miracolo della Montecarlo glamour anni Cinquanta che ancora oggi strega al solo pensiero, e soprattutto a quello della principessa a cui molto di quella magia fu dovuta, Grace Kelly, per guidare il regno verso la modernità.

E nonostante all'inizio in molti si fossero chiesti che tipo di sovrano sarebbe stato, oggi si può senza dubbio affermare che Alberto ha vinto la sua sfida. Ambientalista convinto, è stato spesso messo in contrapposizione con il padre, il Prince Battisseur (principe costruttore) per via dei grattacieli di cui aveva riempito i due chilometri quadrati scarsi del regno, ma anche lui è un costruttore deciso. Alberto ha iniziato a strappare terra al mare per ampliare il Principato ed entro il 2026 dovrebbe nascere il nuovo quartiere di Anse du Portier, un investimento di due milardi di euro e un progetto ambizioso realizzato da Renzo Piano.

Le casse del Principato, del resto, sono più che solide, anche se il Covid-19 ha colpito anche in casa Grimaldi, e per una ripresa totale in termini economici sono previsti tagli impostanti, come raccontato da lui stesso al Corriere della Sera (ha tagliato il 40% del suo appannaggio, ndr).

L'ascesa al trono ha comportato per lui anche un'altra urgenza, quella di assicurarsi un erede per evitare che il Principato tornasse alla Francia (per via di un vecchia legge). Così nel 2002 una modifica alla Costituzione ha salvato il Paese da questo richio stabilendo che «in mancanza di discendenza diretta e legittima, la successione si opera a vantaggio dei fratelli e delle sorelle del principe regnante e dei loro discendenti diretti e legittimi, in ordine di primogenitura, con precedenza ai maschi a parità di grado di parentela». Scelta poco moderna, quest'ultima, il Principato è l'unica monarchia d'Europa che vieta il trono a una donna.

Dopo la modifica, Carolina di Monaco, sorella maggiore di Alberto, e i suoi figli maschi, divennero eredi, fino al 2014, quando Alberto ha avuto due gemelli, Jacques e Gabriella, dalla moglie Charlène Wittstock, sposata il 2 luglio 2011.Nozze da fiaba, le loro, nonostante qualche ombra. Pare che alla vigilia del sì lei volesse fuggire perché aveva scoperto l'esistenza di un terzo figlio illegittimo del marito, gossip mai confermato (Alberto è padre anche di Jazmin e Alexandre, nati da due relazioni non sancite da un matrimonio cattolico e quindi esclusi dalla successione).

Il debutto al fianco dell'ex nuotatrice sudafricana, alle Olimpiadi invernali di Torino, mentre il primo evento ufficiale fu al matrimonio di Victoria di Svezia e Daniel Westling, nel 2010. Etichettata come «principessa triste», comoda dicitura da sempre molto amata dai gossip, lei non ci sta: «Non si può sempre sorridere», ha dichiarato lo scorso anno, per lei particolarmente duro per la perdita di due amici e per la malattia del padre.

Al fianco del suo principe, che nel 2015, in occasione dei 10 anni di regno di Alberto definì pubblicamente «del cuore e del mio cuore», facendolo commuovere, sarebbe più felice di quanto si possa immaginare. E quella frase l'ha ripetuta anche di recente, facendola sembrare una novità, quando invece era un'auto citazione.

Quest'anno non ci saranno festeggiamenti in grande stile come quella volta, lo impongono le circostanze sanitarie, ma di certo la famiglia non dimenticherà l'anniversario. In attesa di tornare alla vita di prima, con il fascino che da sempre accompagna l'idea del Principato.

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